Ryomen Sukuna

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Stavolta la One-shot è ambientata nella Colombia degli anni '60, uno scenario dove penso che Sukuna si troverebbe molto bene. Quei completi raffinati che pochi indossavano, le macchine d'epoca, le donne ancora di un certo tipo, si gli piacerebbe tutto questo.

Ammetto che la trama mi è venuta ascoltando una canzone, la sigla di Narcos, Tuyo di Rodrigo Amarante, tanto per rimanere in tema.

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"Fottuto sole della Colombia" gemette l'uomo quando uscì dalla sua vettura. Che dire, era una Chevrolet Impala, una di quelle che andavano di moda e che solo pochi si sarebbero potuti permettere.
Di fatti nel parcheggio del bar erano poche le auto e, ancora di meno, quelle nuove e ben tenute come la sua. Gli uomini come lui avrebbero sempre curato il loro aspetto estetico: dai capelli ai vestiti, dai gemelli alle scarpe, dall'auto alle donne. Tutto era un programma ben studiato per apparire ricco, forte, intelligente e sicuramente migliore di tutte le altre teste di cazzo in circolazione.

"Buongiorno" lo aveva salutato la cassiera, inutile dire che non le avesse risposto. Era davvero di pessimo umore, non solo per il caldo.
"Finalmente sei arrivato Sukuna, ce l'hai fatta. Quanto ci hai messo?". Ed ecco che quel coglione di Geto iniziava a dare aria alla bocca.
"Ci ho messo il tempo che ci vuole, fatti i cazzi tuoi. È colpa tua che mi hai avvisato mezz'ora prima, testa di cazzo. Impara ad avere rispetto o è la volta buona che prima ti sparo e poi ti licenzio".
Nonostante l'ultima frase potesse sembrare illogica, per quelli che lavoravano sotto Sukuna non lo era affatto. Essere licenziato significava non avete più protezione, una cosa che in Colombia, specialmente nell'ultimo periodo, non sarebbe stata raccomandabile.
Sukuna si accese un sigaro e sbottonò un altro bottone della sua camicia: tutto quello stress avrebbe finito per soffocarlo. Magari nel pomeriggio avrebbe potuto chiamare Ana o Ines per un servizietto, ci avrebbe pensato poi.

"Ti abbiamo chiamato con poco preavviso perché-" Choso non avrebbe mai imparato le buone maniere, un po' come quell'altro idiota. Anche uno stupido avrebbe capito il malumore di Sukuna che interruppe il discorso del suo sottoposto: "Prima faccio colazione e poi si parla d'affari. A tavola non si parla di lavoro".
Chiamò con un cenno della mano la cameriera che si affrettò subito ad andare a servire il loro tavolo.
"Buongiorno signori, avete già in mente cosa ordinare o vi elenco i prodotti freschi del giorno?".
'Finalmente si sono decisi ad assumere una carina e gentile' rifletté Sukuna squadrandola da capo a piedi. Non era per niente male anche se, essendo una ragazzina, non aveva ancora le forme la donna. Ma poco importava, la bellezza rimane tale: non conta quanto l'oro sia grezzo, resta pur sempre oro.
"E per lei signore?" gli rivolse la parola la ragazza, evidentemente gli altri due avevano già ordinato.
"Per me il solito, con panna extra, non scordartela che quella di ieri me l'ha fatto arrivare senza".
Sbuffò il fumo aspirato dal sigaro, ormai già a metà, ma fu sorpreso di risentire la voce della ragazza dopo pochi secondi.
"Mi perdoni ma sono nuova e le mie colleghe oggi non ci sono. Le dispiacerebbe dirmi cosa prende di solito?".
Che seccatura, e ora chi glie lo avrebbe spiegato?
'Una giornata che inizia così può solo finire di merda' si disse tra sé e sé mentre si sedeva più comodo.
"Mi devi portare cinque pancake, non impilati, senza sciroppo d'acero ma con il cioccolato. Mi raccomando non quello nel tubetto ma quello a tavoletta sciolto sopra più la panna, è importante. Mettici a parte dei frutti di bosco o delle fragole, prendi quelle piccole, non tagliarmele a metà, mettici sopra un po' di zucchero e limone. Come bevanda un caffè amaro, ma non quella ciofeca che rifilate a tutti, voglio quello macinato quasi a mano che tenete da parte nel ripiano a destra affianco a lavandino nel baratto con su scritto "Special". Riscalda la tazzina, dev'essere bollente. Ora muoviti che già mi è passata la fame".
Trattare male gli altri era la cosa che lo faceva stare meglio in assoluto, ma nel vedere la ragazza andarsene senza chiedergli nulla un po' ci rimase male. Tutte le cameriere di solito gli chiedevano di ripetere minimo altre tre volte, invece lei no, aveva preso nota di tutto.
"È in gamba la ragazza" lo prese in giro Geto. Sukuna sbuffò divertito: "Si vedrà quando arriveranno gli ordini".

