Capitolo 5

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Sono passati alcuni giorni e stasera finalmente c'è il TNG, un aperitivo organizzato per conoscere persone con gli stessi gusti sessuali, per potersi scambiare idee, opinioni, consigli, fare amicizia... Il luogo dove si tiene è un locale con un ampio spazio aperto, alcuni alberi e un palco per il deejay. Posti a sedere ce ne sono pochi ma è l'ideale per poter girare nei vari gruppi che si formano e potersi inserire più facilmente nelle conversazioni. Decido di mettere un paio di jeans a zampa neri e un top rosso corto, con un'allacciatura a corsetto sul davanti, così dovrei essere sufficientemente riparata dalle zanzare, che brulicano in questa stagione, ma senza rischiare di morire di caldo. Niente tacchi, essendoci la ghiaia al locale e dovendo arrivarci con i mezzi, rischierei di spaccarmi una caviglia, ed è già successo che alcune ragazze, alla prima serata a cui hanno partecipato, hanno dovuto farsi portare in braccio dai propri partner dall'ingresso fino alla prima sedia. I capelli li lascio bagnati e sciolti dopo la doccia, liberi di dare forma a boccoli e ricci come vogliono loro. Tanto farebbero lo stesso quello che gli pare, anche se li legassi.

Prendo il pullman, il treno, la metro, faccio un pezzetto a piedi, in mezzo al traffico cittadino del venerdì sera, e sono arrivata. Sono tra le prime ad entrare nel locale e vado a salutare gli organizzatori che, come sempre, mi accolgono con baci e abbracci, soprattutto dopo l'aiuto che gli ho dato nel riorganizzare e ripulire il gruppo telegram relativo all'evento... non è stato un lavoro facile, e tutt'oggi passo per la cattiva in alcuni momenti, ma sono convinta di aver fatto un buon lavoro. Inizio a chiacchierare con Francesco, uno degli organizzatori della serata, chiedendogli in quale nazione sperduta del mondo andrà a girare quest'estate, mentre il pub pian piano si riempie e il buio si insinua tra gli alberi rendendo l'atmosfera intima e accogliente.

Stiamo chiacchierando in gruppo di whip maker italiani, fabbricanti di fruste, quando sento una voce alle mie spalle:

"Beh, non si saluta più un vecchio amico?" mi giro, infastidita dalla voce che ho riconosciuto troppo facilmente per i miei gusti, e trovo davanti a me Simone. Mi ero dimenticata che durante la nostra conversazione aveva detto che avrebbe voluto partecipare... e credevo anche che fosse una di quelle cose che dice ma poi non fa, come praticamente tutto.

"No." Gli rispondo secca, cercando di chiuderla lì e tornare alla mia conversazione. Gli altri ragazzi del gruppo restano a bocca aperta nel sentire la mia risposta, non mi hanno mai vista trattare così male qualcuno come in questo momento. Sì, sul gruppo mi chiamano la Regina del Ban, ma sono sempre motivati dai comportamenti dei dementi.

Simone mi mette un braccio intorno alla vita nuda "sei cambiata, una volta mi saresti corsa incontro e mi avresti abbracciato saltando di gioia... e anche fisicamente sei cambiata, in meglio certo" dice mentre cerca di attirarmi in un abbraccio, che abilmente scanso.

"Una volta avevo le fette di salame sugli occhi, ora sono stanca di aver a che fare con stronzi come te. Puoi pure andare a rimorchiare ora che sei riuscito a infilarti qui, ma non dire che sei mio amico, non sarebbe vero e io ho una certa reputazione da mantenere. E tu, sono certa che me la distruggeresti" gli dico, senza peli sulla lingua, prendendo le distanze da lui. In lontananza vedo Giacomo con Amelia e decido di approfittarne per andare a salutarli.

Abbraccio entrambi e Amelia mi chiede subito come sto, le rispondo che per ora va tutto bene, non ho avuto problemi di ansia, anzi credo che il TNG ormai sia campo libero per me. Mi sembra quasi di considerarlo come mio territorio, quindi sono tranquilla tutto il tempo. Vedo Giacomo che resta in silenzio e tentenna, come se volesse dire qualcosa ma avesse paura. Ho una vaga idea di quello che vuole dirmi, lo capisco e lo accetto, se è quello che farà stare bene lui. Amelia nota la situazione di silenzio imbarazzante e decide di lasciarci da soli un attimo.

"Jack, ho capito, davvero non preoccuparti. L'importante è che stia bene tu, se sei sicuro che questa sia la scelta migliore per te hai tutto il mio sostegno. Mi dispiace solo che non abbiamo avuto l'occasione di conoscerci meglio, ma si vede che non era destino" decido di dare un taglio alla sua sofferenza e aprire io il vaso di Pandora. Lo vedo rilassarsi man mano che parlo, evidentemente temeva una reazione diversa. Quando finisco ha gli occhi lucidi e un bellissimo sorriso che gli illumina il viso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2023 ⏰

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