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La mano di Marc scomparve dalla gola di Layla per afferrare quella di Steven. Layla non ebbe nemmeno il tempo di protestarne la mancanza, perché quella visuale le aveva tolto il respiro.

Marc si avvicinò all'orecchio di Steven e gli sussurrò qualcosa che Layla non riuscì a capire. Gli occhi di Steven si spalancarono per la sorpresa e il suo labbro inferiore tremò. Allo stesso tempo la sua morsa sul seno di Layla si fece quasi dolorosa e lei dovette appoggiarsi contro il petto di Jake, che non aveva mai smesso di stimolarla, continuando ad annebbiarle la mente grazie al suo tocco.

«Pensi di riuscirci?» Marc si allontanò da Steven il tanto che bastava per dire quelle parole a voce più alta e Layla capì che lo avesse fatto perché voleva essere sentito da tutti.

Steven fissò il suo sguardo in quello di Layla e deglutì.

«Riuscire a fare cosa?» chiese Jake con un filo di permalosità nella voce, come se fosse infastidito nel non essere incluso nella complicità di Steven e Marc.

L'occhiataccia che Marc gli rivolse, fece pensare a Layla che lui lo avesse fatto apposta. Era solo un modo per ricordargli che, anche se stavano condividendo quel momento di intimità insieme, non si fidava ancora di lui al cento per cento e che non lo considerava a pieno parte del gruppo.

Il corpo di Jake reagì inconsciamente e le sue dita premettero nella parte più sensibile di Layla in modo doloroso.

«Jake» lo avvisò lei, afferrando la sua spalla per catturare la sua attenzione.

Si girò in modo da potersi avvicinare al suo volto. Jake era a pochissima distanza da lei.

«Perdoname, cariño» mormorò lui contro le sue labbra e la sua presa tornò a essere piacevole.

Perdonami.

Essendo distratta da Jake, Layla non si rese troppo conto che Steven aveva lasciato andare i suoi seni e che le sue mani stavano scendendo sul suo busto, fermandosi solo quando ebbero raggiunto i suoi pantaloni. Steven lanciò uno sguardo a Marc, volendone ricevere l'appoggio, ma Layla non riuscì a vederlo. Non vide nemmeno Marc che annuiva e si avvicinava a lei per baciarle il collo e occupare il posto che le mani di Steven avevano lasciato libero sui seni di lei.

Marc, che sapeva ormai cosa lei amasse, si mise a giocare con i suoi capezzoli, facendoli scorrere tra le dita. Layla si ritrovò a gemere nella bocca di Jake, che si rifiutò di lasciarla andare.

Le mani di Steven tremarono nel toglierle il primo bottone dei Jeans. La sua esitazione spinse Layla ad allontanarsi da Jake per guardare cosa Steven stesse facendo. Marc le prese di nuovo la gola e attirò le sue labbra per prenderle per sé.

Layla, senza fiato, non poté che lasciarli fare. Era difficile combattere con tre uomini per ottenere il controllo della situazione. E per una volta le piacque lasciarsi andare, affondando nella certezza che si sarebbero presi cura di lei.

Quando finalmente Steven riuscì ad aprirle i pantaloni, si mise a ridacchiare vittorioso. «Layla, posso abbassarli?» le chiese con voce premurosa e preoccupata.

Marc le permise di staccarsi da lui il tempo necessario perché lei desse il suo consenso. «Sì, Stevie.»

Steven si inginocchiò davanti a lei, abbassando i suoi pantaloni con lentezza. Quando raggiunsero le caviglie di Layla, Steven le prese una gamba e la baciò delicatamente. Le sue mani si misero a lavorare, liberando i piedi di Layla dagli scarponcini, che aveva indossato non sapendo che tipo di avventura ci fosse in serbo per lei. Non avendo più le scarpe in mezzo, Steven fece scivolare i pantaloni, lasciandola solo con la maglietta e le mutande.

The Goddess of Love - a Moonknight short story | 18+Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora