parte 14

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TOM POV
Forse sto facendo troppo lo stronzo? No papà mi ha insegnato cosi. Anche se la mamma mi ricordo che soffriva tanto e piangeva nella sua camera... Forse anche Cherilyn fa cosi? Ma sti cazzi.

T: "Cherilyn adesso basta con queste pagliacciate. Forza andiamo"
C: "cazzo vorrei ritornare indietro nel tempo"

Io e Bill la guardammo con una faccia di dubbio.

T: "perché?"
C: "A questo punto non avrei mai voluto conoscerti, quando avevi quei cazzo di dread, e quel sorriso che mi fece perdere la testa. Quel tuo atteggiamento, quando ancora mi amavi davvero e non mi trattavi come una pezza. Vorrei non essermi mai sposata con te! Ci stai facendo soffrire tutti e tre! CAZZO MA NON LO CAPISCI CON QUEL POCO DI CERVELLO CHE HAI CHE TUTTO QUESTO PER TE É BELLO, MA PER NOI NO?! VAI SOLO A VANTAGGIO TUO? JADEN ANDIAMO. BILL VIENI"

Rimasi a bocca aperta, e la mia faccia non era più tenebrosa, ma triste. Quelle parole avevano fatto male. Lei solo questa volta me lo aveva fatto provare, ma chissà quante volte l'ho ferita io con parole peggiori. Ogni giorno lo faccio e non me ne frega niente. Forse davvero questa volta non é come 4 anni fa che litigavamo ma né avevamo hn figlio né eravamo sposati, e poi erano liti deficenti, non liti cosi grandi e importanti. Forse davvero questa volta non c'è nessun coming home, nessuna luce alla fine del tunnel, la fine di Tom e Cherilyn? No non posso permetterlo, ho fatto di tutto per lei, ma non é un rinfaccio perché se sta succedendo tutto questo é per colpa mia. Sono io il deficente.

Non mi accorsi che mentre ero rimasto li come un palo, a fissare i san pietrini (quando li nomino penso alla canzone e piango fiumi) a terra, loro erano già alla fine, e stavano per fare la curva verso il parcheggio.

Corsi più veloce che potevo e afferrai Cherilyn dalla spalla.

Finalmente dopo tempo provavo rimorso.

CHERILYN POV
Mentre stavamo per fare la curva, Tom mi tocco la spalla.

C: "che cazzo vuoi ancora?"
T: "dirti scusa"
Si sentiva dalla voce che finalmente dopo non so quanto tempo provava rimorso, dispiacere e si capiva anche dallo sguardo che aveva gli occhi che parlavano da soli.
C: "basta con le scuse. Cazzo lo capisci che non siamo più adolescenti? Ti stai giocando tuo figlio e il matrimonio."

Gli voltai le spalle e io Bill e Jaden in braccio andammo verso la macchina. Tom rimase li, con la mano alzata, lo sguardo fisso dove era prima il mio viso, gli occhi lucidi, lo sguardo perso.

In quel momento cercai di non farmene una colpa e entrai in macchina.

B: "Tranquilla"

Non riuscii a trattenermi e scoppiai in lacrime.

C: "Forse davvero era serio.." dissi fra i singhiozzi.
B: "forse. Ma adesso non ci pensare"

Arrivammo a casa.

Cenammo e ci mettemmo sul divano io e Bill, Jaden già dormiva nella camera.

Il campanello suonò, di nuovo.

C: "vado io"

Era ovviamente Tom, tutto zuppo visto che fuori pioveva.

C: "così ti ammali. Vai a casa e asciugati"

Mi prese per il braccio e chiuse la porta. Bill guardò con gli occhi spalancati la porta ma non si mosse dal divano, sapeva che non mi avrebbe fatto del male, credo.

Mi mise sul muretto che c'era vicino alla porta, mentre la pioggia ci cadeva addosso e adesso anche io ero zuppa.

C: "che c'è"
Potevo sentire il suo fiato caldo a contatto col mio.
T: "chiederti scusa"
C: "le parole non bastano, voglio i fatti"
T: "quando mi hai detto quelle parole ho capito che io ti ferivo 3mila volte di più ogni giorno"
C: "alleluia"

Tom fece un mezzo sorriso per poi riguardarmi fisso negli occhi e poi baciarmi. Io non mi staccai perché quel bacio lo desideravo. Lui aveva le mani sulla fine della mia schiena, quasi culo e io sul collo.

T: "é da tantissimo che non ci baciavamo sotto la pioggia così"
C: "hai tutte le treccine bagnate"
T: "e tu sotto questa maglietta bianca non hai il reggiseno"
C: "cazzo sempre li guardi"
T: "sono rimasto lo stesso"
C: "questa frase la potevi evitare"
T: "hai ragione, sorry"
C:"entriamo in casa sennò ci prende la broncopolmonite"

Entrammo in casa e il due secondi il tappeto all'entrata era zuppo e Bill aveva una faccia un po' scazzata perché stavamo bagnando tutto.

Ci spogliammo, tanto io non avevo vergogna a restare a petto nudo davanti a Bill.

Portammo i vestiti e le scarpe in lavanderia, dove dai vestiti uscì una quintalata di acqua e le scarpe lasciamo perdere.

Fecimo la doccia uno alla volta e poi io misi il pigiama, invece Tom prese qualcosa dall'armadio di Bill e poi tornò a casa.

B: "allora?"
C: "si é scusato e le ho accettate, ma la fiducia non c'è"
B: "capisco.."

continua...

Sequel Obsession -Tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora