13. Oh, Who Is She? (1)

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Hello cherries 🍒

Siete pronti? Perché in questo e nel prossimo capitolo (di passaggio, ma fondamentali) ci saranno *salti temporali a gogo*! 🚀 Non temete, sono gli ULTIMI due prima di approdare finalmente ad Harvard e ad Icy Baddie!

Capitolo senza avviso per premiare la vostra infinita pazienza! Lo so, lo so, vi avevo promesso aggiornamenti più rapidi, e invece... eccomi qui, in ritardo come un treno regionale. Mi dispiace davvero, ho avuto un sacco di contrattempi (e scrivere dall'estero è stato un caos totale). Perdonatemi! 😭

Ma ora sono tornata e pronta a recuperare con colpi di scena e sorprese! D'ora in poi, sarò più veloce e posterò quando meno ve lo aspettate, quindi tenetevi pronti!

Per favore, lasciatemi una stellina Fatemi sapere cosa ne pensate e come vi fa sentire questo nuovo capitolo.

*Facciamo esplodere questa sezione commenti!* 💥










Febbraio, otto mesi dopo il diploma

Febbraio, otto mesi dopo il diploma

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- Icelyn Maria - ❄️








Dallo specchietto retrovisore, il tassista mi squadra con uno sguardo che mi fa rabbrividire. I suoi occhi si soffermano sulle mie gambe scoperte, poi risalgono lenti, insistenti. Irritata, cerco di sistemare la minigonna, ma il tessuto non collabora: è corta e destinata a rimanere tale. Il disgusto mi sale mentre lui insiste a osservarmi. Dovrei sentirmi lusingata? Nemmeno per sogno. Ha l'aspetto di un vecchio bavoso, di quelli che immagini protagonisti di brutti film noir.

«Dove ha detto che la devo portare, signorina?» domanda aggrottando l'intera fronte.

«Beacon Street, al numero sette,» rispondo senza sforzarmi di essere gentile, voltandomi verso il finestrino.

Boston. Inspiro profondamente. Una città accogliente, storica, vibrante. La culla della Rivoluzione Americana, il genere di posto che ti fa sentire parte di qualcosa di grande, se solo ti interessasse. Ma di certo non io... Io odio la storia, la trovo noiosa e lontana. A dire il vero non capisco nemmeno cosa ci vedano gli altri di affascinante. È un solo mix di eventi, leggende e talvolta favole appartenenti ad un tempo remoto...

Gonfio i polmoni, incamerando aria. Non credo più nelle favole e preferisco guardare avanti, al futuro non di certo ad un passato morto.

Direte che sono melodrammatica. Eppure succede questo, quando perdi tanto peso, raggiungendo i famigerati ed ambiti cinquanta chili... Cambi mentalità, aspetto e approccio alla vita. Il tuo grasso muore insieme alla corazza che ti eri creata per salvarti dalla merda che è la vita, o per meglio dire dagli stronzi Hurt-Brekker di turno che ti spezzano il cuore.

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