06. She's all I wanna be

23.2K 1.1K 2.9K
                                    

⚠️ Piccolo TW:

in questo capitolo verrà trattata una tematica delicata (dca), se siete sensibili, per favore non leggete. Vi ricordo inoltre che i fatti narrati servono al fine della trama, e non sono in alcun modo un incitamento a comportamenti sbagliati e deleteri.

- Icelyn Maria - ❄️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



- Icelyn Maria - ❄️

Ho sempre amato mangiare, da quando ne ho memoria. Vi chiederete cosa sia successo, se sono nata così o se ho ereditato i geni sbagliati. Non so spiegarvi esattamente come e perché sia iniziato il mio lento declino, so solo che durante le estati passate dai nonni qualcosa cambiava in me, perché anno dopo anno io ero diversa.

All'epoca i miei lavoravano molto, erano più rare le volte in cui li incrociavo a dire il vero. Sapevo però che avevano lavori importanti, quindi mi confortava l'idea di essere figlia loro, credo. Mamma mi mollava dai suoi genitori, scaricandomi come un sacco di patate non appena la scuola finiva, per poi venire a riprendermi a fine agosto, non molto prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.

I miei nonni materni vivevano, o meglio nonna ci vive ancora, in un quartiere messicano al confine col distretto del Bronx. E se ve lo state domandando, vi rispondo in anticipo: no, non è povera, ama semplicemente la sua gente. Dice sempre che puoi scappare dalle tue radici per quanto vuoi, ma rinnegandole non sei nient'altro che un vagabondo senza identità.

Nonno invece, rigorosamente cattolico ed un ex insegnante di matematica, mi ha cresciuta secondo le sue tradizioni. Era gentile, buono, per certi aspetti mi ricorda papà. Non posso di certo dire che le mie estati non fossero divertenti in loro compagnia, tuttavia io iniziavo già a sperimentare un sentimento che mi avrebbe accompagnata per il resto degli anni a venire: solitudine.

Nonna B. cucinava dalla mattina alla sera, per me, i miei cugini e gli altri bambini del quartiere. Cibo buono, delizioso, e purtroppo pieno zeppo di calorie. Già le calorie, quelle che definiscono ciò che sei o che diventerai. E non mi dite che sto sbagliando perché questa è la cruda e dura realtà dei fatti, viviamo in una società dettata dai numeri.

Ad ogni modo, allora ero ancora ingenua e piccola per capire cosa volesse dire l'ago della bilancia.

L'ho compreso il giorno in cui ho visto il mio primo dietologo; avevo nove anni. Mamma diceva che era solo una fase di breve durata e che ben presto, con la crescita e un po' di corsa avrei smaltito i chili in eccesso. Quanto si sbagliava.

Non ho comunque brutti ricordi di quel periodo. Penso la nostra sia stata una famiglia normale, per un po'. Poi l'anno prima che iniziassi la quinta elementare nonno ha avuto un infarto alla guida e da allora nulla è stato come prima. Mamma si è chiusa in sé stessa. Ha iniziato a bere e ben presto si è ritrovata senza lavoro, il che è un vero peccato dato che stava per entrare in un progetto importante in collaborazione con la NASA.

Winterland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora