08. Back to December (1)

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- Icelyn Maria - ❄️ età: 18

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- Icelyn Maria - ❄️
età: 18

16 dicembre

Oggi è il mio compleanno, il diciottesimo per essere esatti.

Dovrei essere felice, festeggiare e mantenere alta la tradizione di noi Jordan. Invece sono qui in cucina, sola con le mie lacrime e le pupille volte a fissare la neve che cade sui gradini dell'acciottolato.

Ci sono passata così tante volte che mi viene da vomitare. Non che questa sia una poi grande novità, ormai lo faccio spesso. Vi starete domandando perché io mi sia catapultata in queste riflessioni melense e depressive. La risposta é: déjà-vu.

Sin da quando ne ho memoria, mamma e papà finiscono col rovinarmi la festa ancora prima che io possa spegnere le candeline. Insomma, sono abituata, ai compleanni di merda, eppure... Volete la brutta verità? Questa volta fa più male del previsto.

È un mese che papà se n'è andato. Trenta lunghi giorni senza di lui.

Certo continuiamo a sentirci ogni giorno al telefono, immagino si senta in colpa dato che mi riempie di messaggi. Ogni tanto domanda come sta mamma ed io potrei dirgli che non se la passa sicuramente bene. A dire il vero "bene" è anche un eufemismo, ma non ha senso farlo preoccupare, quindi puntualmente mento.

Da quel che ho capito ha vinto una cattedra all'università di Boston, ora vive in un appartamentino vicino al campus. Vorrebbe portarmi con sé, dopo tutto domandi compio diciotto anni e potrò decidere io con chi vivere.

Svuoto il petto dal respiro trattenuto, un'altra lacrima mi percorre la guancia. Da quando è assente l'adulto sono io qui. Dopo scuola mi fiondo a casa per pulire, cucinare e occuparmi di mamma, che ad ora pare non voler uscire dallo stato vegetativo in cui si è auto indotta. Sono settimane intere che non si alza dal letto, non si lava, mangiando a fatica.

Dicono che chiedere scusa non sia facile, soprattutto perché nel farlo si assimila il proprio errore. Ed io sono ben cosciente di quanto siano costate quelle tre parole a mia madre. "Ti chiedo scusa", ha sussurrato ieri, intanto che la obbligavo ad entrare nella vasca.

Banalmente mi sono illusa. Ho pensato che se decidesse di riprendere la sua vita in mano, magari facendosi aiutare dagli alcolisti anonimi, papà tornerà. Al contrario, la situazione è rimasta tale uguale, e se non fosse per mia zia Estela, la sorella di mamma non ce l'avrei mai fatta. Mi sta aiutando molto.

Ma io sono stanca, priva di forze. Vedo gli altri ragazzi divertirsi, parlare solo dell'ammissione al college -cosa a cui tra le altre cose dovrei pensare anche io- e mi chiedo cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo. Santa Taylor aiutami tu, o qui finisce che crollo anche io con mamma.

Serro le labbra, l'agonia mi tende ogni mio muscolo nel peggiore dei modi. Con ancora il cellulare in mano rimango immobile a fissare la neve fuori dalla finestra.

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