Perché mi fai questo...?

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Era ormai dicembre, e ad Hogwarts quel mese significava solo due cose: l'intera scuola si trasformava per le festività natalizie, e tutti attendevano con trepidazione il Ballo d'Inverno. Tra gli studenti, l'eccitazione era palpabile ma diversa: i ragazzi del quarto anno, al loro primo ballo, erano elettrizzati, mentre gli studenti dell'ultimo anno si rendevano conto che quattro mesi erano già volati dall'inizio della scuola, e i temuti esami M.A.G.O. (Magie Avanzate di Grado Ottimale) si avvicinavano minacciosamente, segnando per loro l'imminente conclusione di un capitolo importante della loro vita.

Dopo un recente incontro con suo zio Fred, Rose aveva deciso di fare tutto il possibile per trovare un modo di aiutarlo a uscire dalla scuola. Determinata, passava i pomeriggi in biblioteca, sommersa tra sei e dieci libri per volta, che portava via con sé per studiarli fino a notte fonda. Le ore di sonno si riducevano drasticamente e spesso si addormentava sui libri, il viso appoggiato tra le pagine. Trascorrere tanto tempo immersa nella sua missione, però, aveva un costo: i compiti erano stati trascurati, e il suo rendimento era peggiorato in tutte le materie, cosa che non sfuggì agli insegnanti.

Aula di Trasfigurazione

Prof.ssa Hermione Granger: "Buongiorno, ragazzi... Oggi vi ho riportato i compiti della settimana scorsa."

Victoria: "Come sono andati, professoressa?"

Thea: "Sì, come sono andata?"

Prof.ssa Hermione Granger: "Stavo pensando di consegnarveli alla fine della lezione, ma visto che alcuni di voi sono così impazienti, ve li darò subito."

Hermione iniziò a chiamare gli studenti alla cattedra per mostrar loro i voti e spiegare eventuali errori. Nel frattempo, Rose correva trafelata per raggiungere l'aula. La notte precedente era rimasta sveglia fino a tardi e non aveva sentito la sveglia; solo l'intervento di Fred l'aveva salvata da un ritardo disastroso.

Aula di Trasfigurazione

Prof.ssa Hermione Granger: "E per finire... Rose Minerva Weasley..."

Silenzio. Hermione realizzò solo allora che Rose non era in classe.

Prof.ssa Hermione Granger: "Albus, dov'è Rose?"

Albus: "Non lo so, stamattina non l'ho vista a colazione."

Ophelia: "Nemmeno io, è da un po' che la vedo poco."

Landon, sussurrando a Vincent: "Weasley starà ancora dormendo... ahah."

Vincent: "Ahah!"

Prof.ssa Hermione Granger: "Bolton, cosa c'è da ridere? Se è così divertente, condividilo pure con tutta la classe!"

Landon: "Dicevo solo che forse sua figlia si è addormentata..."

La classe esplose in una risata fragorosa, ma Albus, Scorpius, Ophelia e Oscar rimasero seri.

In quel momento, la porta si aprì bruscamente e Rose apparve sulla soglia, col fiatone e un'espressione stremata. Era pallida, con occhiaie profonde.

Rose: "Mi scusi per il ritardo, professoressa. Prometto che non succederà mai più."

Prof.ssa Hermione Granger: "Già che sei in piedi, vieni a vedere il tuo compito."

Rose: "Quale compito, scusi?"

Ophelia: "Quello di martedì scorso, Rose..."

Prof.ssa Hermione Granger: "Grazie, Ophelia. Rose, lo ricordi?"

Rose: "No... non ricordo un compito fatto martedì scorso."

Vincent: "Che c'è, Weasley, soffri di memoria a breve termine? Ahah!"

Prof.ssa Hermione Granger: "Bolton, alla prossima ti mando in presidenza."

Hermione osservò Rose, delusa. Consegna il compito, che risultò essere un foglio bianco con solo il nome di Rose scritto sopra.

Rose: "Io... mi dispiace."

Prof.ssa Hermione Granger: "Ti dispiace? Che cosa diavolo ti prende ultimamente? Non solo nella mia materia, ma anche in quelle degli altri professori!"

Rose: "Io... Pensavo che..."

Prof.ssa Hermione Granger: "Pensavi che stare sveglia tutta la notte ti rendesse più intelligente? Se non ti impegni davvero, non diventerai mai qualcuno!"

Gli studenti ammutolirono, sorpresi da quella sfuriata. Rose era sull'orlo delle lacrime, ferita dalle parole di sua madre.

Prof.ssa Hermione Granger: "Ora basta. Esci dalla mia classe. Grifondoro perde 150 punti, e vedremo cosa dirà tuo padre... ORA FUORI."

Rose uscì dall'aula il più in fretta possibile. Attraversò la scuola di corsa, fino a raggiungere la riva del Lago Nero. Cadde in ginocchio, la testa pulsante e il cuore a mille, ma non per la corsa.

Rose, tra le lacrime: "Perché fai questo? Ti odio... Sei una madre orribile, e non mi merito questo..."

Senza accorgersene, cominciò a sentirsi soffocare. Si trascinò fino alla riva del lago per bagnarsi il viso e lì, nel riflesso dell'acqua, vide qualcosa di strano: i suoi occhi erano di un verde brillante e intenso. Improvvisamente, il dolore e la rabbia svanirono.

"Sento caldo..." mormorò, togliendosi il mantello, la camicia, e persino la gonna, fino a rimanere in intimo. Senza esitazione, si immerse lentamente nell'acqua gelida, che le dava una sensazione di calma e pace.

Dopo qualche minuto, decise di rientrare. Mentre si rivestiva, si accorse che i capelli, sebbene bagnati, non le provocavano freddo. Salì in camera senza pranzare, ma quando aprì la porta rimase senza fiato: la stanza era un disastro.

Libri strappati, pergamene bruciate, bacchetta spezzata e, accanto alla scrivania, un oggetto familiare: l'orecchino di perle di sua madre.

Non poteva crederci. Hermione l'aveva fatto apposta?

Rose si avvicinò allo specchio e osservò il riflesso: i suoi occhi tornarono a brillare di quel verde intenso. Non aveva paura, anzi, era affascinata.

Rose, sussurrando: "Non preoccuparti, mamma... questa me la paghi."

Lo specchio si incrinò in risposta al suo sguardo.

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