Choso - Pregherai pt.2

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Choso salì sul giaciglio, posandosi con le ginocchia e le gambe larghe. Si prese qualche attimo per studiare ancora meglio la ragazza davanti a lui, ma non ci mise molto a prenderle l'orlo della gonna e, con un strattone, alzargliela. La maga urlò per il disappunto, forse disse anche qualcosa, ma il guerriero non se ne curò.
Osservò con attenzione anche le sue gambe, e l'inguine riccioluto; sembrava essere tutto una tela immacolata, ancora non sporcata dalla mano d'un uomo.
"Sei vergine?" le chiese, ma dovette sembrare quasi un'affermazione perché TN non rispose.
Curioso come lui lo avesse capito subito, forse era stato il modo in cui la strega stava stringendo le gambe a suggerirglielo. Con un rantolo di fastidio Choso prese una caviglia pallida della ragazza e se la portò sulla spalla. Pareva davvero di toccare la roccia bianca della montagna che al sole luccicava da sola.
Il combattente non resistette, e posò le labbra sulla gamba della giovane, intento a saggiarne la morbidezza. Il contatto con la pelle morbidissima lo inebriò e spinse a dare un morso più in basso, all'interno coscia. Il secondo assaggio provocò un nuovo urlo di protesta, TN strinse il lenzuolo sotto di lei nel pugno della mano e sussultò per il dolore; però Choso non se ne importò, presto le avrebbe regalato uno dei piaceri più profondi della vita. Prese a dare altri baci, misti a piccoli assaggi. Intanto la ragazza sotto di lui, succube di quelle attenzioni voraci, sentiva una bassa vibrazione, un nuovo centro che si stava riscaldando sempre più. Fu quando il guerriero vi lasciò l'ennesimo bacio che un altro urlo, stavolta piccolo e acuto, scappò dalle labbra della maga.
Era così bello per Choso provare cose nuove che le altre donne, più esperte, non gli avevano mai offerto. Si era sempre divertito, certo, ma in quel momento aveva iniziato ad avere fame del corpo che sovrastava, a provare qualcosa di più della semplice attrazione. Se solo non avesse avuto voglia di passare subito al dunque, avrebbe anche potuto continuare per sempre la lenta degustazione della ragazza. Il combattente chiuse la mano sull'orlo alzato della veste, che copriva ancora una parte del tronco della donna. Lo spinse su con veemenza, i seni oscillarono liberi, due semisfere pallide e perfette: una visione che pareva simile alle morbide colline innevate. Choso sì chinò su quel busto simile ad un prato bianco con solo due fiori rosei, vi passò sopra le labbra e poi salì a baciare il collo. TN spostò di poco il capo, quasi a voler facilitare quelle dolci carezze vellutate. Il profumo aromatico dei suoi capelli stordì Choso che fu così obbligato a prendere una ciocca in mano per odorarli meglio.
Sapevano di miele, misto a qualche bacca forse, una fragranza stupenda che pareva avvolgere tutta la testa della ragazza. "Che brutta magia che mi stai facendo" borbottò Choso. Piantò un veloce bacio sulle labbra di TN prima di potersi staccare ed ergere di nuovo da seduto. La strega era però a sua volta vittima di un sortilegio contorto. Subire quelle attenzioni, così strane ed intime, la stava stordendo: non si era nemmeno resa conto di aver trattenuto il fiato fino a quando quel piccolo tocco di labbra non le aveva ricordato come respirare; e così le era venuto in mente che poteva muoversi, contrariamente a come aveva fatto congelata com'era da quella tormenta di novità. Quindi TN si sfilò la veste, anche se oramai era del tutto nuda sotto lo sguardo di un estraneo: non l'avrebbe chiamato così, visto come Choso la stava toccando.
Il freddo aveva già colpito la maga, ma la mancanza del corpo caldo del soldato sul suo la fece rabbrividire. Lui sembrava concentrato, il ragazzo sopra di lei si era tolto da poco i pantaloni ed era rapito da qualcosa. Solo quando TN sentì una nuova superficie toccarle l'inguine capì. La paura ed il dubbio le si insinuarono nel cuore, ma il dolore la distrasse quasi subito: si sentì colmata all'improvviso, uno spazio che prima non sapeva fosse vuoto ora era pieno e faceva male. Gli occhi della giovane brillarono lucidi nella penombra ed un piccolo singhiozzo spezzò il silenzio.
