6 || Risveglio

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13 Marzo 2019, Napoli, 06:30

Paola si svegliò di colpo, non ricordava nulla della sera prima, solo che aveva visto il comandate al bar. Quella parola le riecheggiò nella testa per qualche secondo, per poi rendersi conto di non essere nella sua camera da letto. Si rese pure conto di non essere vestita, era completamente nuda, nel letto di uno sconosciuto, con uno sconosciuto. "Ma che cazzo ho combinato?" Si chiese tra se e se. Provò disperatamente a ricordare la sera prima, senza successo, l'unica cosa che aveva in mente era il comandante. E se...

Il cuore di Paola cominciò a battere forte, mentre cercava di mettere insieme gli eventi della sera prima. La realizzazione che avrebbe potuto aver dormito con il comandante, Massimo, la sopraffaceva. Provava una miscela di confusione, rimorso e paura, incerta di cosa fosse successo tra loro.

Nel tentativo di calmare i suoi pensieri frenetici, Paola guardò intorno alla stanza per cercare indizi sulla sua situazione. Mentre scrutava gli arredi sconosciuti, notò una foto incorniciata su un tavolino vicino. Si avvicinò e prese la foto, e il suo cuore si fermò. Era una foto di Massimo, con un bambino e una donna, probabilmente suo figlio e la sua ex moglie.

I pezzi del puzzle cominciarono ad assemblarsi nella mente di Paola. Ricordò la loro conversazione, le risate e la complicità che avevano condiviso. L'alcol aveva cancellato le sue inibizioni e erano diventati due amici, condividendo le loro difficoltà personali e trovando conforto nella compagnia reciproca.

La mente di Paola andava a mille mentre cercava di elaborare la situazione. Non poteva credere di essersi abbassata così tanto le difese, soprattutto con una persona con cui lavorava. Il pensiero delle conseguenze e delle possibili complicazioni la riempiva di ansia.

Sentendo un misto di imbarazzo e vulnerabilità, Paola decise che doveva affrontare la situazione di petto. Aveva bisogno di parlare con Massimo e scoprire cosa fosse realmente accaduto tra loro. Ma prima di tutto, doveva riunirsi e vestirsi.

Mentre raccoglieva in fretta i suoi vestiti sparsi e si vestiva, la mente di Paola era piena di domande. Cosa significava tutto questo per la loro relazione professionale? Potevano continuare a lavorare insieme senza creare situazioni scomode? E, soprattutto, come avrebbe gestito l'impatto emotivo del loro incontro intimo?

Paola prese una profonda boccata d'aria, radunò il suo coraggio, determinata ad affrontare ciò che l'attendeva. Aveva bisogno di risposte, di chiusura e di chiarezza.

"Ma cosa ci fai qui?" Disse Massimo appena sveglio. Paola era in biancheria, coperta solo dalla sua maglia, quindi il primo istinto fu quello di coprisi con le mani e stringere la maglia. "Tu ti ricordi qualcosa di ieri sera?" Disse lei preoccupata. "No..solo che abbiamo parlato insieme al bar e preso qualcosa da be-" il comandante realizzò e arrossì. "Ok questo, è imbarazzante."

I due si rivestirono e Massimo la accompagnò sul balcone, per fare colazione. "Allora...." Disse lui. "Massimo, dobbiamo chiarire la situazione, quello che è successo è stato un incidente, non eravamo sobri e le nostre emozioni non c'entrano, era solo l'alcol." Disse Paola con convinzione, provando a prendere la situazione in mano. "Beh volevi chiarire...lo abbiamo fatto, soluzione un po' estrema ma..." Cercò di sdrammatizzare lui. "Abbiamo appena scoperto di aver avuto un rapporto tra colleghi di lavoro, sotto effetto di alcol, e tu fai spirito?" Disse Paola incredula, coprendosi gli occhi. "E cosa dovrei fare, piangere? Tu sei fidanzata?" Disse lui tranquillo. "No..". "Io neanche, fin che non sei incinta non vedo dove sia il problema, possiamo tornare alle nostre vite normali, a maledirmi ogni volta che mi vedi e io a disubbidire ai tuoi ordini." Paola ridette mentre pensava a quello che Massimo aveva appena detto.

"Non è un problema quello.." Disse lei sorseggiando il caffè latte. Massimo la guardò confuso. "Io non posso avere figli, almeno non dopo l'incidente che mi ha ridotto la gamba così..." Massimo la guardò dispiaciuto. "Mi dispiace, non immaginavo, scusa..."Disse guardando in basso. "Poi ti accompagno a casa." Paola rifiutò, per non creare altre situazioni imbarazzanti. "Grazie...ma non ti preoccupare per il ritorno, mi chiamo un taxi." "Non credo che passino per qua, tutto il viale è strada privata, per arrivare alla statale c'è un bel pezzo a piedi, non credo che tu...voglia farlo." Disse puntando la gamba. Paola si vide costretta ad accettare. Mentre sorseggiava il caffè latte si mise a guardare il mare, bellissimo, era incantata dalla vista della baia che si aveva da quella villetta. "Cosa guardi?" Chiese lui curioso. "Il mare...che bella vista che ha da qui." Poi lei si girò verso di lui, appena i loro occhi si incrociarono si sorrisero. Qualcosa tra loro era cambiato.

I due riuscirono finalmente a confermare apertamente, senza l'aiuto dell'alcol, chiarirono i loro punti di vista e le loro opinioni, diedero spazio anche alle loro storie principali, all'incidente di Paola, alla partenza di Consuelo, alla storia con Valletta. Appena finito i due si lavarono, vestirono e Massimo portò Paola a casa, per poi vedersi all'IPM qualche ora dopo. Il clima non era imbarazzante come pensava Paola, ma piacevole.

Mare fuori || Comandante e direttrice|| E se fosse stato diverso?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora