Ryomen Sukuna - Redazione pt.2

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Erano passati diversi mesi dall'assunzione della nuova segretaria alla redazione Shankei e tutto sembrava d'improvviso essere migliorato. D'un tratto gli spazzi comuni non puzzavano più di muffa e uova marce, ogni scrivania era in ordine e l'aria che si respirava sapeva di produttività.
Era come se TN fosse riuscita a mettere in riga quegli scansafatiche dei suoi colleghi. Si era guadagnata rispetto fin da subito e ne andava molto fiera. Ognuno di quegli uomini, appena l'aveva vista, aveva pensato ad una preda facile. Poveri loro, che non sapevano chi l'aveva già adocchiata. Che poi, parlando di questo, c'erano stati diversi cambiamenti anche nel rapporto segretaria-capo. Non che fosse poi così strano, ma era davvero così prevedibile?
Se lo domandò con rammarico TN, seduta alla sua scrivania, più silenziosa del solito. Non c'era trambusto nell'ufficio, o almeno non più da quando lì c'era lei. Sembrava che la confusione si allontanasse appena TN varcava la soglia di una qualsiasi stanza, si chiedeva spesso se per via del suo aspetto o per qualcosa che le era sconosciuto. In quel momento ipotizzo che forse il suo malumore si vedeva da lontano un miglio e quindi i suoi colleghi stavano cercando di disturbarla il meno possibile. Ora che la ragazza ci faceva caso, era da un po' che nessuno più la infastidiva con battutine o proposte di appuntamenti, come se un velo di immunità le fosse calato addosso. Ma lei sapeva cos'era quel velo, anche troppo bene, e ci era arrabbiata a morte stamattina. TN aveva visto Ryomen, o per meglio dire il suo capo Sukuna, abbracciare il giorno prima la presunta segretaria precedente che aveva incontrato al bar all'angolo. TN non avrebbe fatto storie se solo non avesse avuto un rapporto molto intimo con Sukuna; con lui, che si era permesso di fare scenate di gelosia, che era infastidito che tornasse a casa sola, lui che si era permesso di farsi trovare con un'altra tra le braccia. Era stata pietosa la scena, lei avvinghiata a lui, in preda ai singhiozzi per chissà cosa, e lui che non era sembrato tanto intento a staccarsi.
Quindi sì, stamattina TN era irata, già un miracolo se non le si vedeva del fumo uscirle da orecchie e naso.
Batteva le dita sui piccoli tastini del computer davanti a lei, il monitor che sembrava arrancare per starle dietro.
Il lavoro sembrava distrarla e avrebbe funzionato fino a quando lui non sarebbe arrivato. La segretaria non aveva pensato a come si sarebbe dovuta comportare con lui a lavoro, sapeva che non avrebbe dato spettacolo davanti a tutti di sicuro, ma Sukuna?
"Buongiorno capo" disse Geto, seguito poi a ruota da tutti gli altri. Qualcuno aprì bocca una seconda volta per dire "Vuole una mano con quelli?". Incuriosita TN riuscì a stento a tenere lo sguardo basso, si sforzò fino all'ultimo.
"Secondo te ho bisogno?" la sua voce fece venire a TN tante piccole scosse elettriche che le fecero rizzare i capelli sula nuca.
La ragazza fece a malapena in tempo a spostarsi prima che un enorme cesta di fiori fosse posata sulla sua scrivania. Confusa, si permise di alzare la testa dal lavoro per osservare la schiena di Ryomen, ormai intento ad andare nel suo ufficio. Bè se credeva che tutti quei fiori avrebbero sistemato le cose aveva pensato male, magari avrebbero solo alleviato la stizza.
Davanti a TN comparve una figura che conosceva quanto quella del suo capo: Uraume, il suo segretario personale.
Con il suo solito sguardo sprezzante e freddo le disse "La vuole nel suo ufficio, ora". La ragazza avrebbe potuto provare a disobbedire a Sukuna, forse, ma al suo assistente assolutamente no.
TN si alzò dalla scrivania e subito si intrufolò nell'ufficio del suo superiore.
Appena entrata la solita fragranza forte di sigaro e legno le fece girare la testa, ma stavolta era determinata a non dargliela vinta.
"Hai fatto presto a venire" la derise l'uomo davanti a lei, non il modo migliore per sistemare un litigio.
"Credevo mi avesse chiamato per una questione importante, se non è così me ne vado". Diamine, non sarebbe potuta essere più dura con lui. Sukuna si trattenne appena dal roteare gli occhi, sarebbe stata una lunga mattinata.
"Ti ho chiamato perché ieri è successo un casino enorme e in tutto questo ci sei entrata anche tu. Uthaime mi ha incontrato e mi ha raccontato del lutto di un suo caro amico. Tutto qui".
Con uno sbuffo sarcastico la ragazza gli fece il verso: "Ma certo, tutto qui. Perché tu ti permetti di fare il geloso quanto vuoi, ma se lo faccio io esagero".
Ryomen si sistemò sulla sedia, aprì il bottone della giacca e piantò il suo sguardo negli occhi di TN, sembrava scocciato. "Hai frainteso TN. Secondo te permetto a tutte di appiccicarsi? Me la stavo levando di dosso le ho stretto le braccia per toglierla, lo avresti visto se solo fossi rimasta un secondo in più. E poi non venire qui a farmi il muso".
Questo l'aveva zittita, non pensava che la situazione si sarebbe potuta ribaltare così. Aveva ragione lui, perché fare tante storie?
Si sarebbe dovuta fidare di lui, oppure quello che stava nascendo tra loro sarebbe morto subito.
"Va bene, ho capito" non gli avrebbe chiesto scusa, TN non credeva di aver totalmente torto, ma questo lo tenne per sé. Sukuna si alzò per accompagnarla alla porta, appena la affiancò le posò una mano sul fondoschiena e la tirò a schiacciarla contro di sé, un ghigno sul volto. "Piccola ci vediamo stasera verso le otto, non ti dico di essere puntuale tanto lo so che per farti bella per me farai tardi come sempre".
Non la lasciò neanche rispondere che la spinse fiori la porta. Frastornata TN tornò alla sua scrivania, i pensieri un uragano insieme alle emozioni. Ma la ragazza si fermò d'improvviso vedendo la sua postazione sommersa da una ventina di casse di fiori. In ogni cesta c'era un biglietto che portava una dedica: "Per la MIA donna, l'UNICA che amo".
Quelle due paroline scritte in maiuscolo fecero girare la testa alla ragazza, complice il forte profumo dei fiori.
Forse, a fine giornata Sukuna sarebbe stato perdonato del tutto.

Conteggio parole: 1060

Ma buongiorno, e che buongiorno con una one shot fresca fresca come il pane. Mamma che fame che ho, invece di studiare...
Alla prossima.

🌛 La vostra Maddy 🌜

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