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Lexa's pov

Dopo tutto quello che è successo stasera vuole che salga in macchina con lui?

Allo scatto della sua portiera le mie gambe si muovono, entro e la richiudo. Lui comincia a guidare, guardando dritto davanti a se senza pronunciare una parola per tutto il viaggio e stessa cosa faccio io, però il silenzio viene spezzato dal mio respiro affannato cerco di farmi piccola tra i sedili come per sparire, magari non si accorgerà nemmeno di me.

<<Dov'è l'ossigeno?>> chiede fermo continuando a guardare avanti

<<Nella mia macchina.>> dico piano

<<E la tua macchina?>>

<<Avril.>>

Allunga una mano ai sedili dietro cercando qualcosa e quando la trova mi porge la maschera dell'ossigeno, non la metto subito bensì mi fermo a guardarla

<<Non farti pregare.>> mi dice esausto

Non obietto e la posiziono sul volto, i sensi di colpa mi assalgono sta così per colpa mia? certo che sta così per colpa mia, ho sbagliato tutto oggi.

Non dice più niente, semplicemente guida con gli occhi puntati sulla strada e quando arriviamo in hotel scende dal veicolo senza nemmeno aspettarmi. Rimango immobile, pensando a quanto accaduto e al fatto che non ho mai visto Harry così silenzioso. 

Quando arrivo nella mia camera spengo la maschera per l'ossigeno che mi ha dato e la posiziono sul tavolino al centro della stanza, ho bisogno di fare una doccia fredda. Prendo i panni e mi dirigo al bagno della camera, faccio scorrere l'acqua sul mio corpo e i muscoli si riabilitano al contatto con essa. Non posso fare a meno di pensare a cos'è successo prima, da stamattina fino ad ora. Esco dalla doccia asciugandomi con un asciugamano grande e facendo il turbante con uno più piccolo, metto dei pantaloncini, una canottiera e posiziono la valigia sul letto intenta a prepararla. 

Sento bussare alla porta dico "avanti" non curante di chi sia, appena vedo uno spiraglio di luce entrare nella mia camera capisco che la persona in questione è entrata e si tratta di Harry. E' in penombra e non accenna a un passo, si sofferma sui miei movimenti.

<<Si lo so.>> dico mettendo una maglietta in valigia <<Finisco qui e cerco il primo volo per LA. Sei stato abbastanza chiaro.>>

lui si avvicina a me, lo sento che è vicino, quando mi rigiro i nostri nasi quasi si toccano. 

Harry's pov

I suoi occhi sono rossi per la stanchezza, lo vedo, lo percepisco.

<<Se sei qui per la maschera dell'ossigeno è lì sul tavolino, grazie.>> dice in maniera tranquilla ma tagliente

<<Non sono qui per la maschera e lo sai.>> dico di tutta risposta

<<E allora cosa?>> il suo tono è calmo

<<Perché l'hai fatto?>>

Lei si rigira, e continua a fare le valigie 

<<E' tutta la vita che mi dicono cosa devo fare.>> continua facendo avanti e indietro tra i cassetti e il letto <<L'unica cosa su cui nessuno aveva il comando era la danza.>> continua piegando gli indumenti <<Non posso permettermi di cadere e fermarmi, significherebbe morire per me ed io non voglio morire di nuovo.>> dice con una semplicità disarmante giurerei di aver visto un sorriso da parte sua

If i could fly Harry Styles//Jonah Marais   &lt;&lt;SEQUEL DI IN TOO DEEP&gt;&gt;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora