Charmed [L.S.]

Capitolo 7. Louis

"Dove stai andando?" chiese Zayn dopo aver ripreso forma umana, sedendosi e sbadigliando rumorosamente, mentre Louis si trascinava fuori dal letto.

"Hanno trovato altre due vittime, cazzo" borbottò strofinandosi gli occhi e aprendo a tentoni l'armadio, sfilando i primi indumenti che trovò senza neanche guardarli. Aveva dormito a malapena cinque ore in due giorni e non credeva di essere in grado di sopravvivere anche a quella giornata.

"Hai pensato a cosa dire a Harry quando scoprirà che il filmato non è stato compromesso?"

Louis sbuffò mentre si infilava i pantaloni della tuta. "No. E poi perché devo essere io a dargli una spiegazione? Sono stanco di dover costantemente trovare una scusa e questa volta non ne ho una logica da poter usare."

"Beh, potresti dirgli la verità, no? Insomma, dopo quello che è successo e ciò che hai scoperto-"

Louis gli rivolse un'occhiataccia. "Ho detto che non ne voglio parlare."

Zayn sospirò. "L'ho capito le altre ventotto volte che lo hai ripetuto ma non puoi evitare l'argomento per sempre, Lou."

"Perché no?" rispose scrollando le spalle. "Abbiamo fatto sesso, fine della storia. Non mi sembra chissà quale gran cosa."

"Eccetto per il fatto che lo è. Sai, i gatti hanno un olfatto particolarmente sensibile agli ormoni. Fiutiamo le bugie e... altre cose" disse ammiccante.

"Non so di cosa tu stia parlando" ribatté aspramente prima di correre giù per le scale e sbattere la porta di casa alle sue spalle.

Zayn sapeva cosa fosse successo, era lì quando Harry era entrato in casa e fortunatamente aveva deciso di restare fuori. Gli aveva poi spiegato che aveva fiutato ciò che sarebbe successo prima ancora che accadesse, ma Louis non voleva parlarne.

Nonostante avesse avuto la premonizione sul fatto che sarebbe successo, non si aspettava che sarebbe accaduto quel giorno e proprio dopo aver scoperto che Harry lo stava spiando. Una parte di sé si era arresa al fatto che lo volesse e alla fine aveva ammesso a se stesso, anche se con riluttanza, che non aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per impedirlo. Era stato lui stesso a provocarlo per tutte quelle settimane e a creare quella tensione tra loro, perché gli piaceva il modo in cui Harry lo faceva sentire e come riusciva a fargli provare piacere, in quell'alternanza continua tra sfida e umiliazione.

Il sesso però era stato... strano. Non si era mai sentito in quel modo e odiava il tumulto di emozioni che si trascinava dietro dalla notte precedente. O da settimane.

Il litigio e ciò che si erano detti, il modo in cui Harry lo aveva guardato prima di avventarsi sulle sue labbra come se non riuscisse più a trattenersi. E Louis aveva ceduto perché, nonostante non volesse ammetterlo ad alta voce, era esattamente ciò che voleva.

Sapeva che non era solo per il fatto che Harry fosse attraente, c'era qualcosa in lui che lo attirava. Louis era consapevole di cercare il confronto perché gli piaceva quella dinamica che si era creata tra loro. Il modo in cui Harry lo guardava quando pensava che Louis non se ne accorgesse o come sembrava preoccupato quando erano stati a pranzo insieme e pensava che Louis stesse male.

Le poche cose che gli aveva raccontato della sua vita. Aveva pensato per diverso tempo che Harry fosse troppo serio e difficilmente faceva trasparire le sue emozioni, eppure spesso Louis aveva scorto qualcosa dietro quel suo atteggiamento troppo composto. Era certo che il vero Harry, per qualche motivo di cui non era a conoscenza, era rimasto rinchiuso da qualche parte ed era uscito fuori quella notte, quando non era più riuscito a trattenersi.

In generale non era stato il sesso più grandioso che Louis avesse mai fatto però, doveva ammetterlo, ma Harry era stato comunque in grado di toccare tutti i suoi punti deboli, di parlargli e toccarlo come piaceva a lui e come nessuno mai aveva fatto. Non era stato solo il piacere fisico o i baci delicati sulla guancia, la cura che aveva messo nel prepararlo o quando gli aveva chiesto se volesse farlo nel letto.