Jonathan
Il rumore del cantiere mi arriva attutito, come se fossi distante anni luce dal luogo nel quale mi trovo.
Continuo a rivivere con la mente la domenica trascorsa con Marcus.
Dopo aver visto la tv e pranzato (decisamente in ritardo), abbiamo fatto un giro con Hank a Central Park.
Io giocavo con il cane e il ragazzino era fermo sotto l'ombra di un albero a leggere. In mezzo alla natura assomigliava ancora di più ad una divinità.
Quando mi sono avvicinato, tutto sudato, per sbirciare cosa leggesse, lui mi ha confessato con le guance arrossate di aver comprato una storia d'amore tra uomini tempo fa, ma di non averla mai letta.
Il mio cuore ha iniziato a fare le capriole per questa ennesima confessione, come se ad ogni cosa personale che scopro, lui mi appartenesse sempre di più.
E poi ho preso come buon auspicio la sua idea di iniziare a leggere quel genere proprio ora che ci siamo finalmente avvicinati.
Certo, gliel'ho succhiato sul divano di casa, non è che ci siano poi tutti questi fraintendimenti eh....
Però ho capito anche che il ragazzino è molto cervellotico, si interroga continuamente su cosa succede o cosa prova; quindi, il fatto di aver fatto questa scelta letteraria è una piccola ammissione nei confronti di chi è e di ciò che vuole.
Spero...
«attenti di sotto!»
Ritorno alla realtà e mi volto ad osservare lo scambio tra due operai. I rumori dei martelli pneumatici mi circondano e decido di smetterla di stare a ciondolare e passare a fare il mio lavoro.
Se continuo a fantasticare su Marcus mi cadrà qualche lastra di cemento in testa.
«allora che te ne pare?» mi chiede Max al di sopra del rumore dei lavori.
«se il progetto finito sarà come quello che ci ha mostrato l'architetto, credo che faremo un sacco di soldi nella vendita degli appartamenti» dico riferendomi alla proprietà in costruzione che stiamo valutando.
Max mi dà una pacca sulla spalla e dice «sapevo che ti sarebbe piaciuto!».
Mi guardo intorno provando ad immaginare la struttura finita, ma i miei pensieri vengono interrotti dalla voce del mio amico «come va con il biondino?».
Lo guardo per qualche secondo, indeciso su come comportarmi.
«in che senso?» si ottima trovata, fai il vago Jonathan.
Mi prendono per il culo pure i miei pensieri ormai.
«che intendo?! Era avvinghiato a te peggio di una piovra l'altro giorno in ufficio» dice ridendo di gusto.
Faccio una smorfia di disappunto e lui continua «non puoi dargli il posto in azienda, lo sai vero?».
Sbuffo e rispondo «troverò una soluzione, e poi neanche tu hai tenuto le mani a posto con la Richardson».
«la cosa è completamente diversa, e lo sai» mi risponde lui sulla difensiva.
«ah sì? Diversa come?»
«Janet non sarà una mia dipendente, ma una collega, e poi non lo è ancora. Noi stiamo già insieme quindi se riceverà il posto, basterà dire alle risorse umane che siamo una coppia, ed essendoci fidanzati prima della sua assunzione sarà tutto alla luce del sole» non ha preso aria neanche un secondo, e ha un dito alzato come se fosse una girl-scout che spiega perché bisogna vendere le scatole di biscotti.
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SADLY BUT MINE
Romance- Marcus finge da tutta la vita di essere un'altra persona: il figlio perfetto, il fratello perfetto e il fidanzato perfetto... Desidera solo liberarsi dal peso e dal conflitto interiore che lo anima. Vorrebbe essere chi è davvero; ma come può raggi...