"Per diverso tempo i vampiri sono stati molto più di una leggenda. Nei tempi antichi nessuno dubitava della nostra esistenza." Mi spiegò Robert, mentre con calma ci allontanavamo dal parco per tornare a casa.
Le domande che avevo in mente sembravano premere sulle mie labbra per uscire, ma intendevo lasciare a Robert il suo spazio e poi procedere con la mia intervista.
"Solo in epoca moderna il vampiro ha assunto un interesse perverso accentuato dai media e dai fenomeni letterari e cinematografici."
"E Dracula era davvero un vampiro?"
Sorrise e si strinse nelle spalle.
"Dracula è un invenzione di Bram Stoker, per quanto ne so, ma se ti riferisci a Vlad Tepes…Chi lo sa?"
Vlad Tepes era il signore medievale rumeno a cui Stoker aveva attinto per creare Dracula.
Sì, era proprio a quello che mi riferivo, anche se non avevo mai letto il romanzo di cui stavamo parlando."Ma ci deve pur essere un motivo per cui questo Vlad è stato preso come spunto, no?" Chiesi.
Più ci avvicinavamo alla zona abitata della città, meno cercavamo di attirare l’attenzione su di noi con le nostre chiacchiere.
D’altra parte, chiunque avesse sentito la nostra discussione avrebbe comunque pensato che stessimo parlando di qualche film.
"Probabilmente Stoker fu ispirato maggiormente dalla storia affascinante e cruenta di Vlad. Era chiamato l’impalatore. Non era molto gentile con i suoi prigionieri e per questo motivo era anche chiamato Dracul che in rumeno significa drago."
"Ah ecco perché…E che altro mi puoi dire sui vampiri? Se le leggende hanno distorto così tanto le informazioni su di voi, devi illuminarmi."Mi rivolse un sorriso tanto bello da lasciarmi spiazzata.
Nei suoi occhi brillava una luce di entusiasmo e quel velo di tristezza sembrava essersi allontanato.
Non credevo però che fosse sparito del tutto.
"Come ho già detto, il sole non ci uccide, non siamo immortali, possiamo benissimo vivere di giorno e dormire di notte. Poi…"
"Vi trasformate in pipistrelli?" Chiesi io con partecipazione, costringendolo ad una risatina.
"No, quella è un’altra sciocchezza. Con certi tipi di pipistrelli condividiamo solo il fatto che ci nutriamo di sangue. I miti ci hanno attribuito questa somiglianza perché i pipistrelli sono animali misteriosi, che spaventano e che vivono di notte. Forse ci sono altre attinenze, ma sono tante le cose che persino io ignoro. Si dice anche che noi vampiri siamo in grado di ipnotizzare le nostre vittime, di volare, di cambiare aspetto. Sono tutte stronzate.""E se volessi ucciderti dovrei piantarti un paletto nel cuore?"
Rise.
"Allora mi vuoi uccidere? Comunque non ti basterebbe…Sono quasi del tutto invulnerabile, ma se proprio vuoi farmi del male, prova con l’argento."
"Allora le leggende hanno un fondo di verità. Quindi, ricapitoliamo: forza, invulnerabilità, ematofagia, pallore, fastidio per la luce del sole, sensi molto sviluppati…Che altro c’è?"
"Anche la velocità."
"E non vi danno fastidio le croci, l’acqua santa e l’aglio?"
Sorrise.
"No, anche se non vado matto per l’aglio. Anche se ti ho detto che è solo una malattia, ciò non toglie che alcune delle mia capacità potrebbero sembrare sovrannaturali. Sono decisamente fuori dal comune.-" Spiegò, mentre percorrevamo le strade quasi senza accorgercene.Con lui il tempo passava decisamente troppo in fretta. Non era giusto.
"Ce ne sono tanti come voi?" Chiesi ad un certo punto, dopo un paio di minuti di assoluto silenzio.
Lui scosse la testa.
"Non siamo in molti al mondo perché molti vampiri quando si nutrono preferiscono dissanguare completamente le proprie vittime, piuttosto che trasformarle. È molto più facile. Comunque la maggior parte dei vampiri non sono solitari. Preferiscono avere dei compagni…Come una specie di branco. Non so con esattezza quanti siano, ma se negli Stati Uniti ci siamo noi, c’è di certo anche qualcun altro.""Se dissanguano completamente le vittime, allora tu come sei diventato vampiro?"
"È stata una donna, in realtà. Non era vampiro da molto perché altrimenti ci avrebbe uccisi tutti. Immagino fosse colta da una fame incredibile, perciò io e la mia famiglia abbiamo semplicemente avuto la sfortuna di essere stati casualmente scelti come pasto. La foga del nutrimento probabilmente non le ha permesso di accorgersi che non ci aveva dissanguati del tutto. È stato…" Chinò la testa con aria seria, come se stesse pensando ad un aggettivo adatto per descrivere l’accaduto.
"…Davvero brutto." Disse infine.
Senza pensarci gli sfiorai la mano e gliela strinsi.
Eravamo insieme no?"Eireen era quella messa peggio, ma è guarita alla perfezione. Stiamo tutti bene." Commentò, ma non sembrò molto convinto.
"Mi dispiace, ma siete vivi, no?"
Annuì, senza il minimo entusiasmo.
Lo fermai, costringendolo a guardarmi negli occhi.
"Ora non sei da solo, guarda che se qualcosa ti turba puoi parlarmene apertamente, anzi devi, altrimenti mi preoccupo."
Lo rimproverai.
"È solo che odio quello che sono. Può sembrare tanto affascinante, ma la nostra condizione non è facile da affrontare. Con i farmaci non siamo mai abbastanza sazi."
"Non c’è niente che posso fare, vero?"
Scosse la testa tristemente.Mi alzai in punta di piedi e lo baciai sulle labbra.
"Ti sentiresti lievemente meglio se ti stessi vicino?" Chiesi ancora.
Lui sorrise.
"Sì." Rispose.
"Allora non devi fare altro che chiamarmi ogni volta hai bisogno di me…Io ci sarò."
Si lasciò andare ad un sorriso più ampio e mi baciò sulla fronte come una bambina.Ci rimettemmo in marcia, uno accanto all’altro, mano nella mano. Non ci fu bisogno di parlare ancora, ci bastava stare vicini.
Quando arrivai alla strada che portava direttamente a casa mia mi fermai e lui mi imitò.
"Beh…Io proseguo di qua." Dissi.
Mi grattai la testa imbarazzata, come dovevo salutarlo?
Con un abbraccio o con un bacio strappa-tonsille?
Nei film optavano sempre per la seconda possibilità, ma non mi sembrava appropriato.
"D’accordo." Mormorò lui per tutta risposta.Quando indecisa sul da farsi io feci per andarmene, lui mi afferrò per il gomito e mi fece girare verso di lui, fino a che le nostre bocche non furono a pochi millimetri di distanza.
Se il bacio passionale non era nei miei programmi, probabilmente era nei suoi, perché premette le sue labbra sulle mie e mi strinse in un abbraccio, come se avesse paura di perdermi di colpo.
Ricambiai l’abbraccio posandogli le mani sulla schiena, sentendola tesa e muscolosa al punto giusto.
Quando Robert si allontanò dalle mia labbra, mi accarezzò una guancia con il naso, poi scese fino al mio collo.
"Ci vediamo domani."
Sussurrò contro la mia pelle, facendomi rabbrividire.
Mi posò un lieve bacio sul collo, poi si allontanò da me e se ne andò.
Mi resi realmente conto solo quella sera di quanto fosse stata strana la nostra conversazione.
Insomma, Robert era un vampiro e io mi comportavo come se nulla fosse!
Avevo sostenuto una conversazione seria su sangue e affini senza battere ciglio.
Certo, che ero una tipa strana, io!
Se non avessi avuto l’assoluta certezza di potermi fidare di lui, non gli avrei creduto così facilmente.
Il punto era che tutto in lui mi infondeva sicurezza e sincerità, perciò non avevo proprio potuto dubitare davvero di lui.
Non dopo tutte le risposte che mi aveva dato.
Non parlai molto con i miei.Con aria scherzosa mia madre mi chiese se fossi innamorata, ridendo.
Ero più innamorata di quello che potesse immaginare, ma mi limitai a sorridere.
Mi ritirai nella mia stanza piuttosto presto, pensando che la giornata passata con lui mi avesse fiaccato più nella mente, che nel corpo, ma in realtà, quando fui sotto le coperte non riuscii proprio a prendere sonno.
Anche quando tutta la casa fu nel silenzio più assoluto, rimasi in ascolto dei rumori della notte.Non eravamo in montagna o in campagna, perciò la natura in città si faceva sentire molto meno.
Feci però un gioco che fin da piccola mi aveva aiutato ad addormentarmi: tentai di identificare ogni rumore che sentivo.
Contai un numero indefinito di rumori causati dalle macchine e osservai con poco interesse la luce dei loro fari sul soffitto della mia camera.
Udii qualche motorino a tutta velocità e il miagolio di qualche gatto.Non percepii nient’altro perché ormai ero nel mondo dei sogni, con Robert come protagonista.
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The Immortality Kiss
VampireJackie, una giovane e solitaria studentessa, si ritrova attratta dalla presenza di due misteriosi gemelli, Robert ed Eireen Paige, che si trasferiscono nella sua scuola. Nonostante l'iniziale riluttanza, Jackie si offre di aiutare i nuovi arrivati...