| Bugiarda | [Mikey x Reader]

~23~

~FLASHBACK~
Avevo 9 anni, quando lo incontrai la prima volta.

Da quando papà morí la mamma era diventata un'altra persona.

Lividi sopra lividi si creavano sopra la mia pelle.
Lividi causati dalla stessa mano che mi ha creato, allattato e cresciuto.

"STASERA NON MANGI!!"
"DORMI IN GARAGE!!!"
"GIURO CHE TI AMMAZZO!!"

"Cosa ti avró mai fatto.....mamma.... per meritarmi tutto ció da te"

A scuola i miei compagni mi prendevano in giro a causa dei vestiti che indossavo.

Troppo grandi.
Allora cos'altro potevo fare oer nascondere tutto ciò?

Quel giorno nevicava. Ricordo quando proteggevo mio fratellino.

Tanto era inutile proteggerlo.
Mamma c'è l'aveva solo e solamente con me. Lui non veniva nemmeno sfiorato.

"Per favore mamma c'è freddo! Mamma!! Mamma per favore no!!"

"Stai zitta, tu rimani qui fuori o ti giuro che ti ammazzo!!!!"

Mio fratello dormiva. Meglio così.

La porta si chiuse violentemente e io rimasi fuori, scalsa, sotto quella gelida neve.

Andai in quel piccolo garage che avevamo e rimasi lí, tremando di freddo, finché mi addormentai.

(ancora nel flaschback)
~Mikey pov~
Stavo girando insieme a Ken-chin in quella fredda notte piena di neve.

Passammo davanti a quella strana casa, davanti alla casa di quella ragazza.

Mi incuriosiva molto.
La vedevo sempre a scuola. Sola. Volevo parlarle. Volevo conoscerla. Volevo scoprirla.

Qualcosa d'un tratto si mosse dentro quel garage.

"Aaah" urlai aggrappandomi a Ken-chin.

"Smettila Mikey, sará qualche uccello" disse lui per tranquillizzarmi.

"Voglio vedere comunque...e se quelle storie sono vere? Sulla ragazza dico..."

"Sicuro vuoi andare?" mi chiese Ken-chin.

"Si" risposi deciso.

Andammo verso quel misterioso garage e lo aprí.

La ragazza era veramente lí. Era pallida, piena di lividi e tremava.

Rimasi lí fisso a guardarla. Non riuscivo a muovere un muscolo.

"Portiamola via da qua" disse Ken-chin avvicinandosi a lei.

"Aspetta!!" lo fermai.
"Faccio io" dissi per poi avvicinarmi a lei e prenderla.

Era fredda.

Mi tolsi la giacca, gliela misi e mi assicurai che fosse a posto.
Dopodiché la presi e la sollevai sulla schiena.

"Andiamo da me" disse Ken-chin guardandomi preoccupato per lei.

Una volta dal mio amico misi la ragazza su una poltrona. Ken-chin mi diede la coperta e la coprí assicurandomi piú e piú volte che tutta la sua pelle fosse coperta.
Rimasi a fissarla.

Dopodiché mi addormentai lí nel pavimento.

~Skip time~
Ken-chin mi sveglió squotendomi.

La ragazza stava ancora dormendo. Non potevamo fare altro che guardarla.

Allungai piano la mano verso il suo braccio e gli diedi due piccoli colpetti dolci.

"Ehi smettila" disse Ken-chin togliendomi la mano.

"E se è morta?!" dissi spaventato.

"No ma che dici. Non vedi che respira?" disse tranquillizzandomi.

"Andiamo, si sveglierá da sola. E poi c'è la possibilità che la spaventi" disse prendendomi il polso.

Sulla tavola vicino a quella poltrona le lasciammo molte cose da mangiare.
Cosí forse si sarebbe sentita meglio, pensai.

Andammo a farci un giro e alle 13.00 tornammo a casa di Ken-chin.

La tavola era piena di briciole e il divano era vuoto.

"grazie..." disse una sottile voce nel corridoio.

Era lí in piedi. I suoi lividi erano piú visibili che mai.

Mi avvicinai lentamente a lei e l'abbracciai.

Lei rimase immobile. Non si muoveva.
Delle silenziose lacrime le rigarono il viso.

"Stai meglio ragazza?" disse Ken-chin dietro di noi.

"Io.....io..scusate, non so come ringraziarvi.
Ma ora devo andare. Mamma si arrabbierá."

"No ferma!" dissi alzando le braccia evitando di farla passare.

"No! Non tornare da quella strega!!! Resta.....
per favore!" dissi prendendo la sua mano.

Se tornava c'era la possibilità di non rivederla piú.

"Ma...Mia mamma mi cercherà sicuramente e non sarà facile quando mi troverá!!!
Devo tornare prima che sia tardi!" disse tra le lacrime.

"Prometti che mi proteggerai." disse ripensandoci.

"Promesso"

~Skip time~ (Sempre nel flashback)
~y/n pov~
Il giorno dopo scoprimmo che mia mamma era stata portata in prigione per violenza minorile e mio fratellino in un orfanatrofio. Appena avrei avuto l'eta giusta potevo prenderlo.

Ero cosí felice.

Il suo sorriso mi ha salvato.
Eppure eravamo piccoli.

Lui
mi ha salvato.