Prologo pt. 2

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Louis si stiracchiò gemendo delicatamente quando sentì i muscoli stirarsi per poi rilassarsi, sbadigliò e si strofinò gli occhi con le dita. Quando si girò nel letto, Andy non c'era e il suo posto era già freddo, quindi prese il telefono dal comodino e con stupore vide che era già metà mattina. Non dormiva così bene da settimane, da quando suo nonno era morto, ma ora si sentiva così rilassato e come se un peso gli fosse scivolato via di dosso.

Calciò via le coperte e decise di andare in cucina per preparare un caffè. Scese i primi due gradini, poi una sensazione che aveva quasi dimenticato e che non provava da anni lo colpì, come se stesse tranquillamente galleggiando nell'acqua e all'improvviso un'onda fosse sbucata dal nulla e lo avesse travolto.

I suoi polmoni si contrassero, risucchiando bruscamente l'aria al loro interno. Si bloccò e i suoi occhi si chiusero senza che lui potesse controllarli, mentre immagini cominciavano a scorrere dietro le sue palpebre chiuse, come un film proiettato direttamente su di esse.


Era buio, una strada deserta e il silenzio rotto solo da rumori di passi che lentamente colpivano l'asfalto.

Una macchina rossa passò di fianco, poi di nuovo silenzio.

Camminava lentamente, canticchiando a bassa voce le parole della canzone riprodotta ad alto volume dagli auricolari infilati nelle orecchie, mentre scriveva velocemente un messaggio sul suo telefono. La risposta arrivò subito dopo, il cuore che batteva frenetico mentre rispondeva ad un altro messaggio, chiuse l'applicazione e sorrise guardando la foto sullo sfondo del telefono, poi lo bloccò e lo rimise in tasca.

All'improvviso sentì qualcosa premere con forza contro la sua bocca e urlò, ma il suono venne smorzato da quella che si rese conto essere una mano premuta contro la sua bocca. Un braccio le circondò la vita da dietro in una morsa d'acciaio, e venne trascinata fuori dalla strada principale e in un vicolo poi in un altro e un altro ancora, finché si rese conto che fossero in un vicolo isolato e con scarsa illuminazione senza uscita né finestre di abitazioni.

"Se urli, ti ammazzo" una roca e profonda voce maschile che non riconobbe sussurrò al suo orecchio.

Annuì velocemente, il corpo tremava violentemente mentre la paura le attanagliava lo stomaco. L'uomo la voltò di scatto, spingendola poi con forza contro il muro, sbatté la schiena e le si mozzò il respiro in gola.

"Ti- ti prego, ti- ti darò tutto-"

Si interruppe con un respiro soffocato quando un dolore lancinante le trafisse il petto, e sentì il calore mentre scorreva giù lento e inesorabile. Si portò una mano nel punto in cui la fitta pulsava dolorosamente e guardò giù, vedendo il suo stesso sangue sulla mano. Le ginocchia cedettero per il dolore e per la realizzazione di essere stata pugnalata ma, prima che potesse accasciarsi al suolo, l'uomo la afferrò con forza per la gola tenendola saldamente contro il muro.

Un'altra fitta la travolse e boccheggiò in cerca d'aria, ma più provava a respirare più il dolore si faceva intenso e straziante. Arrivò un'altra fitta e poi un'altra ancora, finché non perse il conto.

L'unica cosa che vedeva erano occhi blu e corti capelli biondi che incorniciavano un viso giovane, troppo giovane per poter avere così tanto odio dentro di sé, lineamenti troppo delicati per poter godere di qualcosa di così atroce.

Percepì la presa sul suo collo allentarsi e scivolò contro il muro, accasciandosi al suolo rapidamente, e un altro dolore le trafisse la testa quando questa colpì il cemento duro.

Poteva sentire il respiro affannoso dell'uomo poi il suo peso su di sé, pesante e soffocante, mentre la paura ormai lasciava il posto alla consapevolezza della sua morte imminente quando sentì di nuovo le mani stringersi in una morsa d'acciaio attorno alla sua gola, bloccando definitivamente il respiro, finché tutto si offuscò e lei sprofondò nell'abisso più nero.


Charmed [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora