Capitolo 5. Louis

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Quando si erano recati sulla prima scena del crimine, Louis aveva intuito fin dal primo momento che il killer potesse essere un demone. Non ne aveva la certezza ma quei segni sul corpo lo avevano insospettito, e non solo per il fatto che fossero di colore nero. Aveva una strana sensazione nella pancia e infatti, quando sulla seconda scena del crimine aveva toccato la vittima, aveva avuto una premonizione che lo aveva lasciato particolarmente perplesso.

Aveva visto la donna, la seconda vittima, nel vicolo in cui era stata trovata. Non sembrava spaventata né che fosse stata trascinata lì con la forza, ma piuttosto che volesse essere lì. L'espressione sul suo viso era determinata e stava fronteggiando il demone e, quando questo aveva sputato dalla bocca una sostanza nera, si era spostata e aveva evitato l'impatto come se si aspettasse che sarebbe accaduto, non sembrava essere stata colta alla sprovvista. Era come se sapesse chi fosse.

Purtroppo il demone, dall'aspetto umano, non si era arreso e dopo vari tentativi era riuscito a colpirla. La donna era caduta al suolo contorcendosi dal dolore, mentre il demone continuava a sputare una sostanza nera dalla bocca infierendo su di lei, finché era morta.

Louis aveva sussultato quando aveva ripreso contatto con la realtà e si era maledetto mentalmente perché ovviamente doveva avere una premonizione proprio accanto a Harry. Sapeva che il detective fosse sospettoso, che non provasse simpatia per lui e non si fidasse perché Louis non poteva dirgli il reale motivo per cui lavorava in centrale. Era riuscito a eludere le sue domande, si era infilato il guanto in tasca e aveva sperato che Harry gli avrebbe dato un po' di tregua. E non solo per ciò che riguardava il lavoro.

In due giorni erano successe così tante cose tra loro che Louis si era sentito come se fosse sulle montagne russe.

Avevano litigato perché Louis aveva frainteso ciò che Harry aveva detto e Harry si era scusato. Quando Louis aveva visto l'espressione di puro e sincero dispiacere sul suo viso avrebbe solo voluto mandare tutto al diavolo e voltare pagina, dargli una possibilità, ma solo per un secondo. Avevano flirtato, anche se Louis storceva il naso al pensiero perché lui non stava flirtando, semplicemente adorava infastidirlo.

E avevano litigato di nuovo perché Louis, ancora una volta, aveva tirato troppo la corda e lo aveva costretto ad ammettere la sua sessualità. Non aveva pensato alle conseguenze, che forse Harry non volesse parlarne o non fosse pronto, perché tanto lui sapeva già la verità grazie alla sua premonizione, e si era sentito così in colpa che per la prima volta aveva dovuto mettere da parte il suo orgoglio e scusarsi.

Aveva dovuto reprimere l'impulso di urlargli contro quando Harry gli aveva detto che avrebbe chiesto un mandato per le videocamere nei negozi vicini alle scene del crimine. Per quanto Louis non comparisse nei video, il responsabile era pur sempre una creatura magica e non era sicuro per un umano scoprire dell'esistenza della magia. Quindi si era costretto a non insistere ulteriormente, anche perché sapeva che Harry avrebbe richiesto comunque il mandato, qualsiasi detective lo avrebbe fatto.

Non credeva che sarebbe riuscito a scoprire la verità da solo ma sapeva che non era stupido, anche se Louis si ostinava a ripetergli quanto lo fosse.

Aveva vagliato l'ipotesi di fargli un incantesimo per fargli dimenticare i suoi sospetti nei suoi confronti, ma sul Libro delle Ombre aveva trovato solo incantesimi per cancellare ricordi di momenti specifici o la memoria in generale, quindi avrebbe dovuto scrivere lui stesso la formula. Aveva accantonato l'idea perché era troppo complesso e, se avesse sbagliato qualcosa, avrebbe anche potuto causare dei danni a cui non avrebbe saputo porre rimedio.

Quella sera stessa era tornato a casa ed era corso in soffitta. Aveva frugato dentro dei cassetti finché non aveva trovato una mappa della città e, dal baule in cui aveva trovato il Libro delle Ombre, aveva preso un cristallo. Era una semplice pietra trasparente attaccata a un cordoncino, ma dal Libro aveva imparato che fosse un cristallo localizzatore. Entrando in contatto con un oggetto, sangue, capelli o qualsiasi altra cosa collegata alla persona che si stava cercando, ne avrebbe rivelato la posizione. A meno che la persona non si trovasse negli Inferi, quindi sottoterra, in quel caso sarebbe stato impossibile rintracciarla.

Charmed [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora