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Lexa's pov

La nostra conversazione è stata interrotta da Jonah e Avril, e da una parte li ringrazio, sarebbe stato troppo, tutto, non avrei potuto sostenere anche la storia di if i could fly. Harry ora conosce un pezzo di me, una parte della mia vita che celo a molte persone, non tutti riescono a sopportare questo ed è ingiusto perché è egoista da parte degli altri non riuscire a sostenere ciò che io ho passato e sto passando.

Rimaniamo insieme al bar, Avril mi ha detto che sembravamo una famiglia io, Harry e Lav, ammetto che pensarci mi rende felice, ho sentito le farfalle nello stomaco. La neve ha smesso di scendere violentemente, direi che è il momento giusto per tornare a casa.

<<Andiamo a prendere le macchine.>> dice Harry 

<<Dove ce l'hai tu?>> chiede Jonah

<<Abbastanza lontano.>>

<<Allora ti accompagno io a prenderla, la mia è qui fuori.>>

Harry annuisce e insieme escono dal bar, io e Avril cominciamo a parlare di tante cose.

Harry's pov

<<Senti Jonah...>> dico una volta salito in macchina

<<Si?>> dice lui mettendosi la cintura 

<<Ti posso parlare?>> chiedo guardando Lexa che sorride mentre parla con Avril

<<Di Lexa?>> ha capito che la guardavo

<<Oggi mi ha detto di sua madre.>> Jonah si blocca

<<Lo ha fatto di sua spontanea volontà?>> mette in moto

<<Io ho fatto una domanda forse sbagliata e lei mi ha raccontato tutto, o quasi.>> abbasso lo sguardo

<<Che cosa ne pensi?>> sospira

<<Io...lei...era così piccola, ho passato la stessa cosa con Lou e sua mamma, e non importa l'età è il dolore più grande del mondo, non immaginerei mai di perdere...>> vedo sfocato

<<Lo so...mia madre ha avuto il cancro, il terrore di poterla perdere, di non poter chiamare più qualcuno mamma...>> guarda dritto davanti a se <<Grazie al cielo è guarita, è andato tutto bene, ma purtroppo non tutti hanno questa fortuna...>>

<<Sono davvero contento per te Jonah, però non faccio a meno di chiedermi come ha fatto lei...>>

<<Noi ci conosciamo fin da piccoli, quando lei è tornata in Italia io non l'ho più vista, sai gli impegni, il viaggio costava, non potevo vederla come ero solito fare. Appena saputo ciò che era successo, siamo corsi, ricordo ancora che lei era impassibile, non ha parlato con nessuno , non credo nemmeno di averla vista piangere al funerale, lo ha fatto da sola, in silenzio.>> ascolto attentamente <<Siamo rimasti un pò di tempo, ad aiutare, a provare a farli svagare, inutilmente...è un dolore così grande Harry, non hai idea di come l'ho vista. Ma lei non lo dava a vedere a nessuno, è successo di rado, i controlli che ha dovuto fare, le probabilità di avere la stessa cosa, quello l'ha distrutta.>>

<<Ha detto che se volevo andare via capiva.>>

<<Le persone sono cattive Harry, non tutti riescono a starti accanto, non ce la fanno ed è ingiusto pensare che non ce la fanno loro, quando quella che sta male è lei. Si è abituata così tanto ad essere lasciata da sola che ormai previene ogni mossa. E' diventata fredda, si scioglie con pochi, e tu sei tra questi pochi.>>

<<Io?>> chiedo stupito

<<Si, lei si arrabbia perché ci tiene, se non ci teneva o se non le importava girava i tacchi e andava via. E non a tutti mostra la sua rabbia, perché non tiene a tutti e non tutti tengono a lei anche se avevano dimostrato il contrario.>>

If i could fly Harry Styles//Jonah Marais   &lt;&lt;SEQUEL DI IN TOO DEEP&gt;&gt;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora