Capitolo 2 - Miseria

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La sensazione di soffocamento fece svegliare Mirrodin di soprassalto e presa dal panico sforzò gli occhi appena aperti per mettere a fuoco e notare la scarpa di Mary premerle la gola.

"Credi che sia una casa di villeggiatura questa, principessina?" La schernì Kathia "muoviti! Se arrivi tardi Margaret darà a noi la colpa quindi vestiti e scendi!". Mary tolse il piede dalla sua gola ormai dolorante e come ultimo gesto di scherno Rose le sputò in faccia "buongiorno comunque, cagnolino!"

Le tre uscirono dalla stanza ridendo e Mirrodin si sforzò di mettersi in piedi, sentendo una scossa di dolore percorrerle gambe e schiena. Ma la vescica fu la sua priorità. Uscì dalla stanza assicurandosi che non ci fosse nessuno e raggiunse il bagno dove finalmente si liberò. Indossava ancora le vesti da domestica dal giorno prima e ora che ci pensava le altre la sera prima indossavano delle camicie da notte e questa mattina una sorta di veste comoda e larga composta da una canotta nera e pantaloni lunghi a sbuffo. Tornò nella camera da letto e cercando nell'armadio trovò entrambi gli abiti piegati e appoggiati in un angolo. Si cambiò e corse fuori sperando di non averci messo troppo trovando tutti gli schiavi radunati nel cortile di fianco alla dépendance, intenti a svolgere degli esercizi fisici.

"Signorina Mirrodin! Mi aspetto che lei sia puntuale la prossima volta se non vuole incorrere in una punizione!" tuonò Margaret che stava coordinando il gruppo "Rosa e le altre mi hanno detto quanto tempo ci hai messo a svegliarti! Mi auguro non accada più!"

Le tre in un angolo risero osservando lo sguardo pentito e umiliato di Mirrodin abbassarsi "S..si signora non accadrà più."

Il sole non era ancora sorto completamente e la brezza fresca del mattino rinfrescava il suo volto sudato. Non era particolarmente atletica e la malnutrizione subita durante l'età dello sviluppo non aiutava per nulla. A quanto pare una parte fondamentale della giornata dei servi di Padron Mephidross era la cura del corpo: aveva imparato l'importanza del trucco e dell'acconciatura e ora anche di mantenersi in forma: le regole di questa casa erano una completa e strana novità per lei. Mentre riprendeva fiato ebbe modo di guardarsi attorno notando che i numerosi servi erano quasi tutte donne ma c'erano anche una decina di uomini. Inoltre, almeno cinque, erano elfe e persino un elfo drow. Effettivamente una delle ragazze che l'ha lavata e truccata il giorno prima era proprio un elfa ma in quel momento non realizzò la rarità della cosa. Gli schiavi elfici erano estremamente rari e costosi per non parlare di un drow. Nonostante avesse passato l'intera vita come serva e avesse passato lungo tempo come merce nel mercato degli schiavi, non ne aveva mai visto uno. Finiti gli esercizi il gruppo si spostò verso il ruscello che scorreva al limitare del parco dove tutti presero a rinfrescarsi. L'acqua era gelida ma donava un qual certo ristoro ai muscoli affaticati. Fu comunque un momento fugace dato che Margaret metteva fretta affinché si cambiassero con le divise da domestici e raggiungessero il salone principale della villa dove gli sarebbero stati assegnati i lavori della giornata. Mirrodin si mosse con cura, cercando di restare per ultima e dare il tempo alle compagne di stanza di precederla, poi si chiuse nel bagno della dépendance dove aveva lasciato nascosta la sua divisa. *Così posso cambiarmi con calma...* pensò mentre realizzava che comunque prima o poi sarebbe dovuta tornare in quella stanza. *... se mi mostro abbastanza ubbidiente forse mi lasceranno in pace... infondo me lo merito per essere una persona tanto insulsa e insignificante..." le mani strette al petto, vicino al cuore, come a voler fermare un dolore che fuoriusciva incontrollato dal profondo della sua anima. Lo sguardo vacuo e il falso sorriso *sono pronta, devo essere puntuale!*

Margaret li divise e istruì sui loro compiti: lavanderia, giardino e cucina erano i suoi compiti per la giornata.

Purtroppo, come temeva le tre compagne di stanza erano assegnate agli stessi ruoli, sconfortandola. Il primo passo fu prendere delle grosse ceste e passare in ogni camera della dépendance per raccogliere tutti i capi sporchi per poterli pulire. Tornarono al ruscello portandosi le ceste piene di biancheria e delle tavole su cui strofinare i panni, nonché numerosi blocchi di sapone profumato.

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