14 || incertezze

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24 Dicembre 2019, Napoli, 19:30
Erano passati 2 mesi dalla rivolta ma tutti erano ancora scossi dalla vicenda, i ragazzi erano irrequieti e determinati alla vendetta. Carmine era in coma per colpa di Antonio Valetta e questo aveva distrutto ulteriormente Massimo. Paola aveva provato a tirargli su il morale ma nulla da fare.
Era la vigilia di Natale e l'avrebbero passata a casa di Massimo. Almeno per quel giorno avevano provato a mantenere L'atmosfera quieta per Pietro ma il malumore di Massimo si fece a sentire comunque.
Paola lo trovò in camera, pensieroso. "Massimo... " disse lei. "Non puoi andare avanti così, lo vuoi capire che non potevi farci nulla, non è stata colpa tua...lo vuoi capire?" Gli fece una carezza sedendosi vicino a lui. "E invece sì Paola, è colpa mia della morte di Ciro, dell'attentato a Carmine...e del tuo..." Venne interrotto.  "E come pensavi di fermare 50 ragazzini  armati d solo? O dei sicari in moto da kilometri di distanza." Disse lei convinta. Massimo la guardò e rimase in silenzio. Paola si avvicinò e di impulsò lo baciò, non era mai stata così impulsiva in vita sua. I due si separarono. "Ora cerca di non pensarci...è Natale... pensa a Pietro, sei il suo eroe, e anche i mio." Disse facendo l'occhiolino e alzandosi dal letto. Lui sorrise.

Massimo guardò Paola con occhi pieni di gratitudine e affetto. Il suo sguardo triste si addolcì leggermente, mentre cercava di accettare le parole di conforto che gli aveva appena rivolto. Sentiva che Paola aveva ragione: non poteva portare sulle sue spalle la colpa di eventi così tragici e imprevedibili.

"Ti ringrazio, Paola," disse con voce sincera. "Hai ragione, ma è difficile da superare, io mi sento comunque in colpa, ma immagino che almeno oggi dovrò smettere di pensarci. Devo concentrarmi su Pietro e fare del mio meglio per essere un buon padre per lui, non importa quanto sia difficile."

Paola gli sorrise dolcemente e gli prese la mano. "Sei già un padre meraviglioso per Pietro, e sono sicura che con il tempo riuscirai anche a perdonare te stesso per quanto accaduto. Non dimenticare che siamo una squadra, Massimo, e insieme possiamo superare qualsiasi cosa."

Massimo si sentì incoraggiato dalle parole di Paola. Aveva bisogno di qualcuno che gli ricordasse che non era solo, che aveva delle persone accanto che lo sostenevano e lo amavano. Si alzò dal letto, deciso a fare del suo meglio per rendere il Natale speciale per Pietro.

"Metterò da parte i pensieri negativi per oggi, Paola," disse con risolutezza. "Cercherò di godermi la serata con Pietro e tutti gli altri. Grazie per essere stata qui per me."

Paola gli sorrise ancora una volta e gli diede un abbraccio affettuoso. "Di nulla, Massimo. Siamo una famiglia, e siamo qui l'uno per l'altro. Buon Natale." 
Massimo era stupito dalle abilità di Paola di  "perdonare" e superare così velocemente il fatto di essere stata violentata, non voleva farle domande sull'argomento, non voleva metterla a disagio o portare su brutti ricordi ma, apparentemente, si era ripresa molto presto in confronto a lui che non aveva fisicamente subito niente.

Scusate l'assenza ma sono  arrivata oggi in Irlanda e sto scrivendo dal Tablet (scomodissimo) quindi sono stanca, confusa e intossicata da pizze discutibili. Scusate se i capitoli sono corti. Lots of love form Cesca.

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