Capitolo 5

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SOFIA POV

"Cucino io sta sera ragazzi" disse Bill "ti do una mano" rispose immediatamente Margherita

Andai in camera mia, non fumavo da molto, quando vidi dell'erba

"Cazzo il mondo mi vuole proprio bene" dissi a bassa voce

Uscii in balcone e l'accesi, improvvisamente sentii qualcuno entrare

"Che fai?" Sentii la voce di Tom avvicinarsi a me "fumo" risposi "cosa?" Disse

Mi girai verso di lui come se fosse niente

"Erba perché? Ne vuoi un tiro?" Risposi

Lui mi guardò ridendo ed accettò

"Non si fuma questa roba erdbeer" iniziò a dire dopo aver fatto un tiro "eppure l'hai fatto pure tu" ribattei

Ripresi la paglia in mano continuai a fumarla fino a finirla, mi sentivo come se avessi la testa vuota, ma era normale dopo dieci mesi che non ne fumavo una, mentre stetti per buttare il mozzicone, Tom mi appoggiò una mano sulla spalla

"Sei sicura di star bene Sofia?" Mi chiese "si perché?" Risposi gettando il mozzicone "niente..andiamo dentro" rispose

Non riuscivo proprio a capirlo quel ragazzo, non so se era un bene o un male, ma in quel momento volevo solo del cibo.

"PIZZA!" Gridai andandomi a sedere immediatamente

Si misero a ridere tutti quando calò un silenzio abbastanza imbarazzante, d'altronde era dieci mesi che non erano abituati alla mia presenza.

"Bene quindi ora dobbiamo farci una nuova vita?" Dissi con il boccone in bocca "a quanto pare" rispose Margherita "mi manca un po' Los Angeles.." sussurrai "anche a noi..ma questa era la soluzione più fattibile" rispose Bill

Ripensando a tutto quello che avevamo passato; la morte di mio fratello, rapimenti, la morte di Anna, mi passò la fame.

"Sofi non mangi più?" Mi chiese Georg "no non ho più fame" dissi con un leggero sorriso "se non ti dispiace la mangio io" disse mentre gli passai il piatto "vado in camera mia non sto molto bene" dissi "ok tranquilla" rispose Bill

Salii le scale dirigendomi verso camera mia, quando mi sentii chiamare, mi girai; era Tom.

"Mi spieghi che succede?" Mi chiese "Tom non sto tanto bene tutto qui" risposi "non é solo quello ti conosco abbastanza" rispose "beh che ti aspettavi che fossi felice dopo tutto quello che ho e abbiamo passato? Dopo che mi hanno annunciato di essere stata in coma dieci mesi?!" Risposi con le lacrime agli occhi.

TOM POV

La vidi salire le scale e decisi di seguirla

"Arrivo ragazzi" dissi per poi alzarmi ed andare da lei

La vidi e la chiamai, lei si girò subito e mi avvicinai pian piano.

"Mi spieghi che succede?" Le dissi "Tom non sto tanto bene tutto qui" mi rispose in modo brusco e freddo "non é solo quello ti conosco abbastanza" risposi "beh che ti aspettavi che fossi felice dopo tutto quello che ho e abbiamo passato? Dopo che mi hanno annunciato di essere stata in coma dieci mesi?!" Mi disse con le lacrime agli occhi

Aveva ragione, se avesse scoperto che era incinta avrebbe dato di matto, preferivo dirglielo molto più avanti per evitare di aggiungere altri problemi, mi avvicinai semplicemente e la presi tra le mie braccia, dieci mesi senza averla tra le mie braccia é stato abbastanza straziante, al che mi guardò ed era in lacrime

"Non piangere piccola erdbeer" dissi asciugandole elle lacrime "come faccio a non piangere dopo tutto questo" rispose

In quel momento, la mia mente ebbe un blackout, non sapevo cosa risponderle, perché nemmeno io avevo una risposta a quello.

12 anni prima (TOM POV)

"Quando torneremo a casa con tutti questi soldi, la mamma e papà saranno contentissimi" dissi a Bill "hai ragione" rispose saltellando qua e là

Ci stavamo dirigendo verso casa, avevamo appena finito di fare il mercatino in centro paese, avevamo venduto molto, eravamo davanti alla via di casa quando a fianco a noi passò una macchina della polizia, con le sirene accese, era notte, probabilmente stavano facendo dei controlli

"Bill stammi vicino" dissi

Bill si avvicinò, ormai eravamo davanti casa, vidimo le macchine della polizia davanti casa nostra, iniziammo ad accelerare il passo fino ad arrivare davanti

"Piccoli cosa ci fate qui?" Chiese un poliziotto

Spostai leggermente la testa a destra e vidi nostra madre ricoperta di sangue, mi girai verso Bill che scoppiò in un pianto

"QUELLA É NOSTRA MAMMA!" Iniziò a gridare in lacrime cercando di correre da lei ma fermato da un poliziotto

In quel momento la mia mente era scollegata dal trauma, riuscì a sentire i miei muscoli perdere forza, ero lì in piedi a guardare il vuoto con gli occhi spalancati, mentre il mio fratellino si dimenava per andare dalla mamma, sentivo le urla di Bill con l'eco, come se lentamente mi stessi dissociando, poi girai la testa verso sinistra e vidi papà ammanettato, da lì sentii altre lacrime scendere dal mio occhio.

"Papà..?" Sussurrai guardandolo deluso

Bill piangeva, noi eravamo rimasti senza posto dove dormire, improvvisamente vidi una poliziotta venire verso di noi

"Piccoli, li conoscevate?" Ci chiese "erano..i nostri genitori" risposi continuando a guardare il corpo di mia madre su un lettino bianco "avete un posto dove passare la notte?" Ci chiese "si" risposi "ok..andate." Disse

Presi Bill abbracciandolo da una spalla, lo sentivo singhiozzare e mentre ci allontanavamo continuavo a guardarmi dietro per poi girare l'angolo e non vedere più niente.

"E adesso dove andiamo" disse Bill sfregandosi gli occhi e con voce dolorante per il singhiozzo "non lo so.." risposi "che significa non lo so?" Disse Bill "Bill abbiamo i soldi che abbiamo accumulato oggi, dobbiamo usarli bene" risposi  "hai ragione.." rispose

Lo abbracciai e poi lo presi per mano, decidemmo di prendere la metro per andare a Los Angeles, da lì ho giurato di prendermi cura per sempre di Bill.

É decisamente un'incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora