In mille pezzi.

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Quando Barney prese la bottiglia tra le mani dopo venti anni, si rese conto di quanto stesse per buttare via tanti sacrifici, abbastanza vani visti i suoi precedenti.

Come doveva fare? Era solo, ormai aveva superato l'età di quarant'anni e trovare un lavoro era quasi impossibile, ancora di più con una fedina penale macchiata e senza patente ne auto.

Barney non aveva macchina, l'aveva distrutta dopo un incidente che fece sotto effetto di alcol e probabili stupefacenti, di conseguenza anche la patente gli venne revocata.

Si comportò come nessuno dovrebbe, questo lo portò ad una solitudine incolmabile.

Primo sorso
Si ricordò di tutte quelle volte che una bugia rovinò tutto, di ogni cattiva azione coltivata nel tempo. Si sentí in colpa, tremendamente, soprattutto perché aveva ricominciato a bere di punto in bianco.

Secondo sorso
Barney era ancora triste, pensava alla sua vecchia amata, si chiedeva perché lui avesse avuto quel comportamento nei suoi confronti e se, effettivamente, sarebbe cambiato qualcosa se solo avesse usato un po' più il senso di responsabilità.

Quarto sorso
Ora era arrabbiato, arrabbiato con la sua famiglia perché non lo aveva amato abbastanza, ma quello di cui Barney non si rense conto, è che la sua famiglia ha sempre provato a esserci, ma lui incosciente e ingrato, non ha mai apprezzato l'aiuto. Se n'è sempre approfittato.

Ottavo sorso
Barney diede della puttana alla sua ex ragazza, perché lei al contrario suo volle andare avanti e dimenticare il brutto periodo che lui stesso le fece passare, perché costretta a dare una mano ad una persona che non voleva farsi aiutare, perdendo tanto tempo per se stessa ed essere davvero felice.

Ventesimo sorso
Barney si alzò e iniziò a distruggere quel monolocale occupato illegalmente in cui viveva, ripetendo a se stesso che la vittima di tutto era lui, quando i fatti avevano sempre detto altro.

Metà bottiglia
Pensò a sua figlia, al fatto che ora lei ormai quasi 20 enne sappia tutta la storia, non perché gli è stata raccontata e fosse di parte, ma perché ancora esistono prove e documenti che testimoniano e lei venne a conoscenza di tutto.
Rifletté sul fatto che, se si fosse comportato diversamente ora la figlia avrebbe un qualche rapporto con lui e non lo schiferebbe così tanto.

Bottiglia vuota
Barney lanciò la bottiglia in terra, si guardò allo specchio e si tirò un pugno, con la mano piena di vetri e sanguinante, andò in cucina, frugando tra scaffali e cassetti cercando altro veleno da ingerire.

Nessuno, cercò Barney, perché Barney, aveva scelto lui stesso di morire solo, con le sue stesse azioni.
Barney poteva avere tutto, essere felice, lui, si scelse da solo la sua vita e nessuno poté fare più nulla per salvarlo, anche perché dopo così tanti tentativi, l'unica soluzione ad un comportamento come lo è stato quello di Barney fu...La rinuncia totale.








Vi svelo un segreto, questi non sono altro che racconti di fantasia.

















O quasi.











Grazie per aver dedicato il tuo tempo ai miei racconti brevi.
• Myrea Orofino •

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