the right job

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Agnes
oggi 1 agosto 2006 posso dire ufficialmente di avere un lavoro, si può sembrare strano dato che ho 16 anni (a breve 17) ma sento che è la cosa giusta, anche per stare più vicina con la band.

il nostro negozio ha aperto a malapena sta mattina e tantissime persone sono entrate ad ammirare alcuni scatti appesi sul muro che Abigail aveva conservato per l'occasione e dei bozzetti che invece si trovano sul tavolo nel mio lato da lavoro.

come ho già detto altre volte, essendo tanto lo spazio, l'abbiamo diviso in angolo fotografia e quello stilistico, con il rosa pastello che decora le pareti, macchine fotografiche, pannelli verdi per le fotografie, vestiti appesi da cui prendere spunto ed il bianco rende il tutto ancor più meraviglioso.

<<Abigail stasera dobbiamo festeggiare, non pensavo che il nostro negozio diventasse così affollato già nel giorno d'apertura>>
<<sto scattando foto da stamattina letteralmente e non potrei non essere più felice di così, comunque stasera serata in disco non me ne frega un cazzo>>
<<sono d'accordo>>

passano alcune ore e la band passa per ammirare il negozio pronto e già a lavoro, per via delle prove del concerto di domani non sono potuti passare prima ma ora sono contenta che siano qui.

<<guarda un po' qui le ragazze cosa hanno messo su>>
<<è bellissimo ragazze, il negozio di moda e fotografia più bello che abbia mai visto, avete buon gusto per i colori ed i decori>>
<<ecco che è arrivato lo specialista>>
<<grazie Bill siamo contente che ti piaccia>>

intanto Tom si siede sul divanetto (ovviamente rosa) con un pacco di patatine aperto in mano.

<<TOM>>
<<c-cosa?>>

dice con la bocca piena intento ad ingoiare alcune patatine

<<SCENDI DAL DIVANO CHE LO SPORCHI >>
<<ma ho fame>>
<<HAI SEMPRE FAME>>
<<ORA SCENDI DAL DIVANO OPPURE TI CHIUDO IN LAVATRICE E TI DO FUOCO>>

lui si impietrisce, in senso ironico, e si alza dal divano con le mani in alto

<<chiedo scusa, signorina ma dopo quella minaccia non mi siedo mai più su nessun divano>>
<<comunque stasera stavamo pensando di andare in discoteca>>
<<ragazze domani c'è il concerto noi dobbiamo prepararci non ubriacarci>>
<<va bene>>
<<dai Bill però un po' di sex on the beach 20 ore prima del concerto non è mica una cattiva idea>>
<<TOM NO PERCHÉ TU QUEL "PO'" LO FAI DIVENTARE 20 LITRI E DOMANI TI RITROVIAMO INCASTRATO NEL CESSO CHE SBOCCHI PURE L'ANIMA>>
<<vabbè ragazze allora scusatemi ma mammina ha detto proprio che non posso mi dispiace tanto>>

ridacchiamo tutti i insieme per poi salutarci perché il dovere del concerto li chiama.

mentre tutti gli altri stanno già salendo in macchina Tom si ferma un secondo per baciarmi.

<<amore è stupendo questo negozio sono fiero di te>>

ci guardiamo e posso dire che quello sguardo dice più di mille parole

lui prende di scatto il pacchetto di patatine mezzo vuoto e si reca all'interno della macchina se non vuole essere messo al rogo.

giusto un'ora prima di chiudere arriva questa donna, con dei tacchi neri  molto alti, un abito neri lungo e attillato con lo spacco, lunghi guanti ed una pelliccia nera sulle spalle, l'unica cosa che spicca sono i suoi capelli corti biondi con tanto di frangetta e il rossetto rosso.

<<buonasera, arrivo in ritardo?>>
<<no non si preoccupi, mi dica di cosa ha bisogno>>

la donna si toglie gli occhiali zebrati e mi fulmina con gli occhi e solo dopo pochi secondi mi rendo conto che quella è Brigitte Bardó, la più grande stilista tedesca anche se dal nome e cognome francese non lo dimostra.

la via del per sempre (Tom Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora