13 || Problemi

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18 Ottobre 2019, IPM di Napoli, 18:30

Procedeva tutto normalmente, Paola era nel suo ufficio, stava finendo un lavoro per poi dirigersi a casa. Lei e Massimo non convivevano ancora, andava da lui nel weekend per passare del tempo con Pietro.

Aveva appena finito una relazione quando Massimo fece irruzione nel suo ufficio. "Paola, c'è un problema." Disse agitato. "Che tipo di problema?" Disse lei curiosava relativamente tranquilla. "C'è una rivolta in corso in mensa, Ciro ed Edoardo, vogliono Carmine e Chiattillo." Paola entrò silenziosamente nel panico, stava imparando a fare la direttrice del carcere , di certo una rivolta non la sapeva gestire. Poteva solo affidarsi a Massimo. "Che facciamo?" Disse mentre si precipitarono verso il ballatoio raggiunti da Beppe e Gennaro. "Io vado a prendere i ragazzi, tu e Beppe provate a calmarli."

Una volta partiti Nunzia e Gennaro erano lì impalati dalla fretta della situazione. "Il comandante che da ordini alla direttrice, pazzesco..." Disse Gennaro scherzosamente sbalordito.

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Massimo aveva appena preso i ragazzi, era preoccupato che potesse succedere qualcosa a Paola o a Beppe ma in quel momento la priorità era mettere in sicurezza i ragazzi. Li aveva fatti mettere nel magazzino, così che fosse difficili trovarli. Poi corse giù, sperando di trovare Paola e Beppe incolumi, ma di sbagliava. Gennaro lo incrociò correndo e lo avverti che la direttrice era stata presa in ostaggio e si precipitò lì.

"Ciro lasciala andare." Disse dalle sbarre della mensa, mentre li guardava minacciarla con un coltello e deriderla.

"Comanda', volete giocare? Bene giochiamo." Disse Ciro sghignazzando. Prese Paola e la portò fino alla porta di sbarre chiusa, di fronte a lui. "Comandà, ma lo sapete che l'odore della direttrice mi fa impazzire?" Disse annusandola, Paola era terrorizzata. "Piace anche a voi vero? È così bella..." Disse poi, scendendo con una mano sul suo seno e stringendo. Massimo doveva fare qualcosa, Paola era in lacrime. "Fammi entrare." Ciro non era convinto ma poi fece segno a Totò e Edoardo di farlo entrare.

Una volta dentro, lo fecero sedere di fronte a lei, puntandogli un coltello alla gola. "Allora, dove stanno quei due stronzi?" Disse Edoardo. "Gli ho fatti trasferire." Dissenlui per sembrare convincente. "E perché non ci credo?". "Dice la verità.." Disse Paola con un tono strozzato e pieno di paura. "Zitta zoccola, parli quando te lo dico io, capito?".

Ciro era determinato a vincere cosi' butto Paola a terra e si mise sopra di lei, in modo chi Massimo potesse vedere bene mentre non poteva fare nulla. Ciro le tagliò la maglietta rivelando il reggiseno. Paola piangeva dal terrore. Tutti stavano urlando e fischiando.Massimo si stava dimenando per salvarla, ma era tenuto fermo da 5 energumeni. Ciro sfilò pure il reggiseno, lanciando in faccia al comandante, e mise le mani sul petto di Paola. "Ma lo sapete che siete proprio bella direttrice...non dovete piangere, sicuramente io sono meglio del comandante..." Edoardo li guardava, non era mai intervenuto ma non approvava quello che Ciro stava facendo. "Ciro ma sei scemo?" Disse colpendolo alla spalla.

Massimo non ce la fece più, riuscì a dimenarsi e, approfittando della distrazione, saltò addosso a Ciro, però venne subito fermato e rimesso a suo posto. Beppe assisteva da dietro le sbarre. "Basta. Basta, lo dico io, ma ti prego lasciali andare, sono nel magazzino sopra la barberia." Ciro fece un sorriso di vittoria, scese da Paola, ma prima tenendola ferma le diede un lungo bacio sulla bocca, Paola era bloccata.

Prese Lino e si avviò verso il posto indicato da Beppe. Massimo riuscì a raggiungere Paola e la strinse a se per coprirla. Tutti li avevano accerchiati mentre Edo e Ciro discutevano in cucina. Ad un certo punto sentirono la polizia arrivare, finalmente. Massimo aiutò Paola ad alzarsi e a correre via, arrivarono nel suo ufficio.

Una volta calmati i due poterono finalmente parlare. "Paola...mi dispiace...non sono riuscito a fermarlo.." Disse lui con una voce più che rotta. "Non ti preoccupare...erano 50 contro 1, non potevi fare molto, ora vai da Carmine e Filippo, io cerco una maglia..." Disse tra un singhiozzo e l'altro. Massimo non voleva lasciare sola, ma doveva, quindi le diede retta.

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Paola si era rivestita, era molto scossa dall'accaduto. Ciro era fuori di se e la cosa era un problema, era nel suo ufficio a cercare un po' di calma per riordinare la mente quando Beppe venne da lei per dirle di scendere, Ciro era morto...

Si trovò in cortile. Le urla dei ragazzi quando videro il corpo le rimarranno in testa per sempre, una sensazione orribile. Una volta che tutti erano rientrati, si trovò da sola nel cortile con Massimo. Massimo era sconvolto, Paola si avvicinò a lui e gli diede un abbraccio. "Ho fallito Pa', a proteggerti e a proteggere Ciro, è colpa mia...". "Massimo guardami, non è colpa tua, Ciro era fuori di se e tu non potevi vincere contro 50 ragazzini armati...hai fatto il meglio che hai potuto." Disse lei per rassicurarlo. Massimo sorrise anche se la sua situazione emotiva non era migliorata. "Lo so che non è venerdì ma... che ne pensi se venissi da te? Voglio assicurarmi che stia bene...se non disturbo." Propose lei. "No, non disturbi." Disse lui. I due si avviarono verso casa esausti e scossi, quel trauma sarebbe stato difficile da recuperare.

Mare fuori || Comandante e direttrice|| E se fosse stato diverso?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora