Capitolo 8

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Fu come se qualcuno avesse di colpo resettato il computer nella mia mente e i file fossero andati perduti per sempre.
Il mio cervello era in tilt.

Mi resi conto che avevo socchiuso la bocca in un’espressione esterrefatta e che stavo fissando Robert come ipnotizzata.
"No…" Mormorai, scuotendo la testa convulsamente, non appena mi fui ripresa. Beh, ripresa era una parola grossa.

"No, mi stai prendendo in giro."
"Te l’avevo detto che non mi avresti creduto." Disse Robert con un tono di voce duro e un’espressione altrettanto accusatoria. Sembrava che il mondo gli fosse crollato addosso, ma che dopotutto se lo fosse anche aspettato.
"Me ne vado." Dichiarò. Fece per tirarsi in piedi, ma ancora gli stavo stringendo la maglietta, perciò glielo impedì con uno strattone poco gentile.

"Aspetta! Ti prego…"
Volevo guadagnare tempo. Non volevo che se ne andasse.
D’altra parte non sapevo nemmeno cosa dirgli, non sapevo cosa rispondere, dopo la sua affermazione.
Dirgli che non potevo credere alle sue parole lo avrebbe solo fatto soffrire di più e io non volevo che stesse male a causa mia.
Però come si faceva a credere a qualcuno che sosteneva di essere un vampiro?
I vampiri non esistevano, erano una storia per far paura ai bambini, come l’uomo nero, le streghe, l’orco cattivo e i lupi mannari.
E poi, Robert non era cattivo, mentre i vampiri lo erano, giusto?
E comunque stavo riflettendo su una situazione assurda.

Tentai di smentire tutto con gentilezza, riflettendoci bene e senza guardarlo dall’alto in basso.
Forse non volevo farlo perché non sapevo bene nemmeno io se crederci o no.
Mi aveva messo la pulce nell’orecchio e io necessitavo di qualche spiegazione in più.
"Non puoi essere un vampiro." Decretai.
"I vampiri muoiono se esposti alla luce del sole. Bruciano, diventano polvere."
Scosse la testa.
"Le leggende esagerano in tutto, dovresti saperlo. E poi non eri tu che non ti lasciavi convincere dalle storie per sentito dire? In ogni caso lo hai visto anche tu la mia pelle e i miei occhi sono delicati. La luce diretta del sole mi da fastidio, ma posso sopportarla. Non mi uccide."

Era la conversazione più strana alla quale avessi mai preso parte. Le sue parole dopotutto avevano un fondo di verità, ma non mi bastavano.
"Dovresti vivere di notte e dormire di giorno, in qualche bara o in una cripta. Dovresti essere un mostro orribile, con i canini lunghi!"
"Altre informazioni sbagliate. I veri vampiri non dormono di giorno. Io dormo di notte come tutti, ma nel mio letto, in camera mia e non ho i canini lunghi. Almeno per ora."

Lo guardai con gli occhi sgranati.
"Quando allora?" Chiesi in un soffio.
"Quando mi nutro mi si allungano."
No, era un’immagine troppo insolita per poter essere persino sognata.
Non diceva sul serio, di certo mi stava prendendo in giro!
Se il suo volto non fosse stato tanto grave, non avrei avuto nessun dubbio sulla falsità delle sue affermazioni.
Così invece, era tutto più difficile.

"Ma per quanto riguarda l’orribile…Io sono davvero un mostro." Continuò.
Io scossi la testa con decisione.
"Non è vero. Il tuo volto è bello, i tuoi occhi sono profondi. Non hai nulla di raccapricciante."
"Ma sono un mostro comunque. Potrei uccidere con facilità."
Lo guardai in cerca di conforto. Volevo che smentisse, che ritirasse ciò che aveva appena detto.
"Lo faresti?" Chiesi.
Quando lui scosse la testa, mi sentii rincuorata.
Non avevo davvero sospettato che potesse essere malvagio, ma dopotutto non avevo nemmeno immaginato che fosse un…Vampiro.
Quella parola mi metteva i brividi, non per il suo vero significato, ma piuttosto perché l’avevo sempre associata ad un mostro succhiasangue, non alla figura stanca e pacata di Robert.

"Tu non sei un mostro. Mi rifiuto di crederlo."
Notai che ancora gli stringevo convulsamente la maglietta. Lo lasciai andare, sistemandogli le pieghe della stoffa, ma indugiai con il palmo posato sul suo petto, nel sentire contro la pelle le pulsazioni veloci del cuore.
"I vampiri sono morti, tu non lo sei. Il tuo cuore batte." Dissi.
Per la prima volta quel giorno mi sorrise con sincerità.
"Non sono morto e non sono immortale. Molte informazioni diffuse dai miti dovrebbero essere riviste e corrette. Io sono solo malato."

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