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Layla camminò su gambe traballanti. Se non fosse stato per il braccio che Marc aveva posato intorno alla sua vita e alla mano che Steven le aveva offerto, sarebbe già crollata a terra.

«Stai bene?» le chiese Steven, studiandola con preoccupazione.

Nonostante Layla non avesse urlato, quando cercò di parlare la sua voce suonò debole e roca. «Sì, mai stata meglio.»

Ed era vero. Anche se dopo gli avvenimenti di quella notte avrebbe avuto bisogno di riposare per un giorno intero.

Quel pensiero le ricordò che quel momento non era reale. Steven, Marc e Jake non avevano corpi diversi. Un momento come quello non si sarebbe mai ripetuto.

Anche perché potevano benissimo essere tutti e quattro morti.

Jake, che si era fermato davanti alla statua, allungò una mano verso Marc. «Le gemme» pretese.

Marc alzò un sopracciglio e lo fissò per qualche secondo, riflettendo se fosse il caso di dargliele o metterle lui stesso al loro posto.

«Avanti, dammele» insistette Jake. Il suo sguardo cadde sulle gambe nude di Layla e un sorriso malizioso gli aprì il volto. «Aspetta» aggiunse, avvicinandosi verso di lei e allungando una mano per sfregarle l'interno delle cosce.

«Che stai...» Steven provò a obiettare, ma abbassando gli occhi si rese conto che Jake stava cercando di pulire le gambe di Layla dai loro fluidi che erano scesi.

Layla si trovò ad arrossire come una ragazzina.

Jake risalì fino alla sua vagina, spingendo il loro sperma all'interno. «Assicurati di tenerlo al sicuro» le sussurrò nell'orecchio, facendosi però sentire dagli altri due che risposero con versi trattenuti.

Steven si nascose il volto arrosato con la mano libera. «Mi sembra di essere un animale.»

Jake pulì la mano sul maglione blu di Steven, beccandosi un'occhiataccia. «Lo siamo.» Tornò a guardare Marc e di nuovo gli chiese le gemme.

«Sbrigati a fare... qualsiasi cosa tu debba fare» lo incalzò Marc, consegnandogliele.

Jake ridacchiò come un folle e si fermò davanti alla statua, che ammirò per qualche secondo. Mise le gemme una per una, trattandole con estrema cura.

Si allontanò di qualche passo e i quattro attesero che succedesse qualcosa.

Per l'ennesima volta, il terreno tremò. Layla si aggrappò a Marc e Steven per non cadere. Quando riaprì gli occhi, scoprì che la statua aveva cambiato posizione. La sua mano destra era adesso rivolta verso di loro, con il palmo puntati al soffitto.

Jake si avvicinò con passo cauto. «Finalmente» mormorò, ghignando alla vista di ciò che si trovava nella mano.

«Cos'è?» gli chiese Steven, facendo un passo avanti per vedere.

Jake prese due anelli e li portò verso di loro per mostrarli con orgoglio. «Qualche settimana fa ho scoperto una leggenda poco conosciuta» rivelò, mentre guardava incantato quei due piccoli cerchi. Erano semplici: delle fedine di argento, con una scritta incisa all'interno e una piccola pietra incastonata all'esterno. «Raccontava come Marte avesse offerto questi due anelli a Venere per chiederla in sposa.»

Jake cercò lo sguardo di Layla, che trattenne il respiro, capendo quali fossero le sue intenzioni.

«Layla» disse, inginocchiandosi davanti a lei e offrendole l'anello con la pietra verde. «Sposeresti me e Steven?»

«Cosa?» sbottò Steven per la sorpresa.

«Oh...» Marc si mise a ridere, ma il suo sguardo sembrò orgoglioso.

«Non devi accettare se non è quello che vuoi» insistette Jake, fingendo che gli altri due non fossero presenti.

Layla si liberò delle prese di Steven e Marc, e avanzò su piedi incerti. Le gambe sembrarono cederle dopo un passo, ma lei si costrinse a camminare fino a raggiungere Jake. Gli incorniciò il volto con le mani. «Sì, lo voglio» rispose, baciandolo.

Jake si alzò in piedi e le mise l'anello al dito. «Bene.» Si infilò l'altro nel suo anulare e abbracciò sua moglie come se non avessero appena finito di fare sesso.

«Non c'è un altro anello per me?» si lamentò Steven. «Adesso sono l'unico a non averlo.»

«Te ne compreremo uno appena saremo usciti da qui» rispose Marc.

Layla sorrise contro le labbra di Jake, rilassandosi completamente nel suo tocco.

Come era possibile che fosse tanto fortunata da avere non uno ma tre uomini fantastici nella sua vita?

«Vi amo» mormorò, approfondendo il bacio.



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Spazio autrice:

:D

Grazie per aver letto! Lasciate un commento che a me fa sempre piacere. 

Spero la storia vi sia piaciuta <3


The Goddess of Love - a Moonknight short story | 18+Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora