(Non) Odio quando mi chiami principessa 7 ANNI DOPO

CAPITOLO 12

JEN:
<<Non fare così>> Lila rimprovera suo figlio intento a piangere come un disperato mentre Tom lo prende in braccio <<che noia, lui e i suoi capricci>> Lila mi guarda sbuffando ed io le sorrido.
Quando siamo venuti via da Gardaland il piccolo Jonathan non ha fatto altro che piangere e gridare come un pazzo.
<<Volevo restare>> dice il piccolino tra le lacrime mentre Tom gli accarezza la testolina
<<Lo so piccolo, ma siamo stanchi>> prova a dirgli mia figlia di nemmeno sei anni. Sono così fiera dei miei figli, stanno diventando grandi e saggi esattamente come me e non come quel traditore del loro padre! Guardo verso Sam che ha Morgan per mano, eravamo così felici Sam, perché mi hai fatto del male? Davvero non lo capisco e non lo capirò mai.

SAM:
Il mio cellulare squilla e sul display c'è il nome di Loren. Mio Dio, ma questa donna cosa vuole da me?
<<Non rispondi?>> Chiede Jen alzando un sopracciglio <<magari è importante>> dice con voce ironica e tagliente quando legge anche lei il nome della mia collega sul cellulare.
<<No, non rispondo perché sono in vacanza con i miei figli e non voglio essere disturbato>> le dico infastidito.
Lei fa spallucce e si dirige verso Margaret e gli altri.
Questa Loren è una vera spina nel fianco, non la sopporto più.

La settimana è finita velocemente, stiamo per tornare a New York.
Ammetto che rivisitare Verona mi ha fatto bene ma anche male, nel ricordare tutto ciò che ci eravamo promessi io e Jen in quella meravigliosa città dell'amore, ma oramai non siamo più niente.
Solo ombre di noi stessi, vuoti e freddi nell'animo.
Quando arriviamo sull'aereo Margaret si siede accanto a Morgan, Lila con Jonathan e Tom è seduto affianco ad una signora di una certa età, quindi a me e a Jen non resta che sederci insieme, sono al settimo cielo così potrò starle vicino almeno per un po', visto che mi ha evitato per tutti questi giorni.
<<Tom, potrei sedermi io al tuo posto?>> Chiede Jen a Tom.
<<Ehm, no mi dispiace Jen, ormai mi sono posizionato e non ho voglia di alzarmi>> il mio amico la guarda furbetto e lei chiude gli occhi a fessura. So esattamente cosa sta cercando di fare, vuole che io e Jen ci sediamo insieme.
<<Fammi spazio, voglio stare io vicino al finestrino>> mi dice quando viene a posizionarsi accanto a me.
<<Come vuole lei, vostra altezza>> le dico in maniera allegra, perché non riesco a trattenere la gioia che provo nell'averla accanto a me.
<<Ah ah ah, molto divertente>> dice solo e si siede.
L'aereo parte e Jen sembra non curarsene guardando fuori dal finestrino. I nostri figli e il piccolo Jonathan si sono addormentati e io mi imbambolo nel vedere il profilo perfetto di mia moglie, o ex moglie. Chi lo sa!
<<Perché mi fissi?>> Dice senza distogliere lo sguardo dal finestrino. È palese che anche lei mi stava guardando con la coda dell'occhio.
<<Perché sei bellissima>> le dico con un filo di voce vicino al suo orecchio.
Si gira di scatto e ci ritroviamo quasi labbra contro labbra. Sentire il suo odore così vicino a me mi fa impazzire e se è possibile sto già diventando duro.
Le sue pupille si dilatano e mi fissa.
<<Jen...>> Le dico piano.
<<Cosa?>> Continua lei senza distogliere gli occhi dalle mie labbra.
<<Ti desidero come un pazzo>> sussurro piano.
<<Tu desideri tutte>> mi rimprovera lei con un filo di voce senza accennare a muoversi.
<<Ti sbagli, io desidero solo te>> chiude gli occhi come se le mie parole le facessero male e quando li riapre noto qualcosa di strano nel suo sguardo.
<<Vieni con me>> si alza piano e mi prende per mano, mentre quasi tutto l'equipaggio dorme.
Il mio cuore inizia a galoppare nel petto ma senza esitare la seguo.
Mi porta nel piccolo bagnetto dell'aereo e chiude la porta a chiave.
<<Fammi tua>> dice. Io la guardo prima sbalordito e senza farmelo ripetere due volte le tolgo la maglietta e i jeans e lei resta difronte a me solo in biancheria intima.
<<Cazzo! Sei una cazzo di Dea>> non riesco a trattenermi e le bacio il collo mentre lei getta la testa all'indietro.