Capitolo 11

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SOFIA POV

"Sofia aiutami ti prego..." sentii una voce "SOFIA AIUTAMI IO SONO-!"

Mi svegliai nel cuore della notte, ricoperta di sudore, fortunatamente con il mio scatto non avevo svegliato Tom, mi alzai dal letto e andai in bagno a sciacquarmi la faccia, quando sentii un rumore provenire al di fuori della camera, spensi la luce del bagno ed uscii senza fare rumore.
Sentii di nuovo un colpo provenire dalla cucina,accessi la luce, sentii nuovamente il rumore, mi avvicinai, il mio cuore batteva a mille,
Spuntò un piccolo topo all'improvviso che mi fece spaventare

"Ratto di merda" sussurrai

Mi alzai e sentii altri rumori

"Ok piccolo bastardo ora ti sgozzo" sussurrai dirigendomi verso il garage

Presi una torcia dato che nel garage non c'era corrente, sentii ancora il rumore, la torcia non si accese subito, ma non appena l'accesi, vidi Gustav legato, ricoperto di sangue

"Oh mio dio! GUSTAV?!" Dissi correndo verso di lui "TOM!" Iniziai ad urlare

Arrivò di corsa e non appena vide Gustav in quelle condizioni si precipitò su di lui

"Stai tranquillo amico, sei al sicuro ora" disse mentre lo slegava

Tolte le corde, lo tirò su da una spalla, aiutandolo a camminare, nel mentre arrivò Bill assonnato

"Ma che succede?" Disse sfregandosi gli occhi

Appena vide Gustav si spalancarono e il sonno sembrava essere sparito.
Andò subito ad aiutare Tom mentre io rimasi dietro in caso gli fosse scivolato.
Lo fece sdraiate sul divano, gli portarono subito acqua e cibo, dall'ultima volta, era diventato la metà, sembrava non mangiasse dall'ultima volta che l'abbiamo visto.
Tom mentre Gustav mangiava prese una sedia e la mise davanti al divano, sedendocisi sopra.

"Dove ti tenevano Gustav?" Gli chiese incrociando le braccia "non ne ho idea" rispose "che significa non ne ho idea? Avrai pur visto la strada o il deposito?!" Disse agitandosi

Andai vicino a lui e gli appoggiai una mano sulla spalla avvicinandomi per non farmi sentire

"Se sei così aggressivo, non ci aiuterà di certo" gli sussurrai "lascia fare a me" aggiunsi

Lui si incantò a guardarmi per qualche secondo e poi mi cedette il posto.

"Gustav, sei sicuro di non aver visto niente?" Chiesi con calma "sicuro" rispose "non ti ricordi niente del deposito?" Aggiunsi "qualcosa..c'era un'enorme macchia di sangue secco di chissà quanto tempo fa, al centro della stanza" rispose "sangue secco..al centro della stanza...che edificio ti sembrava?" Dissi agitandomi leggermente "sembrava una specie di capannone ma non ne sono sicuro" rispose

"no..no..NO..!"

1 anno prima (Sofia pov)

"Francesco..alzati..Francesco alzati cazzo! Ti prego non farlo, FRANCESCO TI DEVI ALZARE!"

E lo colpii dritto in testa, rompendogli completamente il cranio.

"NO!" Gridai sgolandomi

"Giuro che vi ammazzo!"

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SOFIA POV

Aprii gli occhi e notai Tom e Bill fissarmi confusi, mi alzai e andai davanti a loro

"Ha già detto abbastanza direi" dissi tornando in camera.

TOM POV

Cedetti il posto a Sofia, iniziò a parlare con lui e a fargli domande, amavo quelle poche volte in cui era così calma, guardai un secondo Gustav, fino a che, la mia attenzione cadde nuovamente su di lei

"No...no...NO..!" Sussurrò guardando il vuoto

Continuai a guardarla, i suoi occhi verdi erano persi nel nulla, come se stesse rivivendo un trauma, quando si riprese, venne verso di me e Bill.

"Ha già detto abbastanza" disse per poi andarsene in camera.

Bill si girò verso di me confuso e anche io lo ero più di prima, questi momenti sembravano così surreali.
Andai a sedermi nuovamente davanti a Gustav

"Sei pieno?" Gli chiesi

Lui annuii e lasciò il piatto sul tavolino

"É un miracolo che sei vivo cazzo" dissi "non potevo chiamarvi, non potevo fare nulla, per dieci mesi ho patito l'inferno ma posso giurare di non aver aperto bocca" rispose Gustav "sarà meglio per te" risposi

SOFIA POV

Odiavo così tanto quel posto di merda, solo al pensiero che Gustav ha rischiato la stessa fine di mio fratello, mi salivano i brividi su tutto il corpo.
Sentii la porta della stanza aprirsi, alzai lo sguardo e vidi quegli occhi marroni in cui mi ci perdevo ogni volta.

"Che succede?" Mi chiese con calma "niente, perché?" Risposi sforzando un sorriso "non sei brava a mentire" rispose avvicinandosi lentamente "Tom davvero sto bene" mentii nuovamente

Lui si limitò a guardarmi come per dire "ti sembro deficiente?"
Così presi un gran respiro e ripresi il contatto visivo.

"Gustav ha rischiato di fare la stessa fine di Francesco" dissi tutto d'un fiato

Lui mi guardò facendo un piccolo sorrisetto e appoggiò la sua mano sulla mia coscia.

"Però è vivo ed é qui con noi, l'importante é questo" rispose

So che aveva ragione, ma quel senso di colpa che lo avevamo lasciato solo ed in più veniva torturato, non era per nulla piacevole.

"Anche io mi sento in colpa per averlo lasciato solo, ma ringrazio che sia vivo" aggiunse

Come faceva a sapere che mi sentivo in colpa?
Mi limitai a guardarlo e ricambiai il leggero sorriso che mi fece, si sentii un'improvviso sparo al di fuori della stanza e di seguito dei colpi, Tom prese con fretta la pistola ed uscimmo dalla stanza.

"BRUTTO STRONZO" sentii Margherita "che cazzo succede" disse Tom cambiando tono di voce "sti stronzi non ci danno tregua" disse Margherita "dobbiamo farla finita Tom o davvero ci faranno fuori" dissi appoggiando la mia mano sulla sua spalla "prendete tutte le vostre armi, andiamo a finire questa storia una volta per tutte" disse prendendomi per mano

Andai subito in camera, le armi erano rimaste così com'erano, aprii la scatola in cui al suo interno c'era il mio arco, lo presi e lo strinsi tra le mie mani come per sentirne la potenza.
Mi girai e vidi Tom prendere un fucile a pompa.

"Ci vai così pesante?" Gli chiesi sorridendo "sempre" rispose caricando il colpo in canna

Lo guardai in modo malizioso e uscimmo.
Margherita aveva una pistola e i suoi amati coltelli da lancio, li ha sempre avuto con sé da quando é arrivata, Bill anche lui aveva la sua pistola, Georg un fucile e Kai una mazza con filo spinato che aveva trovato lì in giro, dato che non era armata.
Tom avvicinò tutti in cerchio, mi aveva preso per un fianco, guardò tutti e poi guardò Bill stringendomi a sé.

"Se dovessimo morire cercando di mettere fine a questo incubo, combattete fino alla fine e se questo sarà il mio ultimo discorso a voi, ne abbiamo passate tante insieme, non sono bravo con le parole, ma per vederci sereni, questo ed altro, anche se ci sono possibilità che finiremo in un'altro mondo"

É decisamente un'incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora