Il buio che mi circondava non era spaventoso, ma al contrario era accogliente come una coperta. Per un momento rimasi ferma ad ascoltare il canto angelico che circondava l'atmosfera , incantavano eppure c'era qualcosa di malvagio sotto. L'assenza di luce non mi permetteva di vedere, nonostante ciò lo percepivo, lo scroscio dell'acqua, avvertivo i piedi immersi nel gelido torrente, mentre la corrente lavava via ogni singola certezza di dove mi trovavo. Eppure c'era una voce, che senza parole invocava il mio nome, mi diceva di continuare a camminare, di venire verso di lei. Cominciai piano, traballando, a seguire il corso del torrente, non vedevo nulla e a stento riuscivo a stare in piedi. Più mi avvicinavo alla fonte della voce, più l'aria diventava calda e pesante e il buio si dissipava lentamente, come stesse scappando.
Quando l'acqua raggiunse le ginocchia, iniziai a vedere, seppur in penombra, le mie mani e ciò che indossavo o meglio non indossavo. L'unica cosa che mi divideva dalla completa nudità era una camiciola da notte, di pizzo bianco, quasi trasparente, che sembrava uscita dal secolo prima, con le maniche a palloncino e i bottoni ricamati. Mi tastai le testa in cerca di ferite o parti indolenzite ma l'unica cosa che percepii furono dei fiori incastrati nei miei capelli, umidi e arricciati, che gocciolavano come fossero stati immersi a lungo nell'acqua. Sono allora presi la consapevolezza di una cosa: ero morta e quello assomigliava paurosamente al limbo di cui parlano i libri. Feci vagare lo sguardo intorno a me, per quanto possibile, ma l'unica cosa che notai era il terreno sconfinato. Il torrente era diventato un fiumiciattolo trasparente che scorreva impetuoso su pietre lisce e nere come la pece, quasi lucide. Tutto attorno sorgeva il prato più bello che avessi mai visto, affascinante nella sua perfezione eppure inquietante allo stesso tempo, sembrava quasi avesse preso fuoco e arso a lungo prima di spegnersi: era di un nero così intenso che realizzai essere fatto dell'oscurità stesso. Persa ad ammirare quella stranezza così particolare e terrificante non mi accorsi di una presenza alle mie spalle finché non mi sfiorò una spalla , facendomi girare di scatto e urlare dallo spavento.
L'essere che mi trovai davanti era possente e maestoso. La sua figura era imponente, con una statura elevata che si ergeva persino sopra quella degli uomini comuni.
Al centro del suo volto, l'individuo portava due facce, posizionate una di fronte all'altra. Le due facce erano simmetriche e dettagliate, con occhi penetranti che riflettevano saggezza e consapevolezza.
I capelli, di un nero intenso,.erano fluidi e corposi, cadendo in morbide ciocche che si muovevano con grazia.
Il corpo era atletico e slanciato e i suoi muscoli erano ben definiti, ma non in maniera esagerata, conferendogli un senso di potenza e autorità.
Indossava abiti palesemente regali, costituiti una tunica lunga e fluente, adornata con motivi intricati e diadema sulla testa, simbolo del suo evidente status divino e della sua regalità.
Quello che mi si presentava davanti non era sicuramente umano e mi attirava come il fuoco attira le falene.
Dopo primi istanti di insicurezza e indecisione decisi di prendere coraggio e presi la parola, cercando con tutta me stessa di non balbettare.
"tu..tu..tu. sei dio? Voglio dire so che i babbani credono ci sia questo essere invisibile che campa sulle nuvole e ci vuole tutti bene e ci considera fratelli, cosa strana perché poi sarebbero tutti incesti, si immagina vivere in una civiltà in cui è legale l'incesto? Comunque questo tipo mi dovrebbe giudicare ogni singola cosa che faccio e per dimostrarmi il suo bene appena sbaglio mi scaraventa il un luogo pieno di fiamme e fuoco e torture e..." iniziai a straparlare senza contesto, perché si, diventavo logorroica sotto pressione e trovarsi in presenza di un uomo che irradia forza pura fa questo effetto.
Il dio però, in tutta ciò fece ciò che meno mi sarei aspettata, scoppiò a ridermi in faccio e rise di gusto, o meglio una delle due faccia rise, l'altra sbuffo e alzò gli occhi al cielo.
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La Casa Del Cuore
FanfictionBrooke è semplicemente se stessa, diretta, estroversa, forse un po' cinica. Si ritrova ad affrontare un altro anno ad Hogwarts , immergendosi in un mondo di mistero,amori,amicizie e tanto divertimento sempre sostenuta dai suoi padri e dagli amici de...