Capitolo 7 - Speranze

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Il secondo mese del Sole Crescente era ormai iniziato da qualche giorno e le temperature a sud ovest di Vanadia, nel Sol Terrae, erano già aumentate così come si fecero più lunghe anche le giornate.

Per gli schiavi svolgere il lavoro all'aperto diventava mano a mano sempre più oneroso ma fortunatamente il ruscello continuava a portare la sua acqua limpida e fresca affinché potessero trovare ristoro.

In quei giorni Mirrodin alterava il duro lavoro alla lettura dei suoi amati libri senza dimenticare le preziose lezioni che il padrone elargiva a lei e agli altri gruppi quasi ogni sera. Aveva imparato molto e mano a mano che le sue conoscenze aumentavano, crescevano in lei di pari passo sia un forte senso di felicità che di insoddisfazione. Credeva che il mondo fosse un posto terribilmente crudele già solo per le violenze che le aveva riservato ma ora stava facendo i conti anche con tutto quello che non aveva mai avuto e che come donna priva di libertà non avrebbe mai ottenuto.

Nonostante ciò sapeva apprezzare la fortuna che il destino, almeno per una volta, le aveva concesso nell'essere la serva di un uomo che trattava i suoi schiavi in maniera tanto unica.

Lesse con voracità L'Arco Celeste e Le meraviglie di Sol Terrae e quando Mephidross notò con piacere e stupore che ancora una volta Mirrodin, non solo li avesse conclusi molto rapidamente ma che aveva anche assimilato la maggior parte delle informazioni, rincarò la dose fornendole più libri: Il Drago, terzo volume sulle costellazioni di Richard Erinwood, I misteri del Katra, altro antico ma apprezzato saggio di Edward Jura sulla regione a cui An'kara faceva da capitale, La Sacra Erbologia, famosissimo testo estratto dagli studi del Primo Paladino di Chervrad, Pietro Von Rosenberg, durante i suoi anni da apprendista all'Abbazia di Moradin e infine un enorme e pesante tomo contenente tutti e 136 gli articoli che formavano lo Statuto delle Sei Città.

Persino la musica giunse nei momenti liberi e durante la cena, eseguita da Erika con il suo nuovo liuto che il padrone aveva loro concesso. Era ovviamente merito di Mirrodin che prese il coraggio di avanzare tale richiesta al padrone che, probabilmente per premiarla dei suoi risultati, glielo aveva concesso.

La vita alla villa stava prendendo una piega inaspettatamente piacevole per lei, quasi a farle dimenticare tutte le titubanze che andavano accumulandosi mano a mano che imparava come fosse il mondo là fuori.

"Chissà come sta Arialin, mi manca..." erano già parecchi giorni che l'elfa stava a Crossfield e le mancava la sua vicinanza e il suo affetto, nonostante avesse avuto solo una notte per conoscerla. Lei era stata l'inizio del suo cambiamento e colei che si era fatta carico delle sue sofferenze, opera continuata poi dal padrone che sembrava volesse coltivare la sua mente in cui pareva aver intravisto qualcosa. Stava ricevendo molto e non avrebbe accettato di restituire di meno.

"Prego siediti" la invitò Mephidross dopo che lei si era presentata per l'ennesima interrogazione e cambio di libri. Ma stranamente lui non le fece nessuna domanda, non ne aveva più bisogno. Era ormai tempo che i suoi test venivano sempre completati alla perfezione dalla poliedrica serva. "Da oggi non dovrai più svolgere gli stessi lavori degli altri. Voglio che ti dedichi anima e corpo allo studio e che diventi mia allieva."

L'espressione di Mirrodin divenne quella di una persona che era certa di non aver capito ciò che le veniva detto ma lui si ripeté più chiaro e conciso "Da oggi passerai la maggior parte del tempo a studiare invece che a lavorare e seguirai delle lezioni private di un livello nettamente superiore a quello che porto anche per gli altri."

Lei non sapeva cosa pensare di quella proposta che stava per stravolgere completamente il suo mondo: era sia stranita che lusingata ma era difficile da comprendere per lei chi aveva sempre e solo dovuto lavorare per sopravvivere. "Perché io padrone?" chiese non per sminuire la scelta da lui fatta ma perché davvero non capiva cosa la rendesse speciale dopo una vita ad essere stata ritenuta inutile, sbagliata, una vero e proprio spreco di ossigeno.

MirrodinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora