Il mio cervello mi segnala che dovrei essere nervoso, avere le mani sudate, la testa piena di parole sconnesse e che dovrei percepire forse persino un po' di nausea. Di fronte a me ci sono centinaia di persone, centinaia di scienziati con una materia grigia grande quanto una casa, che attendono di sentirmi parlare.
L'Albus di qualche anno fa sarebbe andato nel panico, probabilmente avrebbe anche vomitato, tuttavia il me di adesso è calmo, rilassato e padrone della situazione. Tutti gli occhi sbrilluccicanti di saggezza che si trovano in questa stanza sono qui per me, per l'uomo che loro ritengono abbia la massa di materia grigia più grande: un palazzo a tre piani e non una misera casetta come la loro.
È ancora presto, nonostante la stanza brulichi di persone le panche disposte a semicerchio su più livelli sono quasi vuote: nessuno dei miei colleghi ha preso posto, preferiscono riunirsi in gruppetti distinti e chiacchierare.
Lascio che i miei occhi vaghino per la sala, ignorando accuratamente di incrociare lo sguardo delle persone che non ho alcuna voglia di salutare.
Individuo una dei due Hit Wizard inviati a mettere in sicurezza l'evento. È alta, con la pelle scura e i capelli neri raccolti in trecce attorcigliate così lunghe che quasi mi verrebbe voglia di tirargliele. Il suo compagno deve essere qui da qualche parte. Continuo a cercare, spostando la testa da un lato all'altro fino a che una mascherina chirurgica nera non attira la mia attenzione. Ghigno soddisfatto.
Piegare un soldato davanti alla mia scrivania è il mio più grande sogno, lo è da ieri, quando ci siamo incontrati per la prima volta. Ed è risaputo che bisogna sempre, sempre, seguire i propri sogni.
È in piedi, con le mani nelle tasche in una posa così rilassata che, se non stesse indossando la divisa, dubiterei fosse in servizio.
Quella di fingersi tranquillo, quasi annoiato e affatto minaccioso, deve essere una sorta di tattica per far abbassare la guardia a dei possibili assalitori. Non ci sono altre spiegazioni, Scorpius non avrebbe mai permesso ad uno scansafatiche di entrare nella sua squadra. Inoltre, se fosse stato davvero rilassato non avrebbe fatto caso a me, non mi avrebbe visto arrivare.
Ci separano diversi metri, eppure ho notato come il suo volto si sia girato nella direzione opposta, ignorandomi.
«Sapevo che ti avrei trovato qui» esclamo, posizionandomi di fronte a lui, in modo che tutta la sua visuale sia occupata da me e me soltanto.
«E come facevi a saperlo, si può sapere?» chiede, la voce autoritaria che porta il mio sorriso ad allargarsi sempre di più.
Merlino, lo voglio a quattro zampe.
Passano lunghi, interminabili secondi prima che lui decida di distogliere l'attenzione da un punto imprecisato alle mie spalle e fissarmi, in attesa.
Due occhiaie scure enfatizzano il pallore del suo viso, ha un neo sotto l'occhio sinistro e uno sopra il sopracciglio accanto alla tempia. Ieri notte, al buio, non li avevo notati.
«Ho richiesto esplicitamente la tua presenza. Sai, dal modo in cui mi hai sbattuto al muro sembravi un agente molto preparato, perfetto per proteggermi dai nemici»
Lui solleva le sopracciglia, non convinto, la schiena dritta e gli occhi che si rifiutano di abbandonare i miei, nonostante il suo imbarazzo stia iniziando ad essere evidente.
Il suo atteggiamento non vacilla, continua a mostrarsi sicuro di sé, con la stessa spavalderia di chi è abituato ad avere tutto sotto controllo. La punta rossa delle sue orecchie, tuttavia, lo tradisce.
È adorabile, così carino che voglio vederlo piangere.
«Gli scienziati hanno dei nemici?» chiede.
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Weasley's roulette
FanfictionDue cervelli geniali si annullano a vicenda e non riescono a produrre nulla di buono, è una legge universale. Ne sono prova schiacciante Rose Weasley, la MediMaga migliore del suo anno, e Scorpius Malfoy, sua nemesi, Capitano ed eroe. Può un solo u...