capitolo 13

23 4 1
                                    

Avevo deciso di mostrarle chi ero un passo alla volta, senza bruciare le tappe.
Precedentemente ero stato meno cauto con la mia precedente compagna, altrettanto veloce com'era iniziata quella storia era bruciata e diventata un ricordo, questa volta volevo fare le cose nel modo migliore.
Legammo molto ma prima di dirle che mi ero innamorato di lei, che quando pensavo a lei mi veniva un sorriso da ebete volli essere certo di essere consapevole di che cosa volesse dire amare una persona.
Vedete molti quando parlano d'amore si appellano a poeti e cantautori per me è un po' diverso, mi capitò di leggere questa frase di uno psicanalista francese in un libro "l'amore è dare all'altro quello che non si ha". Per me, che avevo sempre amato aspettandomi qualcosa in cambio, quella frase fu come un faro che guida con la sua luce una nave nella notte.
Il giorno in cui mi dichiarai pronunciai quelle parole spogliandole di ogni solennità, uscirono dalla mia bocca allo stesso modo di come domandereste a tavola con altri se qualcuno può passarvi l'acqua ma il mio cuore stava letteralmente impazzendo.
Il nostro primo bacio capitò sotto il portone di casa sua, ricordo che stava piovendo e dalla sua macchina al portone avevamo fatto una corsa per evitare di bagnarci, avevamo il fiato corto e dopo esserci guardati per un istante brevissimo negli occhi sentimmo di voler assaggiare il sapore dell'altro.
Lei baciava quasi come se volesse prosciugarti l'anima, anche se era un semplice bacio fuggevole riusciva a trasmetterti tutto il suo amore e desiderio. Quella notte salimmo a casa sua e quasi per gioco finimmo a letto.
La sua pelle era pallida e morbida al tatto come cotone, tra un orgasmo e l'altro la osservavo muoversi sotto di me ammirando ogni particolare del suo corpo.
Ai tempi lei viveva da sola mentre io per pigrizia ero ancora ospite a casa di mio zio, quando mi propose di trasferirmi da lei si può dire che non aspettavo altro, la valigia era già pronta.
Durante il mio trasloco, mentre stavo disfacendo la valigia e svuotando un grosso scatolone con i miei libri qualcosa mi fece tornare indietro con la mente, mi capitò tra le mani un libro di poesie che avevo acquistato molti anni prima in una bancarella in centro. L'avevo acquistato con la mia ex e spesso avevamo detto che quello era il nostro libro ma le cose ora erano cambiate, avevo voltato pagina e ogni cosa che in passato era stata nostra ora non era altro che un riflesso lontano destinato a sparire come la coda di una cometa.
Lei aveva la passione per l'arte e spesso dopo cena, mentre io stavo sulla poltrona a leggere lei dipingeva completamente nuda qualcosa. Il suo soggetto più ricorrente erano dei palazzi in costruzione, una volta mi disse che quello era un modo per illustrare come vedeva la vita.
Un qualcosa che non è imposto da nessun destino ma va costruito e creato con le nostre mani, mattone dopo mattone, emozione dopo emozione.

MILLE, IL FIORE DI LOTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora