Parte 6

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L'aveva visto correre verso la sua camera non appena le sue labbra avevano mimato quella frase, rosso in viso e occhi che brillavano di una luce propria sotto quel riflesso di luna.

Gli era parso che volesse dirgli qualcosa ma forse era solo frutto del momento passato.

Si guardò la mano, osservò le sue dita, un movimento della sua bocca, il labbro inferiore che veniva catturato dai suoi denti trascinando quel pezzo di labbra nella sua bocca e a stringere un po' di più la morsa, quasi a dolere.

Quelle dita gli avevano sfiorato quella vena che pulsava talmente tanto da sembrare che stesse scoppiando, avevano sfiorato, toccato quelle labbra così morbide che tremavano al suo tocco e il suo respiro che si mischiava col suo quasi affannoso.

Quel nerd gli stava scombussolando l'esistenza.

-Ehi bro allora? Vieni con noi?

-Non rompere i coglioni. Ho detto che non ne ho voglia, me ne vado.

-Vai a dormire anche tu?

-No fulminato. Vado a prendere una boccata d'aria fresca. E ora levatevi dalle palle.

-WOooo, stasera sei più gentile del solito bakubro.

-Sparite.

Li lasciò lì ad osservarlo allontanarsi per poi voltarsi anche loro per prendere la direzione della cucina.

Il buio della notte lasciava spazio a quella lieve luce lunare e, a tratti, a quei lampioni messi in fila a poca distanza l'uno dall'altro lungo il sentiero del parco della UA, ormai divenuto una fortezza.

Camminava a passo lento con le mani in tasca come suo solito fare, mentre la sua figura veniva illuminata e scurita da quel gioco di luci e ombre e la sua mente pensava ai pochi attimi vissuti poco prima.

Era sparito da giorni ormai, lasciando tutti nel dolore per sua decisione, nonostante avesse dato le sue spiegazioni a tutti, lasciando quelle lettere, raccontando quello che lui già sapeva.

Ma lui?

Già lui.

Alla notizia che aveva deciso di propria volontà di sparire e di allontanarsi per non causare guai a tutti , gli si era contorto lo stomaco, una forma di rabbia, oppressione,vuoto e tante sensazioni poco piacevoli si erano raggruppate il lui, ma una gli faceva più male di tutte. Sentiva come se il suo cuore fosse stato trafitto e spezzato in due e non aveva la risposta, non sapeva nemmeno come definirla, ma mai aveva provato una cosa del genere e questo lo innervosiva.

~°~

Ricordò il rientro nella sua camera e quella lettera sulla scrivania.

-tsz! Sul serio nerd? Anche a me che sapevo tutto?

La guardò, ma passò oltre andando in bagno a farsi una doccia, magari avrebbe schiarito le idee.

Si trovava sotto quel getto d'acqua tiepida immobile, senza reagire immaginando un nerd tutto solo a combattere per le strade senza l'aiuto di nessuno, senza i suoi amici,senza di lui.

Un pugno nel muro.

-Merda. Ma quanto puoi essere idiota? Come se io non ti conoscessi.

Chiuse la manopola e si avvolse un'asciugamano in vita.

Le sue mani si poggiarono sui lati del lavabo e la sua testa era china e goccioline gli scendevano sul viso dalle sue ciocche abbassate dall'acqua.

I suoi lineamenti erano più tesi che mai e la sua bocca si allungò verso un lato a mo di stizza.

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