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TEHKLA

La capitale era vuota e silenziosa, tra le vie risuonavano i suoi passi, metallici e cadenzati per via delle suole degli stivali militari.
Si dirigeva al portone ovest dove l'aspettavano i suoi due amici, il ragazzo che detestava di più al mondo e due mercanti alquanto particolari, infine Fajin che gli avrebbe spiegato le ultime cose.

A passo svelto arrivò davanti al cancello aperto sorvegliato da due guardie, fece un cenno di saluto ai due ragazzi, che le sorrisero ed ignorò il terzo, osservò ciò che aveva intorno, c'erano due enormi carri ricolmi di grosse spighe di grano dorate, ognuno dei due carri era trainato da due cavalli dai manti lucenti, a guidarli c'erano due signori.
Avevano la pelle abbronzata piena rughe, probabilmente erano di mezza età, ma il sole gli aveva rovinato la pelle.
Sulla testa avevano larghi cappelli di paglia che li adombravano il volto, addosso presentavano vestiti da contadino camicia e pantaloni di canapa e nei piedi avevano dei sandali trasandati.

Fajin prese parola:"Buongiorno ragazzi, come già detto in pregedenza dovrete scortare questo carico di grano fino a Talassea, vi muniremo di cavalli, per la precisione quelli là dietro, se dovessero allontanarsi vi basterà chiamarli per nome e loro ritornerranno.
Detto questo montate su uno di loro."

Si diressero verso i quattro animali, due erano con il manto marrone scuro, rilucente al sole, un'altro era nero pece, infine il quarto era beige.
Lei montò su uno dei cavalli color cioccolato, non presentava neanche una macchia di altri colori, a differenza dell'altro che ne aveva una bianca sul muso e che venne scelto da Anderson, quello nero venne subito cavalcato da Richard, mentre James optò per quello beige.

Una volta saliti Fajin riprese a parlare:
"Vi recherete Terion e prenderete la barca a voi riservata, arrivati a Talassea dovrete consegnare questi documenti e il grano e poi tornare, una volta arrivati a Terion non dovrete più fare da scorta a nessuno, quindi tornerete da soli."

Fajin porse dei rotoli a James che li ripose in una delle sacche attaccate alla sella.

"Dentro alle borse allacciate ai vostri cavalli avete le scorte di cibo e acqua.
Bene direi che potete partire, buona fortuna."

Fajin se ne andò facendo un piccolo cenno a James, il quale prese subito il comando posizionadoli, lui si mise alla testa di quella piccola carovana, posizionò Tehkla e Richard ai lati tra i due carri e Anderson in fondo.
Partirono con andatura alquanto tranquilla, anche perchè i carri pesavano e i cavalli faticavano a trainarli.

La città piano piano svaniva alle loro spalle e il sole si spostava ad arco nel cielo, il panorama per tutto il giorno fu un susseguirsi di prati verdi e piccoli villaggi, l'orizzonte era una linea retta davanti a loro e il cielo limpido.
Il tramonto arrivò lentamente puntadoli una palla infuocata negli occhi, la notte li sorprese poco dopo in mezzo alle praterie.
Se si fossero accampati lì non avrebbero avuto protezioni da eventuali briganti, ma non era nemmeno sicuro proseguire al buio nella vana speranza di trovare un villaggio.

Decisero di accendere un fuoco con dell'erba secca e vari ramoscelli trovati tra i fili d'erba, poi stesero le coperte che gli erano state date in dotazione e dopo aver mangiato una piccola parte dei viveri datogli, carne secca e carote, andarono a dormire dandosi il cambio per la ronda.
Fu svegliata delicatamente da James che si stese subito al suo posto.
Lei si sedette dal lato opposto di dove si era posizionato Richard e cominciò a fissare il buio, si vedevano davvero pochi metri poi si piombava nell'oscurità più totale, quindi doveva fare attenzione a qualsiasi rumore.

Passarono i minuti e la luna venne scoperta dalle nuvole e gettò su di loro un minimo di luce, lei continuò a fissare davanti a sè mentre accarezzava nervosa il rubino blu incastonato nell'elsa della sua spada. Odiava quella sensazione d'ansia che le saliva quando c'era la possibilità che un fatto avvenisse senza averne la certezza.
Le ore passavano e le stelle apparivano come puntini dalla sua visuale. Davanti a se l'oscurità rimaneva immutata, non aveva percepito nessun rumore sospetto, escludendo il russare persistente di Richard l'accampamento era circondato da una soffocante cappa di silenzio che non faceva altro che aumentare la sua ansia.
La luna scendeva pian piano verso l'orizzonte e il mattino si avvicinava sempre di più.
Quando finalmente il cielo cominciò a schiarirsi rivelando i dorati raggi del sole, quel groppo alla bocca dello stomaco se ne andò e suoi amici si svegliarono.
Fecero una veloce colazione a base di formaggio e bevvero dalle bisacce allacciate ai cavalli, che vennero sfamati subito dopo.

 War Of The Rebellion: the escapeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora