Primo appuntamento

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CAPITOLO 17

Potente la Quercia la foresta sovrasta, ma è dal fuoco del Dio che la comprensione passa.


TRIXIE'S POV

Come al solito, quando ho un'esperienza extracorporea, il mio corpo fatica a riprendere le normali funzioni vitali e di conseguenza me ne sto tranquillamente crogiolata nel letto abbracciando il cuscino sotto la mia testa. Di tanto in tanto apro gli occhi e allungo il braccio al di sopra del comodino per prendere il cellulare e controllare l'orario sul display, e se non fosse che ho un appuntamento con Dylan alle undici, me ne starei qui, nel limbo del riposo, fino a mezzogiorno.
Ora sono le nove. Troppo tardi per rimanere ancora a cullarmi tra le lenzuola, così, come una gatta, distendo i muscoli spossati per darmi la giusta carica e alzarmi definitivamente.
Una doccia rigenerante al momento sembra essere l'unica soluzione per restituire al mio corpo un po' di energia, e visto che ne ho davvero bisogno, mi dirigo verso il bagno lasciando che l'acqua fresca e scorrevole mi restituisca il sollievo e il vigore di cui necessito.
Mi vesto con calma, muovendomi con una lentezza esasperante anche per me; manca solo che mi trascini per casa come un bradipo per completare il mio senso di sfinimento, ma cerco di scuotermi come meglio posso, tutto sta a iniziare, poi la carica torna come quando attacchi la spina alla presa elettrica.

Vado in cucina trovando già Destiny e Hope pronte per scendere di sotto e aprire l'attività. L'unica a non essere pronta sono io che, ora come ora, ho bisogno di una buona tisana al ginseng e guaranà.
Preparo l'occorrente sotto l'attento e scrutatore sguardo delle due, ma faccio l'indifferente, conscia che aspettano che sia io a parlare. Restano in silenzio, restano impassibili, restano immote a braccia conserte, poi Hope sbotta per prima.
«Che intenzioni hai per questa mattina?»
«Dylan passerà a prendermi alle undici.»
«Rimarrete qui?»
«Vi occuperete voi del negozio, io ho altro da fare, se è quello che volete sapere.»
«Trixie, per favore... un po' di buon senso.»
«Non mi manca.»
«Il buon senso ti manca, altrimenti ascolteresti i nostri consigli, ma non lo fai.»
«Ricominciamo con la lagna?»
«Perché non vuoi darci ascolto?»
«Perché ho già chi mi consiglia, e senza offesa, vale molto più di voi.»
«Chi?»
«Lorna Gilmore.»
Ecco che mi guardano stralunate, come se cadessero dalle nuvole. La mia affermazione le ha lasciate con un punto interrogativo lampeggiante sulla testa, così soddisfo la loro curiosità ancor prima che chiedano.
«L'ho incontrata di nuovo, e da oggi farò quello che mi dirà di fare.»
«Puoi essere più chiara?»
«Mi sta mostrando la strada, e ha anche detto che tornerà, quindi farò quello che mi dirà di fare, con o senza il vostro consenso.»
«Ma cosa ti ha detto esattamente? Perché non lo dici anche a noi?»
«Mi ha detto che siete due palle al piede e che se non la smettete di farmi la paternale sono autorizzata a farvi il malocchio senza conseguenze per me.»
«Ci fosse una volta che la prendessi sul serio questa cosa!»
«La sto prendendo sul serio! E dopo l'incontro di questa notte sono più ottimista.»
«Non è che ci stai mentendo?»
«No, non sto mentendo... comunque, scherzi a parte, l'ho vista davvero durante un OBE, e mi ha detto di mettere Dylan a conoscenza del nostro mondo omettendo la parte della maledizione; di quella non dovrà sapere niente.»
«E va bene! Voglio fidarmi. Metteremo Dylan a conoscenza di ciò che ci riguarda.»
«Metteremo?»
«Sì, metteremo! Verrà qui, saremo gentili, lo inviteremo a pranzo, e parleremo come persone civili fingendo che ci sia simpatico.»
«Ecco! Lo sapevo che alla fine dovevi dire una stronzata. E comunque non faremo niente di tutto ciò.»
«Ma avevi appena detto...»
«Non so cosa avete capito, ma di sicuro non vi è chiara una cosa: "io" parlerò con Dylan! E lo farò fuori di qui senza voi due tra i piedi!»
«E se poi andrà a finire come ieri? Con lui che vuole infilarti la sua lingua in gola?» Interviene adesso Destiny.
«Non succederà! Per quanto sia strano lui ha molto più autocontrollo di me e saprà aspettare il mio consenso.»
«E tu invece? Ce l'hai un po' di autocontrollo?»
«Me lo farò venire. Sono intenzionata a fare tutto quello che Lorna mi dirà di fare.»
«Questa faccenda si sta facendo ridicola.»
«Ora basta parlare. Voglio bere la mia tisana in santa pace.»

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