Ciao... Zio

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??: "Ferma, ti prego... Rischi di farti male!" disse una voce che risuonava lieve e rassicurante.

Rose, in preda alla tensione, rispose con fermezza: "Prima di tutto, chi sei tu?"

La figura, nascosta ancora nell'ombra, rispose con tono triste e divertito allo stesso tempo: "Davvero non mi riconosci?"

"Se esci da lì, forse potrei," rispose Rose, cercando di apparire calma mentre abbassava la bacchetta.

Dall'oscurità emerse una figura che, con grande stupore di Rose, rivelò un volto che aveva visto solo nelle fotografie di famiglia e nelle storie tramandate dai suoi genitori. Davanti a lei c'era il fantasma di suo zio Fred Weasley, morto eroicamente durante la Battaglia di Hogwarts.

Rose rimase a bocca aperta, incapace di credere a ciò che vedeva. Con gli occhi lucidi, mormorò: "... Zio Fred?"

Fred sorrise dolcemente: "Rose... Che gioia vederti. Sono anni che desidero incontrarti."

Le lacrime scesero sul viso di Rose mentre si avvicinava alla figura spettrale, mormorando incredula: "Non posso crederci... Sei qui... Tutti credevano che fossi scomparso per sempre e che non avresti scelto di restare come fantasma!"

Fred sospirò, invitandola a sedersi: "Dai, siediti. Ti racconto tutto."

Con il cuore che batteva forte e le lacrime che si asciugavano, Rose si sedette, ascoltando attentamente.

"Dopo la mia morte," iniziò Fred, "non ho scelto di tornare come fantasma. Ho pensato che la mia presenza potesse causare ancora più dolore... Ma poi è successa una cosa."

"Che cosa?" chiese Rose, pendendo dalle sue labbra.

Fred spiegò come, dopo la ricostruzione della scuola, fosse stata data ai fantasmi una seconda possibilità di decidere, e che aveva accettato l'occasione per rivedere suo fratello, George. Ma George non era mai tornato a Hogwarts.

Rose, con gli occhi velati dalla tristezza, raccontò a Fred quanto George avesse sofferto: "Non si è mai ripreso, sai? Da quando sei morto, la sua vita non è stata più la stessa. Ogni mese si tinge i capelli di un colore diverso per non vedere la tua immagine riflessa in se stesso."

La voce di Fred si spezzò per un istante, incapace di esprimere il dolore che, da fantasma, non poteva mostrare fisicamente. "Non immaginavo... Pensavo fosse meglio non apparire come spettro, ma forse mi sono sbagliato," mormorò.

Rose propose allora con entusiasmo: "Dopo il Ballo d'Inverno, potrei portarti con me a casa! Così potrai rivedere tutti, soprattutto zio George!"

Fred, non volendo deludere la sua nipote così felice, le spiegò con rammarico che non poteva lasciare la scuola. Era legato a Hogwarts, un prezzo che aveva dovuto pagare per scegliere di restare come fantasma.

Rose, ostinata e determinata come Hermione, sua madre, promise: "Troverò un modo per liberarti da questo vincolo, zio. Te lo prometto!"

Colpito dalla sua tenacia, Fred sorrise. "D'accordo, Rose."

In quel momento di quiete e riconciliazione, Rose volle mettere alla prova suo zio: "Allora, quanto mi conosci davvero, zio? Vediamo quanto mi hai spiato dalla finestra!"

Fred rise: "Prima di tutto, non ti spiavo. Però so un sacco di cose su di te! Sei nata il 26 ottobre 2002, sotto il segno dello Scorpione. E il tuo secondo nome è Minerva, in omaggio alla professoressa McGranitt!"

Rose rimase sorpresa: "Accidenti, mi conosci davvero... Ma perché hai scelto di mostrarti a me e non a Roxanne? Lei è la figlia di zio George!"

Fred spiegò con un tono dolce: "Loro sono più forti, Rose. Ma tu... tu soffri di più. Ti ho visto piangere tante volte, e sempre per lo stesso motivo. Volevo renderti felice."

L'atmosfera si fece improvvisamente seria quando Fred propose di accompagnare Rose al terzo piano per mostrarle qualcosa di speciale. Lei, incuriosita ma preoccupata, lo seguì nei corridoi oscuri di Hogwarts. Dopo mezz'ora di cammino, giunsero davanti a una stanza segreta che custodiva il leggendario Specchio delle Brame.

Fred invitò Rose a guardare: "Ti mostrerà ciò che desideri più di ogni altra cosa."

Rose si avvicinò con esitazione e vide riflessa un'immagine di sé stessa che la lasciò sconvolta. Indossava la divisa di Serpeverde, era accanto ad Albus e Scorpius, con occhi verdi brillanti e la Bacchetta di Sambuco in mano. Rose si ritrasse dallo specchio, turbata: "Questo non è ciò che desidero... Io non voglio questo."

Fred le rispose con gravità: "Lo specchio non mente, Rose. È quello che hai dentro, anche se non ne sei consapevole."

Confusa e spaventata da ciò che aveva visto, Rose decise di tornare nella sua stanza. Dopo averla riaccompagnata, Fred la salutò con un sorriso, sussurrandole parole d'affetto prima di andarsene.

Intanto, nell'ufficio della preside McGranitt, Fred venne convocato per riferire ciò che aveva visto. Con una nota di preoccupazione, la professoressa lo ascoltò attentamente, mentre il Cappello Parlante rivelava una profezia inquietante: "una piccola rosa del colore sbagliato sfiderà qualcuno che da tempo è stato dimenticato...ma un caro prezzo dovrà pagare se il nemico vorrà affrontare, aiutarla sarà vano...i tre dovrà ritrovare se la morte vuole convocare... E il suo potere sbloccare, occhi verdi lucenti come smeraldo saranno il primo segnale...come erede dovrà pagare un'anima per un'anima se al passato vuole tornare...ma solo una volta potrà tentare...."

La McGranitt sospirò profondamente, sperando che il futuro potesse riservare un destino più gentile per Rose.





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