💙🌊𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒑𝒖𝒐̀ 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐💗🌿

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Dopo circa 6 ore di camminata, arrivammo finalmente al villaggio. Cioè, non letteralmente. Eravamo arrivati a casa mia.

Erano passati ormai 3 anni dall'ultima volta in cui ci ero stato, e la casa era esattamente come la avevo lasciata.

Sentii gli occhi diventarmi lucidi, le gambe mi tremavano. Avevo la bocca semiaperta nel tentativo di respirare e non piangere.

Giyuu... Lui...lo notò subito.

Lui mi guardò, aveva un'aria triste, quasi colpevole. Forse si incolpava per la morte della mia famiglia, lo capii guardandolo.

Mi prese subito la mano, e me la strinse mentre guardavo la mia casa, che da fuori sembrava ancora perfetta.

Io...io non dimenticherò mai quel giorno. I corpi dei miei fratelli e di mia madre, l'odore di Muzan, i sangue sulle pareti e a terra. L'odore del sangue, quell'odore impegnava ancora la mia dimora.

"Tanjiro... So che stai cercando di essere il più professionale possibile, e stai cercando di non piangere. Ma se ti serve, fallo e basta". La sua voce calma mi rassicurava.

Non riuscii a fare a meno di arrossire.

"G-Giyuu...? Ti darebbe fastidio a-accompagnarmi a salutare la mia famiglia...?". "Va bene, cariño".

"A-aspetta... Mi hai chiamato cariño?!" Le mie gote diventarono rosso vino e sentivo le mie guance bruciare. Tomioka annuì, quasi fosse fiero di quello che aveva fatto.

Anche se ero rosso da far invidia ai pomodori, io e lui andammo a controllare le tombe della mia famiglia. Erano ancora perfette. Nessuno le aveva toccate.

D'altronde, chi mai sarebbe andato a vandalizzarle?

Mi inginocchiai, e iniziai a pregare, mentre Giyuu aveva lo sguardo basso. Poi mi alzai e, insieme decidemmo di andare dentro casa per un po'.

Mi sarei immaginato la casa ancora piena di sangue. Ma invece era tutto in ordine e pulito. All'inizio io non capii, ma poi arrivai alla conclusione che, alcune persone del villaggio, la avessero tenuta in ordine. Come se fossero sicure che un giorno io sarei tornato.

"La tua casa è veramente bella, Tanjiro." Detto questo si sedette a terra, e mi guardò leggermente sorridente.

"Hey Giyuu, per caso hai fame? Prime di partire Aoi mi ha dato degli onigiri!" Gliene porsi uno, sorrideva leggermente e (forse) lo vidi addirittura arrossire.

Mentre lo mangiava però, aveva uno sguardo perso nel vuoto. Non capivo perché. Dopo aver mangiato, andai a stendermi sul futon, ero davvero stanco.

Guardavo il suo profilo perfetto, e continuavo ad arrossire.

Lui era ancora seduto, rannicchiato in un angolo della stanza. Guardava a terra. "Hey Tanjiro... Vuoi sapere perché io ti capisco davvero?" A queste parole posò il suo sguardo su di me.

⚠️ALLERTA SPOILER: Backstory di Giyuu⚠️

"Sai quando ero piccolo, io non ero come sono adesso... Ero un bambino normale, felice..." Lo guardavo intensamente mentre parlava. Aveva un'aria cupa, infelice, triste...

"I miei genitori... Loro morirono di malattia, e io rimasi solo... Con mia sorella maggiore, Tsutako...". "Non sapevo avessi una sorella!" Dissi io, scioccato. Però, non so se ho fatto bene a dirlo, perché a quelle mie parole lui posò lo sguardo a terra.

"Lei era la ragazza più gentile del mondo... Mi proteggeva sempre e c-comunque... Da tutto..."

Parlava di lei con un tono triste, ma gentile.

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