Capitolo 8:

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La soluzione, Hermione, non la trovò nemmeno nel fine settimana appena trascorso.

Aveva ceduto alla tenerezza di inviare un messaggio a Neville per sentirlo in qualche modo più vicino e, in risposta a una sorta di lettera a cuore aperto, in cui lei si dichiarava pronta ad aspettarlo per risolvere le divergenze createsi negli anni, nella confessione leggermente forzata in cui dichiarava di sentirsi un po' sola, Hermione ricevette un pollice all'insù e un cuore.

Ecco tutto.

C'erano frasi che aveva faticato persino a pensare, credendo che, comunque, alla fine, sarebbero servite a non rendere così palese la distanza che stava man mano aumentando — un allontanamento non solo fisico, ma soprattutto mentale, a livello di anima che, a volte, la lasciava senza fiato insieme al pensiero che tutto le fosse sfuggito di mano senza che se ne rendesse conto — ;

c'erano pensieri così profondi e smielati di fronte a cui persino lei stessa si era ritrovata a storcere il naso, ma la convinzione di toccarlo nel profondo la spinse a proseguire con dita frenetiche a digitare lettere su lettere;

parole e parole che avevano sfiorato per poco la complessità delle trame più astruse dei libri più famosi (le risultarono circa duemila caratteri, al termine di quell'immenso lavoro).

E il riscontro che aveva atteso con ansia era rappresentato soltanto da due miseri simboletti colorati che le fecero quasi lanciare il cellulare dall'altra parte della stanza.

Avrebbe urlato, forse, se avesse potuto, invece era stata ferma con le mani unite in grembo e il cellulare poggiato sul tavolino davanti a lei.

L'escalation di emozioni che provò in quel momento la costrinse ad alzarsi dal divano e a girare in tondo come un qualsiasi animale in gabbia che cerca la propria libertà, magari scavando un passaggio sul suolo calpestato con tanta forza.

Solo che, pensò, il pavimento era troppo duro da scalfire con il solo ausilio delle mani e dei piedi, per quanta forza lei imprimesse in ogni passo, non erano di certo componenti di un escavatore.

Tornò a sedersi, affranta molto più di prima, continuando ostinatamente a voler trovare un significato nascosto in quelle emoticon che aveva davanti agli occhi: non c'era ovviamente, ma a lei sembrava non importare e, anzi, con la forza di un pensiero che parve arrivare fino a Neville, ricette un altro messaggio in cui il suo promesso sposo la informava che sarebbe tornato presto, c'era stato solo un problema con una radice e che, quindi, la sua permanenza al freddo sarebbe durata una settimana in più. 

Questa volta, però, Hermione disse a se stessa che non c'erano messaggi criptati né concetti nascosti da trovare e, proprio come aveva fatto il suo futuro marito, rispose stentando un sorriso falsissimo e un pollice all'insù — troppo giallo, pensò, in un messaggio che avrebbe dovuto sancire una pace definitiva.

••••

Quella stessa sera, Hermione aveva invitato i suoi migliori amici a bere una birra in un posto in cui non ci sarebbero state coppiette affiatate pronte a giurarsi amore eterno, a sbaciucchiarsi e a promettersi di essere l'una il sostegno dell'altra, e quale luogo migliore se non il lurido pub in cui si era ubriacata per la prima e ultima volta in tutta la sua vita —

era stata l'unica deviazione presa per lei che si era sempre prodigata per seguire la retta via e non andare mai contro i dieci comandamenti e le dottrine cattoliche (il fatto che avesse fatto sesso prima del matrimonio era un piccolissimo particolare su cui si poteva tranquillamente sorvolare, a detta sua!).

Comunque, aveva deciso di organizzare quella rimpatriata perché era giunta alla conclusione che i suoi studi in psicologia potessero darle risposte fino a un certo punto:

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