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☽ Luna ☾
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__________________Parcheggiai l'auto dall'altro lato della strada e la spensi. Presi un lungo e profondo respiro, slacciandomi lentamente la cintura di sicurezza.
Non stavo prolungando il momento che mi divideva dal riabbracciare i miei genitori, al contrario, quella era l'unica cosa che mi faceva fremere ma ciò che mi stava ancora trattenendo all'interno del veicolo era la consapevolezza di ciò che la mia mente, ma soprattutto il mio cuore e la mia anima, avrebbero rivissuto tornando dentro quella che fino a tre anni prima era la mia casa.
All'interno di quelle quattro mura avevo costruito ricordi ben saldi, così belli e felici da fare male più di quelli dolorosi.
Perché non sono mai i brutti ricordi a creare crepe nel nostro cuore.
No! A spezzarci, a renderci vulnerabili e indifesi davanti alla memoria della nostra anima, sono i ricordi belli, quelli che ci hanno accesi, resi luce in mezzo all'oscurità. Sono quelli che ci hanno reso fuoco, tempesta e uragano.
Misi la mano sulla maniglia dello sportello quando sentii la porta di casa aprirsi e la figura di mio padre fuoriuscire, guardandosi intorno.
Ritrassi la mano e mi concessi qualche minuto in più di solitudine per osservarlo da lontano.
I capelli castani gli erano cresciuti più del solito, arrivandogli sotto l'orecchio, un lieve accenno di barba gli contornava le labbra non troppo carnose mentre gli occhi nocciola avevano perso quella luce che ero solita vedergli sprigionare.
Al posto delle guance rosse e piene, trovai due scavature e il colorito, un tempo dorato, aveva lasciato il posto ad un bianco pallido.
Passai lo sguardo sul suo corpo notando quanto fosse dimagrito e come gli abiti gli cadevano addosso.
Troppo larghi, di un paio di taglie almeno.
«Amore, la nostra bambina è arrivata?.»
Nonostante la lontananza sentii la voce di mia madre nitidamente mentre papà girò in parte il viso da sopra la spalla.
Le braccia di mamma circondarono la sua vita stretta e posò il mento vicino al suo, baciandolo a fior di labbra.
«Ancora no.» sospirò. «Non riesco più a resistere, voglio abbracciare la nostra bambina.»
Le labbra carnose di mamma s'incurvarono in un mezzo sorriso tirato. «Arriverà, Kol. Non temere.» rispose staccandosi da lui per mettersi al suo fianco.
«E se avesse deciso di non venire?» domandò guardandola negli occhi.
Mamma gli prese la mano, intrecciò le loro dita e le portò alla bocca, baciandone il dorso dolcemente.
«Non lo farebbe mai.» rispose lei cercando di tranquillizzarlo. «Verrà, fidati.»
Vederli lì, sulla soglia della porta in attesa del mio arrivo, mi stava risucchiando lo stomaco.
Percepivo il timore che stavano provando, il turbamento nelle loro iridi e il flusso dei pensieri li stava abissando e più rimanevo lontano da loro, più questa sensazione si fece prepotente e angustiante dentro di me.

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𝐂𝐀𝐋𝐀 𝐋𝐔𝐍𝐀
Romans«Sotto gli occhi di tutti, i nostri sguardi si sfiorarono e nelle sue iridi caotiche, fatte di oscurità e tenebre, assaporai il dolce sapore di quella che sarebbe divenuta la mia tortura.» Non c'è pace per quelli come noi e mai ci sarà. Ci sono amor...