Finita la colazione, ognuno si è recato alla propria lezione.
Io avevo Pozioni con il solito Severus Piton.
Non so perché ma odiavo quel professore, era arrogante e odiava ogni piccola cosa.
Ma oltretutto amavo Pozioni, ero piuttosto brava in quello.
Entrai in classe presi il mio posto in prima fila, e aspettai che la classe divenne al completo.
Iniziai a poggiare i libri sul banco, quando un sussurro mi invitò a voltarmi.
«Hei Megan Emerson, vieni a sederti qui»
Draco indica il posto di fianco a lui in ultima fila, ha un piccolo sorriso arrogante sul volto e ciò non mi convince.
«No grazie, sto bene qui» mi volto ruotando gli occhi.
Avrei preferito Piton al suo posto.
Draco ridacchiò, ma non continuò ad insistere. Un secondo dopo Pansy prese il posto accanto a lui.
Minuti dopo entrò Piton dalla classe e la lezione iniziò.
Erano passati esattamente 15 minuti dall'inizio della lezione e da quando avevo iniziato a prendere appunti.
Poi, si sentì bussare e Piton si interruppe.
Alzai lo sguardo dal quaderno alla porta, e quando il professore diede il consenso di entrare, Mattheo varcò la soglia della porta.
Aveva i capelli scompigliati, la camicia un po' sbottonata, le occhiaie scure sotto agli occhi e le labbra carnose più scure del solito.
Era bello anche in disordine.
Fissai la scena quasi imbambolata dalla dua bellezza poi la voce di Piton mi risveglió.
«Bene bene...Il signorino Riddle ci degna della sua presenza con 15 minuti di ritardo»
Dice, aggirò la cattedra squadrando Mattheo dalla testa ai piedi.
Lui restò in piedi sulla soglia della porta a guardarlo di seguito.
Si stavano fissando e la classe era un fottuto silenzio.«Prenda posto, ma resterà in punizione» continuò Piton, poi riprese la lezione.
Io ero in un altro pianeta, quando una colonia di menta e tabacco mi invase le narici.
Mattheo Riddle è seduto accanto a me.
Mi voltai verso di lui che ora mi stava osservando, poi sorrise e fece un "ciao" con la mano in segno di saluto.
Io ero ancora incantata dalla dua bellezza e ora lo stavo fissando con le labbra socchiuse e le guance arrossate.
Certo che fa caldo qui.
Lui rise, e poggio una mano sotto il mento concentrandosi sulla lezione, che io, al contrario, non seguii per niente troppo impegnata ad ammirare.
Gli ultimi minuti della lezione li passai a scarabocchiare sul quaderno, la mia mente era concentrata sul sorriso di Mattheo e di quanto fosse...attraente...
Esatto. Lo trovavo attraente come tutte le altre ragazze, qualche volta mi veniva in mente di diventare come loro.
Andare con lui per poi essere scaricata.
Ma poi, ci ripenso e non mi piacerebbe affatto. Io voglio un uomo che non si comporti come un puttaniere come lui.
Finita la lezione mi alzo dal mio posto e inizio a prendere le mie cose e pian piano la classe si svuota.
Mentre finisco di prendere tutto, qualcuno si avvicina al mio banco.
«Ciao Megan...Stasera c'è una festa nella sala Comune Serpeverde. Verrai?»
Theodore Nott. È un ragazzo popolare, affascinante ed è una serpe come me.
La divisa è in ordine e i capelli sono sistemati in un ciuffo laterale.
Una festa...Non sono mai stata ad una festa, non mi avevano mai invitata.
Quindi sarebbe stato divertente.
O almeno spero.Annuisco, lui sorride poi esce dall'aula.
Sto per alzarmi ma una mano mi afferra il braccio, mi volto e trovo Mattheo fissarmi con quegli occhi capaci di risucchiarmi l'anima.
«Verrai davvero?» chiede.
Pensava stessi mentendo?
«Sì. E tu?»
«Devo scontare la punizione, ma comunque non manco mai alle feste piccola»
Arrossì lievemente, mi lasciò il braccio e si avvicinò alla porta e prima di uscire strizzò l'occhio in un occhiolino con l'aggiunta di un sorriso.
Il mio corpo divampò in quel momento, e il fatto che lui fosse già andato via mi sollevò.
Cristo.
Stavo per svenire ma altri alunni iniziarono ad occupare la classe perciò, mi affrettai ad uscire.
Trasfigurazione, adesso ho trasfigurazione.
Entrai in classe, pronvando a concentrarmi senza risultati poggiai la testa sul banco e laciai che la mente pensasse solo a lui.
Ma nonostante questo le lezioni erano lunghe e noiose, tanto che mi stufai e andai a fare un giro per i corridoi del castello.
Arrivai vicino ai bagni e sentii due persone parlare all'interno.
«No, te lo scordi, la prenderò prima io»
«Credici»Non riconobbi le voci ma sembravano molto familiari, poggiai l'orecchio sulla porta per sentire meglio.
«Riddle non metterti in mezzo»
Mattheo.
Non deve mettersi in mezzo a cosa?
E che cosa ha combinato?I miei pensieri furono interrotti da un tonfo e sussultai quando sentii dei vetri rompersi.
Non sapevo cosa fare, ma il pensiero che Mattheo fosse lì dentro, mi spinse a fare irruzione.«Che diamine sta succedendo!» sbottai entrando.
Appena aprii la portae trovai, Mattheo e Draco uno sopra l'altro che cercavano di sferrarsi pugni a vicenda.
«E tu cosa ci fai qui?» dissero contemporaneamente.
Avevano lo sguardo fisso su di me con un'espressione confusa sul viso.
Non riuscii a rispondere e sbattei le palpebre un paio di volte.Il silenzio nella stanza era incolmabile, iniziavo a sentirmi agitata e in imbarazzo all'improvviso.
Rimasi a fissarli, poi entrambi di alzarono lanciandosi sguardi cagneschi e qualche spallata.«Io...» sussurrai, il mio occhio cadde sui vetri a terra poi sul sangue che gocciolava dalle nocche di Mattheo.
Le fissai per un momento, poi portai lo sguardo su Draco.
Aveva il viso coperto di piccoli graffi e botte rosse e violacee.
Erano messi male i due. Feci un passo indietro quando Draco e il ragazzo accanto a lui fecero un passo avanti.Entrambi con un sorrisetto sul viso, si muovevano lentamente e a passi lenti verso di me.
Sentivo i vetri scricchioliare sotto i loro piedi, fin quando non mi ritrovai a pochi centimetri dai loro volti.«Megan Emerson»
Alzai di fretta la testa dal banco quando sentii dell'acqua sbattere contro il mio orecchio.
Mi accorsi solo dopo qualche minuto di essere in classe e di essermi addormentata.
La McGranitt mi fissava tenendo un bicchiere in mano e con uno sguardo arrabbiato.
E dentro potevo leggergi la parola "punizione".
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light blue eyes~||Mattheo Riddle||
Romance"Dalla prima volta che l'ho vista, sono stato così devoto a lei che non ho mai accettato di essere senza di lei. Ogni volta che la sento o la vedo, mi sento completato." LEI, abusata a tredici anni, da l'uomo che credeva il suo eroe, il suo unico "p...