"Questo è il cornetto per lei, questo il donut per lei e questi sono i pancake, le fragole e il caffè per lei" disse la ragazza servendo tutto al tavolo.
"Posso fare altro?" aggiunse in tono gentile, sorridendo ai suoi clienti.
"A dire il vero sì, quando vedi che ho finito di mangiare vai nel bagno di servizio e aspetta" le disse Sukuna e prima che la ragazza potesse ribattere le diede una mancia più che generosa.
Senza fare storie la cameriera se ne andò, lasciandoli soli a fare colazione.

"È la prima volta che non mi sbagliano l'ordine" disse soddisfatto Ryomen prima di alzarsi.
"Pagate ed aspettatemi fuori, ci vorrà un po'".
Era un avvertimento che dava sempre ai suoi uomini, o per una questione o per un'altra. Non ci avrebbero mai potuto fare nulla, a Sukuna piaceva prendersi del tempo e fare le cose per bene.

Sentisti la porta del bagno sbattere e quando ti girasti ti ritrovasti davanti l'uomo di prima.
"Dimmi... TN" lesse il tuo nome sul cartellino attaccato alla divisa di lavoro "non penso che ti dispiaccia se ti rubo un quarto d'ora o due, vero?".
Non ti aveva lasciata rispondere che si era avventato sulle tue labbra, quasi famelico. Povero uomo, si sarebbe dovuto accontentare di una sveltina, in un bagno di un bar schifoso, con una ragazzina. Ma lo stress era troppo ed il tuo aspetto così angelico e involontariamente seducente lo aveva attirato come un magnete.
Tu, d'altra parte, non ti saresti potuta lamentare. Insomma, un uomo così bello non lo avevi visto neanche sulle copertine delle riviste.

Non fu per niente dolce o delicato, ma cercò di trattarti meglio possibile, eri pur sempre una verginella inesperta, ancora sensibile e delicata. Ce la mise tutta per non farti male, però i segni delle sue dita sui tuoi fianchi e sul tuo collo non se ne sarebbero andati subito. Lì per lì non ci facesti neanche caso, tutte quelle sensazioni nuove così piacevoli ti avevano sopraffatta, lasciandoti completamente nelle mani dell'uomo.
I tuoi gemiti così alti e disperati avevano deliziato Sukuna a tal punto da indurlo a continuare con più veemenza, ci stava prendendo gusto. Gli piaceva tanto farsi le verginelle come te, così carine e delicate, così inesperte e pure, così docili da soddisfarlo.
Ti aveva gettato un'occhiata furtiva quando era venuto di nuovo, sulla tua pancia stavolta. No, sembrava tutto apposto, non doveva averti fatto male più del dovuto.
Sentendo il tuo respiro affannato tentando di riprenderti aveva sorriso: che gran bastardo, ci godeva proprio a distruggere la gente.
Si tirò su i pantaloni e diede una sistemata ai suoi capelli vagamente spettinati. Stava per voltarsi quando decise di darti il colpo di grazia, quello che in fondo ti avrebbe fatto sperare che quest'uomo, questo stronzo dai modi così altezzosi e menefreghisti, quasi maleducati, tornasse al bar di nuovo.
"Questi sono per la lavanderia, credo di averti sporcato la divisa. Tieni pure il resto e prenditi della biancheria carina. Ci si vede in giro tesoro".
Ti aveva lanciato dei soldi in grembo, girandosi e salutandoti con una mano mentre con l'altra infilava il portafogli in tasca.
Tu eri ancora seduta sul lavandino quando contasti i contanti che ti aveva dato: duecento pesos che, più i cento di prima, ti sarebbero bastati per un mese.
Ma chi diavolo era quello lì?
Un figlio di puttana sicuro, ma di quale dei tanti gruppi mafiosi?
Non ti ponesti tante domande, alla fine non solo eri stata con un uomo bello e ricco ma ci avevi anche guadagnato qualcosa. Non ti saresti sentita in colpa o robe simili, la povertà toglie tutto, anche un po' della dignità e del pudore di ognuno di noi. Cosa ci sarebbe stato di male nel fare un po' di mance in più così con quell'uomo?

Conteggio parole: 1400

Spero che nagasakimako abbia gradito dato che Sukuna è il suo personaggio preferito.
Alla prossima.

🌛 La vostra Maddy 🌜

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