Capitolo 8

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SOFIA POV

"Era la nostra mamma.." rispose tenendo lo sguardo fisso sulla foto

Mi si era sciolto il cuore, ma perché "era"?

"Tom perché hai usato il passato?" Gli chiesi

Lui si girò verso di me, notai che lentamente il suo piccolo sorriso si spense

"Un giorno io e Bill stavamo tornando a casa e..vidimo tantissime macchine della polizia davanti casa nostra..." disse prima di prendere un gran respiro "vidi un lettino con un lenzuolo bianco sopra e appena il vento lo spostò, vidi il viso della mamma...Bill iniziò a piangere ed urlare, mentre io era come se fossi completamente dissociato dal mondo esterno e dopo aver visto mio padre ammanettato, capii subito chi fosse il colpevole.." rispose ed una lacrime scese dalla sua guancia

Io non dissi niente, appoggiai la mia mano sul suo viso, asciugandogli la lacrima, il suo sguardo si incrociò nuovamente col mio, mise la sua mano sopra la mia ancora appoggiata sulla sua guancia, gli feci un piccolo sorriso

"Sono sicura che tutt'ora vi sta proteggendo e guardando" gli dissi

Lui sorrise, ma improvvisamente entrò Georg

"Ragazzi venite immediatamente in salotto" disse

Tom si alzò e mi tirò su dal polso trascinandomi in cucina

"Che succede?" Disse agitato Tom

Notai che al tavolo vicino Margherita c'era una ragazza, dai capelli scuri ed era molto carina, sembrava molto spaventata, Margherita le stringeva la mano ed io ero confusa

"Mi spiegate che succede?" Disse Tom "lei é Kai, faceva parte anche lei della banda di Ryan" rispose Margherita "perfetto un'altra di quella banda di merda" disse Tom innervosito "fammi finire schizzato" disse Margherita "ascoltami brutta Troia" disse Tom avvicinandosi di scatto a Margherita

Mi misi in mezzo si due schizzati

"Calmatevi schizzati" dissi allontanandoli "stavo dicendo, é scappata da quella banda di matti, ha detto che Giulia ci sta dando la caccia e le sue pattuglie sono qua vicino" disse Margherita "e come possiamo fidarci?" Disse Bill appoggiandosi al tavolo "Bill, non mi sembra una cattiva ragazza, anzi sembra abbastanza spaventata" dissi

Mi avvicinai lentamente per non spaventarla e mi misi vicino a lei

"Sta tranquilla, qui nessuno ti farà del male ok?" Dissi

Sembrava essere confortata dalle mie parole ma aveva ancora un po' di timore nel suo viso, dopo tutto eravamo perfetti sconosciuti per lei.

"Quindi cosa facciamo se ci trovano? Non possiamo scappare per sempre" disse Georg "e soprattutto non sappiamo se Gustav é ancora vivo..." rispose Tom "é vivo" disse Kai "cosa?" Disse Tom "é ancora vivo ma..lo tengono sotto tortura per farlo parlare, ma lui non parla e se continua così morirà" rispose la ragazza "merda.." ringhiò Georg "da quanto tempo é li?" Disse Margherita "circa dieci mesi" rispose Kai "cazzo!" Urlò Tom "dobbiamo andarlo a prendere o lo perderemo per sempre" disse Bill "si ma come?" Disse Margherita "un modo lo troveremo" dissi appoggiandomi al tavolo

Mi girai verso Kai e mi abbassai per guardarla negli occhi

"Sai dove lo tengono di preciso?" Le chiesi "nel nascondiglio a Los Angeles.." rispose

Guardai Tom che senza pensarci disse "tra due giorni partiamo, preparatevi"

TOM POV

Gustav era dieci mesi che veniva torturato e noi non ne sapevamo niente, mi sento davvero una merda.
Andai dritto in camera e mi chiusi nel bagno, iniziai a guardarmi allo specchio, perché ero così debole?

"Smettila Tom, torna in te, non essere debole come quando la mamma..." dicevo tra me e me

Continuavo a fissare il mio riflesso nello specchio e mi chiedevo "il piccolo me sarebbe fiero di questa merda?".
Odiavo ciò che ero diventato ma d'altronde non avevo altra scelta.
Dalla mia tasca girai fuori la foto che mi diede Bill.

13 anni prima (Tom pov)

Mi svegliai completamente sudato, Bill era già sveglio che giocava con la sua bambola preferita, mi alzai dal letto stropicciando gli occhi e andai verso Bill

"Finalmente ti sei svegliato" disse "perché?" Chiesi assonnato "continuavi a lamentarti mentre dormivi" rispose "e poi sei completamente fradicio" aggiunse

Mi alzai e andai in bagno, mentre Bill continuava a giocare, presi lo sgabello, ci salii e mi sciacquai la faccia nel lavandino, improvvisamente entrò la mamma.

"Buongiorno tesoro" disse

La guardai in viso ed aveva un'enorme segno rosso

"Mamma che cos'hai fatto alla guancia?" Chiesi facendo finta di niente "tranquillo ho solo sbattuto" rispose

Sapevo benissimo che mi aveva mentito, ma capii che non potevo dirle niente o avrebbe scoperto che avevo visto tutto.
Una volta che mi ero sistemato, misi lo sgabello a posto e tornai da Bill.

"Che facciamo?" Chiese Bill "andiamo ad accumulare soldi per il nostro gruppo musicale no?" Dissi "hai ragione" rispose

Prendemmo i nostri zaini, salutammo la mamma e uscimmo di corsa.

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TOM POV

"Bei tempi..." sussurrai

Improvvisamente bussò qualcuno

"Tom ti sbrighi? Me la sto facendo sotto" disse la mia erdbeer

Misi subito in tasca la foto, mi misi a posto e uscii

"Hai partorito lì dentro?" Mi chiesi ridendo "no tranquilla" risposi

Lei mi sorrise e andò in bagno, mi sedetti sul letto pensieroso, quando sentii la porta del bagno aprirsi, alzai lo sguardo e Sofia era in intimo, sentivo la temperatura del mio corpo salire in un batter d'occhio

"Che c'è?" Mi chiese "ho caldo" aggiunse

Sentivo L'erezione nei miei boxer farsi sempre più grande e cercai di nasconderla in qualche modo

"Tom ma dove hai messo la mia spazzola" disse chinandosi per guardare i cassetti

I miei occhi non sapevano dove guardare, era così perfetta, le sue forme, i suoi fianchi perfetti per le sue spalle, ma ciò non aiutava a farmi passare l'erezione.

"Eccola, Tom tutto bene?" Chiese "si sto bene" dissi tenendo le mani sui miei jeans

Immagino che lei se ne accorse, mise giù la spazzola e si avvicinò lentamente davanti a me

"Perché sei pietrificato così?" Chiese sorridente

Non risposi e cercai di nasconderlo ma si mise a cavalcioni sopra di me e da lì non resistetti più, iniziai a baciarla, passai al collo, al seno e poi nuovamente alla bocca, ormai le mie mani erano passato sul suo fondoschiena, il respiro di entrambi era affannato, ma era ciò che mi serviva in quel momento.

É decisamente un'incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora