4. Il Ministero della Magia

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I giorni successivi, a Grimmuld Place si diffuse la notizia dell'udienza, non si parlava d'altro. Dopo l'arrivo di Harry, la mattina successiva la signora Weasley pur di non ritornare sull'argomento dell'Ordine o di Voldemort diede dei compiti ad ognuno dei ragazzi per tenerli occupati. Dopo una giornata intera di pulizie del soggiorno di Grimmuld Place, Harry, Ron, Hermione, Ginny e i gemelli scoprirono l'antichissima Casata dei Black e il loro motto 'toujour pur'. Poco prima di cena i gemelli tornarono nella stanza che avevano allestito come uno studio, Ginny era in camera delle ragazze e il trio finalmente si riunì, <sei pronto per l'udienza vero?> chiese Hermione, <non saprei> rispose Harry. In quel momento nella stanza entrò anche Ginny, era vestita con un abito abbastanza elegante che le fasciava le forme e i fianchi, aveva una borsetta leggermente luccicante e delle scarpe con il tacco intonate alla borsa. Harry la guardò entrare e prendere un piccolo pacchetto con un fiocco sopra, dove vai? pensò il ragazzo tra sé e sé, <dove vai?> chiese una voce, Harry pensò per un momento di aver dato voce ai suoi pensieri, Ginny si voltò, era stato Ron a parlare, <sto andando a cena dai genitori di Michael> rispose la sorella. <stai benissimo amica> intervenne Hermione, <a che ora torni?> riprese Ron, le ragazze lo squadrarono, Hemione gli gettò un'occhiata da basta con queste domande da fratello maggiore geloso, sono inutili, <che c'è, è mia sorella e sta uscendo con un ragazzo> cercò di giustificarsi lui. <amico stiamo parlando di Corner, cosa potrà mai succedere?> chiese Harry sarcastico. <grazie Harry... credo, tornerò tardi, adesso vado> rispose la rossa, abbracciò velocemente Hermione e corse via. Il moro la guardò uscire e fissò la porta chiudersi dietro di lei. <Harry!> esclamò l'amica, <si?> chiese lui, <ti ho chiesto dell'udienza, sai già cosa dire?> domandò, <non lo so Herm, so solo che ho fatto il Patronus per difendermi dai Dissennatori e adesso ho un piede fuori da Hogwarts>. Hermione lasciò perdere anche perché un attimo dopo i gemelli li chiamarono in cucina per la cena.

La mattina seguente Harry si svegliò alle cinque, cercando di non fare rumore si vestì e scese le scale e si diresse in cucina, più tardi lo raggiunsero anche Sirius, Lupin e i signori Weasley. <cosa vuoi per colazione Harry caro? Porridge, pane tostato o...> chiese Molly, <il pane tostato va benissimo> rispose lui, <quando starai lì parla solo se vieni interpellato e sii educato con tutti> disse Lupin. Harry annuì e continuò ad addentare la sua fetta di pane tostato con burro e marmellata, <devi rimanere calmo, la legge è dalla tua, non possono espellerti da Hogwarts> riprese Sirius. <ti accompagnerò io al Ministero, fino all'aula> aggiunse Ahrtur, <grazie> fece Harry rivolto a tutti i presenti. Verso le otto Harry e Ahrtur uscirono da Grimmuld Place diretti al Ministero della Magia, l'aria era fresca e alcune strade erano trafficate. Il moro si affrettò a seguire il signor Weasley durante il tragitto, <useremo l'ingresso dei turisti, di qua>. Camminarono per altri cinque minuti, o almeno così parve ad Harry, fino a quando il signor Weasley si fermò davanti ad una cabina telefonica molto trascurata. Harry entrò e con grande sorpresa l'interno non era per niente abbandonato o trasandato. <signor Weasley, credo che questa sia fuori servizio> fece notare Harry. <no, no, sono sicuro che funziona...> disse osservando il disco del telefono e alzando la cornetta, <vediamo... sei> e fece il numero, <due... quattro...ancora quattro... e ancora due...>. Il disco tornò al suo posto e una voce metallica e femminile si sentì risuonare nell'intera cabina: <benvenuti al Ministero della Magia. Per favore dichiarate il vostro nome e il motivo della visita>. <ehm...> fece il signor Weasley, evidentemente incerto, poi avvicinò la cornetta all'orecchio: <Arthur Weasley, Ufficio per l'uso Improprio dei Manufatti dei babbani; sono qui per accompagnare Harry Potter, che deve presentarsi a un'udienza disciplinare...>. <grazie> rispose la voce femminile, <il visitatore è pregato di di raccogliere la targhetta e assicurarla sul vestito>. Si udì uno scatto, Harry vie cadere qualcosa nello scomparto in cui di solito cadevano le monete del resto, prese la targhetta e lesse Harry Potter, Udienza Disciplinare. La fissò sul petto e la voce femminile riprese a parlare: <il visitatore del Ministero ha l'obbligo di sottoporsi a perquisizione e di presentare la bacchetta perché sia registrata l banco della sorveglianza, in fondo all'atrio>.  L'interno della cabina si mosse con una leggera scossa e scese sotto terra, <il Ministero della Magia vi augura una buona giornata> salutò la voce femminile. Il signor Weasley uscì e Harry lo seguì verso l'atrio per la bacchetta. Nel tragitto, al centro dell'enorme stanza, Harry vide una fontana con un gruppo di statue dorante più grandi del naturale, in particolare una più grande rispetto alle altre raffigurava un mago, dall'aspetto nobile, con la bacchetta puntata diritta in aria. Accanto a lui c'erano una bella strega, un centauro, un gobiln e un elfo domestico. Gli ultimi tre guardavano con ammirazione i due maghi. Ai lati delle pareti laterali, nei camini si sentivano pop e crack, dei maghi che si Materializzavano e Smaterializzavano. Passando vicino alla fontana Harry vide falci e zellini scintillare sul fondo della vasca e una targhetta con una scritta che recitava:

TUTTI I PROVENTI DELLA FONTANA DELLA FRATELLANZA MAGICA VERRANNO DEVOLUTI ALL'OSPEDALE SAN MUNGO PER MALATTIE E FERITE MAGICHE. 

Harry e il signor Weasley arrivarono dall'altra parte dell'atrio, li attendeva un mago dietro una scrivania per la verifica delle bacchette. L'uomo riconobbe Harry leggendo la targhetta appuntata sul petto e mentre stava per parlare il signor Weasley tagliò corto e trascinò il ragazzo all'ascensore. Insieme a loro entrarono anche altri maghi, tra cui un collega di Arthur e i due si misero a parlare del nuovo manufatto stregato. L'ascensore partì, e la stessa voce femminile della cabina telefonica parlò di nuovo: <Settimo Livello, Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, comprendete il Quartier Generale della Lega Britannico-Irlandese del Quiddich, il Circolo Ufficiale di Gobbiglie e l'Ufficio Brevetti Ridicoli>, un uomo uscì, le porte si richiusero e la voce della donna parlò di nuovo. <Sesto Livello Ufficio del Trasporto Magico, comprende l'Autorità della Metropolvere, il Controllo regolativo delle Scope, l'Ufficio Passaporte e il centro Esami di Materializzazione>, ancora una volta le porte si aprirono e alcuni maghi uscirono. La voce parlò per una terza volta: <Quinto Livello, Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, comprendete il Corpo delle Convenzioni dei Commerci Magici Internazionali, l'Ufficio Internazionale della Legge sulla Magia e la Confederazione Internazionale dei Maghi, Seggi Britannici>, tre uomini uscirono e le porte si richiusero. La voce metallica parlò: <Quarto Livello, Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, comprendente la Divisione Bestie, Esseri e Spiriti, l'Ufficio delle Relazioni con i Goblin e lo Sportello Consulenza Animali nocivi>. <Terzo Livello, Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti magici, comprendete la Squadra Cancellazione della Magia Accidentale, il Quartier Generale degli Obliviatori e il Comitato Scuse ai Babbani>. <Secondo Livello, Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, comprendete l'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror e i Servizi Amministrativi Wizengamot>, <è il nostro Harry> sussurrò il signor Weasley, i due accompagnati dal collega si diressero verso il loro ufficio. Più tardi la porta si aprì rivelando un uomo che Harry già conosceva: Kinglsey Shakerbolt, <buongiorno Weasley> salutò lui, <hanno spostato l'orario e luogo dell'udienza... comincia alle otto ed giù nel vecchio Tribunale, Aula Dieci...> disse con freddezza. <Harry, presto!> lo intimò il signor Weasley, si voltò, salutò il collega e Kingsley e corse all'ascensore, premette il pulsante 'giù'. <Ufficio Misteri> annunciò la voce fredda. Harry si trovò ad osservare per la prima volta un corridoio nero, senza alcun tipo di poster o avvisi ai lavoratori. Seguì il signor Weasley senza proferire parola guardandosi attorno. Scoprì una porta un po' ambigua, <Aula Dieci... ecco forse ci siamo... queste aule non vengono usate da anni, non capisco perché... Eccoci!> esclamò. <le non viene con...?> chiese Harry, <non posso entrare, ma ci vedremo dopo l'udienza, sta tranquillo, la legge è dalla tua> lo rassicurò. <grazie> sussurrò il ragazzo e si affrettò ad aprire la porta dell'Aula.

Nota autrice:

In questo capitolo sono presenti alcune arti del libro Harry Potter e l'Odine della Fenice. Se vi è piaciuto questo capitolo mettete una stellina e se volete lasciate pure un commento, vi leggo tutti! Intanto che entriamo nel vivo vero e proprio di questa storia potete passare all'altra, la trovate sul profilo.

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