Mi fido di te.

13 1 0
                                    

Una notte come un'altra, immobile nel mio tetto, a guardare foglie di alberi muoversi con frenesia facendo trapassare in loro la luce lunare.
Ad avvolgere il tutto il silenzio cupo, avvolgente, aspettando un messaggio che non arrivò mai.

Mi chiedo se la fiducia possa essere un presupposto in una relazione, come se essa andrebbe data tutta per scontata.
A me si rabbrividisce le arterie, mi si smuovono i nervi, mi formicola la carne al sol pensiero di un tradimento.

Mi verrebbe da strappare i capelli a lei uno ad uno dal bulbo della cute, così da togliere quel biondo ormai bruciato.
Mi verrebbe da cavare gli occhi a lui dalle orbite, così da non poter più guardare donna alcuna.

Ringrazio la mia sanità però, perché mi permette di razionalizzare il tutto, di rendermi conto di ciò che sia giusto o sbagliato e di stare attenta a ciò di cui bisogna preoccuparsi realmente.

Però questa notte io ho paura, non perché io non mi fida, ma perché in passato questa fiducia che diedi mi dilaniò il cuore e l'anima.

Vorrei tu fossi qui, ad osservare con me le stelle in questa notte limpida e taciturna, ma ora sei troppo impegnato ad urlare il tuo dolore sotto al tetto in cui dico di amarti.

Per i più deboliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora