Charmed [L.S.]

Capitolo 11. Louis

Louis era convinto che la sua vita fosse una specie di scherzo, oltre che terribilmente assurda.

Sapeva che Harry aveva rubato la pozione dal suo zaino e probabilmente anche a casa della vittima, ma non immaginava che in realtà avesse scoperto e ricollegato così tante cose tra loro. Non solo, aveva addirittura preparato una pozione e aveva funzionato.

Aveva scoperto tutto da solo. O meglio, non tutto ma a quel punto non aveva più senso nascondergli la verità.

Quando nell'auto Harry gli aveva detto che poteva fidarsi di lui, Louis aveva rivissuto per un secondo il momento in cui Andy gli aveva rivolto le stesse parole, e Liam dopo di lui. E nell'esatto momento in cui finalmente si era deciso a dirglielo, era stato interrotto.

Fuori dal SUV era un delirio. Persone urlavano e correvano sanguinanti nella strada dal punto in cui proveniva l'esplosione, ambulanze e volanti della polizia passavano con le sirene spiegate a tutta velocità e agenti tentavano di placare le sommosse che si erano create. Sembrava quasi che all'improvviso le persone avessero perso la testa, senza alcun motivo apparente. Inoltre Zayn a colazione aveva parlato di tutte quelle cose che erano successe, come se il mondo fosse impazzito all'improvviso, e anche il freddo che aveva coperto la città non era normale.

Louis sapeva che c'entrasse con la resurrezione della Sorgente, non c'era altra spiegazione.

Ora Harry, insieme ad altri agenti, era in mezzo alla folla con la pistola in pugno e tentava di placarla, mentre tutto ciò che riusciva a fare Louis era guardare pietrificato la scena davanti a sé con gli occhi sgranati e una paura fottuta.

L'uomo che aveva tirato fuori la pistola e cominciato a sparare totalmente a caso era già stato ammanettato ma, se la situazione già prima sembrava essere degenerata, ora era solo peggiorata.

Dai piani alti degli edifici circostanti venivano lanciati oggetti pesanti e le persone che erano riuscite a raggiungere le proprie auto scappavano impazzite, senza preoccuparsi della gente attorno a loro e investendo pedoni al loro passaggio. Un furgone di colore scuro accostò sul lato della strada e da esso scesero persone che, con mazze da baseball e asce, si avventarono sulla folla.

Dallo specchietto retrovisore, Louis vide arrivare un gruppo di persone armate di fucili e, quando una donna tra loro punto l'arma e sparò colpendo un agente poco lontano dal punto in cui si trovava Harry, Louis perse definitivamente la ragione.

Cercò nella sua mente le parole giuste mentre i suoi occhi non si staccavano da Harry, ora accovacciato dietro gli scudi dei poliziotti anti sommossa. Inspirò profondamente, con la paura di fare un disastro ad attanagliargli lo stomaco, ma non esitò.

"Invoco l'antico potere, questo è il mio volere. Se quest'uomo tu proteggerai, tutto me stesso sempre avrai."

Non aveva mai fatto un incantesimo di protezione ma lo avrebbe fatto senza esitazione per Harry, ne avrebbe pagato le conseguenze in un altro momento.

Il punto era che non accadde assolutamente nulla e Louis, non avendolo mai fatto prima, non era certo se fosse normale o se sarebbe dovuto accadere qualcosa.

Pensò quindi di pronunciare un incantesimo per bloccare tutto attorno a lui, anche se sapeva che fosse estremamente rischioso. Se qualcuno al di fuori della portata dell'incantesimo si fosse avvicinato, avrebbe assistito allo spettacolo e in quel caso le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose. In ogni caso non avrebbe comunque risolto la situazione ma gli avrebbe fatto guadagnare un po' di tempo. Per fare cosa, non lo sapeva, dal momento che non avrebbe potuto risolvere quel casino in alcun modo ormai.

Sbuffò frustrato e sferrò un pugno contro il cruscotto, sentendosi impotente e con la sola voglia di urlare, poi rivolse lo sguardo davanti a sé. In piedi a qualche metro dal SUV c'era quello che sembrava un uomo ma che alla fine non lo era, Louis lo sapeva, ormai aveva affrontato abbastanza demoni da riconoscere la differenza.