Chiarimenti, spiegazioni e sorprese

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Il trio si dirige verso l'ufficio di Draco, situato all'interno dell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, tra pareti foderate di libri antichi e armi antimagia. L'ambiente, impregnato di un'aria austera, pare assorbire ogni rumore. Draco siede dietro la sua scrivania, uno sguardo imperscrutabile sul volto mentre invita i tre ragazzi a sedersi.

Draco: Prego, ragazzi, accomodatevi. Indica tre sedie posizionate di fronte a lui. Allora, da dove cominciamo? Dal fatto che tu, Scorpius, frequenti Potter, oppure dal fatto che la figlia di Hermione Granger e di quello sfigato di Weasley sia qui con te?

Rose stringe le mani sui braccioli della sedia, sforzandosi di mantenere il controllo. Detesta chiunque metta in discussione la sua famiglia, soprattutto suo padre. Albus, invece, è teso e tiene lo sguardo fisso sul pavimento.

Scorpius: Papà, lasciami spiegare...

Draco incrocia le braccia, guardando i tre con calma apparente. Rose e Albus non osano alzare lo sguardo verso di lui, temendo le sue reazioni.

Draco: Ti ascolto...

Scorpius: Beh, è successo il primo anno. Ci siamo incontrati per caso sull'Hogwarts Express e, da quel momento, siamo diventati amici.

Draco fissa i ragazzi, i suoi occhi freddi e calcolatori. Si rivolge a Rose e Albus con tono tagliente.

Draco: Confermate ciò che dice mio figlio?

Albus: Sì, prof. Malfoy.

Draco: Sposta lo sguardo su Rose. E tu, Weasley?

Rose: Sì...

Draco si ferma per un istante, osservando attentamente Rose.

Draco: Rose, toglimi una curiosità. So che i genitori di Potter sono al corrente dell'amicizia con Scorpius. Ma i tuoi genitori? Loro lo sanno?

Rose deglutisce, consapevole che Draco già conosce la risposta, ma vuole che sia lei a confermarlo.

Rose: No... non lo sanno. Risponde con voce tremante.

Draco: Immaginavo.

Scorpius si agita sulla sedia, il suo volto tradisce un'emozione profonda.

Scorpius: Papà, tu non sei... deluso da me, vero?

Draco sospira. Osserva suo figlio, una copia più giovane di sé, ma con un cuore più vulnerabile. Si alza e si avvicina a Scorpius, posandogli una mano sulla spalla.

Draco: Scorpius, non sono deluso da te. Solo, volevo assicurarmi che avessi amici di cui fidarti. Sai, io ho fatto degli errori con i loro genitori, tanti anni fa, e se potessi tornare indietro, mi comporterei in modo diverso.

Scorpius scoppia a piangere e abbraccia il padre. Draco lo ricambia, per un attimo lasciandosi andare a un'espressione di affetto genuino.

Albus si asciuga una lacrima, cercando di non farsi notare, mentre Rose li osserva con un misto di tristezza e invidia. Per lei, l'unico abbraccio così significativo era stato quello con suo fratello Hugo quando aveva ricevuto la lettera di Hogwarts.

Draco: Bene, dopo questo momento toccante, potete andare a cena. Dice con un sorriso ironico, asciugandosi una lacrima in modo discreto.

Albus: Grazie per tutto, Draco. Esita, non sapendo bene come rivolgersi a lui.

Draco: Quando siamo tra di noi, potete chiamarmi Draco.

Scorpius: Grazie, papà.

Draco: Prego. Ora andate, prima che facciano chiudere la Sala Grande e non vi resti nulla da mangiare!

Albus e Scorpius si precipitano fuori dall'aula, diretti verso la Sala Grande. Non si accorgono che Rose è rimasta indietro.

Draco: Rose, non vai?

Rose è visibilmente turbata, triste e arrabbiata, ma non con Draco, bensì con se stessa.

Rose: Non lo dirai a mia madre, vero?

Draco: No, Rose. Non dirò nulla. Ma lasciati dare un consiglio: parla con lei al più presto. Le cose non dette possono diventare un peso difficile da gestire. Le posa una mano sulla spalla, in un gesto di incoraggiamento.

Rose: Non posso... Lei ti odia, per tutto ciò che hai fatto alla mia famiglia! La sua voce si spezza mentre scoppia a piangere.

Draco comprende il motivo del suo risentimento. Sa che molti Weasley lo considerano responsabile, anche se indirettamente, della perdita di Fred. È un peso che ha accettato di portare, anche se doloroso.

Draco: Rose...

Rose, ancora scossa, si asciuga le lacrime e cerca di ricomporsi.

Rose: Devo andare. Se mia madre non mi vede arrivare, si insospettirà. Grazie, Draco. Sorride debolmente attraverso le lacrime e si allontana.

Rose esce dall'aula con lo sguardo ancora segnato dal pianto. Draco rimane in piedi, fissando il vuoto. Nella ragazza ha riconosciuto un riflesso della sua stessa ossessione per il giudizio familiare, una trappola da cui lui stesso ha impiegato anni per liberarsi.

Rose raggiunge la porta della Sala Grande e, mentre sta per entrare, viene interrotta da una voce familiare.

Xavier: Weasley, che ci fai qui fuori? Non hai ancora cenato?

Rose: Elder... Non sono affari tuoi.

Xavier nota i suoi occhi rossi e gonfi.

Xavier: Che cosa ti è successo? La sua voce è pervasa da una sincera preoccupazione.

Rose: Ripeto, non sono affari tuoi! Risponde fredda.

Con un moto di frustrazione, Xavier afferra delicatamente Rose per il polso e la spinge contro il muro, senza farle male.

Xavier: Sai una cosa? Non mi interessa se non sono affari miei. Dimmi chi ti ha fatto piangere.

Rose è sorpresa dall'insistenza di Xavier e si rende conto che la sua preoccupazione sembra genuina.

Rose: È... niente. Litigo spesso con mio fratello, e tutto qui.

Xavier: Tuo fratello, eh? E perché avreste litigato?

Rose cerca di pensare a una scusa plausibile.

Rose: Il ballo. Voleva che lo invitassi, dato che non ho un accompagnatore.

A quelle parole, gli occhi di Xavier brillano d'interesse. Sorridendo, si avvicina a lei.

Xavier: Rose, ti andrebbe... di venire al ballo con me?

Rose lo fissa, sorpresa. Non si sarebbe mai aspettata una proposta simile.

Rose: Grazie per l'invito, ma non posso. Mi dispiace. Sono certa che troverai qualcuno di adatto.

Xavier: Sospira, spostandosi per farla passare. Non preoccuparti. Vai pure.

Rose: In realtà penso che andrò a dormire, a questo punto. Buonanotte.

Xavier: Buonanotte, Rose. Si incammina verso la Sala Grande, gettandole un ultimo sguardo.

Rose, pensierosa, si dirige verso la Torre di Grifondoro. Entra nella sua stanza singola, che un tempo condivideva con la cugina Roxanne prima che si trasferisse altrove. Esausta, ripone il vestito che Scorpius le ha regalato nell'armadio e si cambia, indossando il pigiama.

Proprio mentre si sta per sdraiare, sente una strana presenza dietro la finestra. Silenziosamente afferra la bacchetta e si avvicina, pronta a scagliare un incantesimo.

Rose: Expelli—

???: Ferma!





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