La strega si sarebbe aspettata un altro brontolio da parte del guerriero, invece il suo corpo le si posò di nuovo sopra. Quel peso e il suo calore parvero rassicurarla, ma Choso decise ugualmente di parlarle: "Ora aspetta e stai buona, tra poco passerà. Non è niente, ti sentirai bene tra poco. Ti devi fidare di me". Che ironia, sul campo di battaglia di solito era il contrario, erano le maghe a chiedere fiducia ai combattenti.
TN si avvinghiò a quella promessa, con le mani strinse le spalle larghe che la stavano schiacciando e desiderò per un attimo che quel momento, per quanto intriso di dolore, non finisse. Un'altro singhiozzo le esplose nel petto, ne seguirono ancora fin quando anche quel fastidioso bruciore si alleviò.
Come ad aver percepito i muscoli della maga sciogliersi, Choso si mosse e con una spinta debole la colmò di nuovo. Guardò il suo viso, ebbe paura per un momento di poter strappare quel gracile corpicino, di ridurlo a brandelli come se fosse un nemico. Poi s'infilò di nuovo e sta volta fu piacevole per entrambi. Un terzo fiorellino sbocciò, stavolta sul viso di TN: che sorriso magnifico, a chi lo aveva già regalato così bello?
Preso da un nuovo slancio, grazie a quel calore irradiato da qualcosa poco più in basso dello stomaco, Choso s'infilò ancora tra le gambe di TN. Lo fece con calma, delicatezza, fino a quando non sentì il primo gemito compiaciuta della ragazza. Allora portò anche l'altra gamba sulla spalla e, con una mano vicino al capo della maga, spinse. Accarezzò con le dita libere la pelle calda con cui la sua pareva fondersi. E godette, così tanto da dirlo con suoni rauchi. Apprezzò la vista di TN che nell'intanto stava coprendo i suoi gemiti con gridolini acuti e pieni di goduria. La ragazza staccò le mani dal lenzuolo sottostante che già da un po' stava stringendo, e invitò Choso ad abbassarsi allargando le braccia. Come in un abbraccio i due amanti si strinsero, uniti da quei suoni e quei respiri che parevano essere diventati uno, come loro che si stavano unendo a perfezione.
E si baciarono, ma lo fecero guidati entrambi dai loro sguardi, così persi in un mare di piacere dove l'unica isola era l'altro.
"Choso" si sentì un sussurro seguito a ruota da un borbottio profondo: "Chiamami di nuovo". Allora alla strega sembrò davvero di essere sul punto di poter toccare una stella, una qualunque che si avvicinò a lei solo quando fu Choso a spingerla tra le sue mani.
Stettero fermi un per un momento, appagati entrambi da quel culmine che pian piano stava scemando. TN chiuse gli occhi e sorrise ancora, quasi rise per la felicità. Mai avrebbe pensato sarebbe stato così bello, mai ci avrebbe creduto neanche se se lo fosse raccontata da sola.
Choso riprese le caviglie della ragazza tra le mani, se le portò davanti e baciò il dorso dei piedi pallidi. Poi lasciò andare le gambe sul giaciglio e allo stesso modo si stesse affianco alla sua compagna. La guardò fin quando anche lei non fece lo stesso e allora sorrise anche lui.
"Forse potrei pregare per te anche alla prossima guerra" disse la maga e allungò una mano verso il volto del guerriero. Choso catturò quelle piccole dita tra le sue, lasciò un altro bacio, sul dorso della mano stavolta, e attirò a se la ragazza.
"Dimmi prima il nome della mia protettrice, così saprò di chi domandare quando ti cercherò domani".

Conteggio parole: 1333

Sono tornata, non ricordo quando ho publicato l'ultima volta, ma so che piano piano le sto finendo tutte le one shot che avevo in programma di scrivere.
È un gran sollievo per me ricominciare, significa che piano piano la normalità sta ritornando e presto ritornerò serena. Alla prossima.

🌛 La vostra Maddy 🌜

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