Il terzo elemento

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CAPITOLO 21

Il Nocciolo, albero di saggezza ed apprendimento, aggiunge la sua forza al vivo fuoco in fomento.

DYLAN'S POV

Avrei voluto bloccarlo quel cazzo di ascensore. Ma poi? Mi sarei solo tormentato; ecco cosa sarebbe successo! Per l'ennesima volta avrei avuto il desiderio impellente di baciarla e di toccarla, e per l'ennesima volta sarei stato costretto a fare un passo indietro per non venire meno a una promessa data. Che poi, fino a che punto riuscirei a resistere alla tentazione? Per quanto mi sforzi, sembra tutto inutile. Ogni volta che mi è vicino perdo completamente la ragione.
Anche poco fa è stato così. È bastato metterla giù facendola scivolare lungo il mio fianco, che le mani hanno preso vita propria, e se non fosse stato per la presenza dell'inquilino del sesto piano, dubito pure che le mani si sarebbero fermate.

“Ma che mi sta succedendo? Possibile che mi faccia questo effetto? Che mi faccia dimenticare tutto ciò che ho intorno al punto da farmi perdere il controllo delle mie azioni? Vuoi vedere che è una strega sul serio? E magari mi avrà ammaliato pure con qualche pozione magica all'interno di qualche bevanda, magari proprio con il cocktail che portò la sera che ci incontrammo. Non c'è altra spiegazione!”

Scuoto la testa per cacciare via questi pensieri assurdi, e le apro lo sportello per lasciarla salire sull'auto. Ancora una volta il mio sguardo indugia su quelle curve che poc'anzi stavo sfiorando, e sono sicuro che se potesse leggermi il pensiero rivaluterebbe l'opzione Shrewsbury e prenderebbe un'altra via.

“Ma cosa mai potrà accadere di così traumatico se solo le do un innocente bacio? È un mistero che devo assolutamente scoprire”

Prendo posto anch'io, e finalmente i miei neuroni cominciano a collaborare. Per un attimo ricominciano a lavorare facendomi dimenticare di aver avuto tra le mani la morbidezza della sua pelle, e rispondono al comando di farmi concentrare sulla guida. Solo per un attimo! Perché subito dopo, quando mi volto verso di lei per chiederle se è pronta, i pensieri ricominciano ad assillarmi.

“Come cazzo faccio a concentrarmi alla guida se a fianco ho una donna che vorrei prendere direttamente sul sedile?”

Le sue gambe scoperte da quel vestitino corto che si è messa, poi non è per niente d'aiuto; è così leggero che aderisce morbido come se fosse una seconda pelle e la mia immaginazione viaggia decisamente su altri binari. Fortuna che poi lei rompe il silenzio o dubito che sarei riuscito a pensare ad altro.
«Prima di andare possiamo passare per il Cafe Susu? Ho voglia di focaccine all'arancia. Questa mattina non ho fatto colazione e adesso ho un leggero languorino.»
«Ai tuoi ordini principessa.»
Mi fermo al Cafe Susu comprando al volo qualche focaccina e il cioccolato alla menta... ricordo che mi ha detto di adorare anche quello. Gli porgo il sacchetto e il bicchiere di carta e ritorno alla guida per poi partire e dirigermi verso Sudbury St per arrivare allo svincolo dell'interstate 93 e proseguire fino all'uscita per la I-90. Da qui ci aspettano circa venti minuti di autostrada tutti in rettilineo con un panorama adornato da alberi verdeggianti su entrambi i lati.

Mi chiede se posso aprire il tettuccio dell'auto ed esaudisco anche questa sua richiesta. Ogni tanto distolgo gli occhi dalla strada per guardarla, ed è un incanto, ha un sorriso felice mentre con un braccio fuori, gioca ad afferrare l'aria tra le mani, quella stessa corrente d'aria, che per la velocità dell'auto, colpisce il suo viso liberandola dai capelli che lo ornano e svolazzano come bandiere al vento.
Poco meno di venti minuti più tardi arrivo all'uscita 111, ma invece di deviare, proseguo dritto per imboccare poi la 94... mi piace vederla giocare col vento, e allungando il tragitto avrei avuto altri dieci minuti per arrivare a Worcester e poi, traffico permettendo, altri venti per attraversare Hartford Turnpike e arrivare a destinazione. Sono sicuro che il posto le piacerà. La casa dei miei è un villino immerso nel verde che si affaccia proprio sul Lake Quinsigamond.
Ed effettivamente è proprio come mi aspettavo. Le si illumina il viso quando vede il lago che ha davanti agli occhi, e senza neanche aspettare che mi fermi e parcheggi, slaccia pure la cintura e si alza in piedi per ammirare meglio lo spettacolo oltre il parabrezza.
«Wow! Questo posto è stupendo!»
«Non sei mai stata qui?»
«No, è la prima volta che vengo a Shrewsbury... se avessi saputo che qui è così bello l'avrei visitata già da tempo e per la verità non ho mai neanche visitato Worcester.»
«Nel pomeriggio allora ti porto in un posto.»
«Dove? Sono curiosa.»
«È una sorpresa.»
«Non dovrebbe essere il contrario? È il tuo compleanno dovrei essere io a fare le sorprese.»
«Mi basta che ci sei.»

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