Capitolo 6

8.1K 392 751
                                    

⚠️ Come sempre vi ricordo di riempire la stellina e lasciare un commento ♥️ ⚠️

☽ Luna ☾
🌙
___________________

Oggi non era una buona giornata. Affatto. La notte precedente mi aveva annientata e le cose tra me e Callum si erano fatte, se possibile, ancora più complicate.

Poche ore prima.

Rimasi per alcuni secondi in silenzio, guardandolo negli occhi.

Era sempre lui, il solito Callum e per quanto continuassi a sentirlo mio, non lo era più. L'avevo lasciato andare e adesso nella sua vita c'e Tessa.

Arricciai il naso al solo pensiero e rilasciai un sospiro rassegnato.

«A cosa stai pensando?»

Scossi la testa spostando lo sguardo oltre le sponde del fiume in un punto indefinito.

La luna rifletteva sull'acqua scura e tutto intorno a noi era illuminato da essa, persino alcune stelle, quelle più luminose, si riflettevano e il gioco di luci incantava.

Callum mi scostò delicatamente da lui e mi afferrò il mento tra le dita costringendomi a portare l'attenzione su di lui. Tentati di liberarmi dalla sua presa ma invano.

«Ti conosco, Desde.» Sussurrò a pochi millimetri dal mio visto.

Ancora una volta ci trovavamo così vicini che i nostri respiri divennero un tutt'uno e mancava poco a finché le labbra si posassero l'una sull'altra.

Morivo dalla viglia di baciarlo per l'ultima volta ma, se l'avessi fatto, avrei trascinato non solo entrambi, ma anche tutti quelli che amavamo nell'oblio e non potevo permetterlo.

«Quando siamo diventati così? Quando abbiamo smesso di parlare e di essere una cosa sola?»

Percepii la tristezza nella sua voce mentre gli occhi gli vibrarono di delusione.

Mi morsi l'interno del labbro inferiore, tirandolo con forza e imprimendo il canino all'interno della carne. Solo quando percepii il sapore ferroso del sangue mi sentii sollevata.

Il dolore interno, quello mentale, passa solo quando è il dolore fisico a prendere il sopravvento.

«Non si può spiegare, Callum. Non c'è un momento esatto che ti porta in una determinata direzione.»

«Deve esserci invece.»

Scossi la testa e allungai la mano posando il palmo sulla sua guancia. «Non roviniamo questo momento, non ho la forza per poterlo affrontare.» ammisi rassegnata è ormai debole.

Lo sentii attraverso la sua pelle, il bisogno di sapere e prima o poi gli avrei raccontato tutto, che fossi stata pronta alla morte o meno. Perché alla fine è così che ci si sente quando si ama una persona, siamo pronti a morire per loro e al tempo stesso ci aggrappiamo alla vita con tutte le nostre forze perché non vogliamo lasciarlo andare, perché l'idea di non rivedere più quegli occhi magnetici fa più male del dolore stesso.

𝐂𝐀𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora