Punizione.

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Finite le lezioni, la McGranitt mi ha detto che avrei dovuto pulire tutta la classe in due ore.

Potevo dire addio alla festa se non avessi fatto in tempo.
Mi recai in stanza e tolsi la giacca gettandola sul letto, lagai i capelli e poi andai in Sala Comune Serpeverde.

Non c'era quasi nessuno, mi sedetti su uno dei divanetti e iniziai a leggere un libro.
Parlava di due ragazzi che desideravano la stessa ragazza, ma lei desiderava solo uno dei due.

«Deve essere difficile...» sussurrai tra me e me.
«Cosa?»
Avevo già capito chi era e non avevo bisogno di voltarmi.
«Vuoi farmi prendere un infarto?» risposi con gli occhi puntanti sul libro.

Aggirò il divano e si posizionò davanti a me, sentivo lo sguardo pungere contro le mie coscie.
Lo guardai e, infatti, lo sorpresi a fissarmi.

«Draco, che cosa vuoi» chiusi il libro e lo poggiai affianco a me, poi incrociai le braccia sotto il petto.

Mi squadrò soffermandosi sul seno, fasciato solo dalla camicietta sottile, poi incastrò lo sguardo con il mio.

Quegli occhi ghiacciati riuscivano scioglermi e a risucchiarmi.

Si piegò alla mia altezza e poggiò le mani ai lati del mio corpo premendole sul divano.
Vedevo la sua camicia stringersi attorno alle braccia e il pantalone nero aderiva perfettamente le coscie sode.

Si avvicinò così tanto al mio viso che per un attimo pensai volesse baciarmi. Il suo respiro era caldo mentre premeva sulle mie labbra. Le guance arrossirono e il raspiro si fece più irregolare.

Lui sorrise e prorpio questo mi fece andare il cervello in tilt. Ma non come il suo sorriso.

Perché lui mi faceva perdere il controllo del mio corpo, mi riempiva di eccitazione.

Guardai l'orologio e sgranai gli occhi. Mi stavo dimenticando la punizione, mi alzai di fretta e Draco continuava a fissarmi.

Mi afferrò il braccio e mi fece voltare.
«Draco devo scontare la punizione» continuavo a guardarlo avvicinarsi lentamente.
«Certo...» sussurrò sorridendo.

Non capisco.

Mi divincolai dalla sua presa per poi scappare via, e sentii il mio nome strillare più volte.

«Ci vediamo alla festa bambolina» disse, senza neanche voltarmi né salutarlo andai in classe dove la McGranitt mi stava aspettando.

«Scusi il ritar-» mi bloccai quando varcai la soglia della porta e trovai Mattheo seduto su un banco.
«E tu cosa ci fai qui» dicemmo insieme.
«No tu cosa ci fai qui» dicemmo di nuovo, sembrava un dannato film.
«Smettila di copiarmi! Lo stai facendo! Basta!» ruotai gli occhi, poi mi voltai verso la McGranitt che era ormai andata via.

Mi sedetti su una sedia e fissai la stanza, non era messa male se avessimo iniziato subito avremmo finito in fretta.
Poggiai lo sguardo sulle scope e mi avvicinai ad esse, ne presi una e iniziai a spazzare.

«Vuoi davvero pulire?» rise con gusto, mentre rimaneva seduto a fissarmi.
«Sì, ed è meglio che vieni ad aiutarmi.» dissi fermandomi e alzando lo sguardo su di lui.

Era dannatamente bello.

Aveva la camicia stroppicciata con i primi bottoni sbottonati e i pantaloni neri attillati.

Lui rise, scuotendo la testa divertito.
«Te lo puoi scordare principessa, io non pulisco» disse poggiando lo sguardo sulle mie coscie.
Sbuffai e aggirai la cattedra, mentre passavo la scopa sul pavimento.

Fin quando due mani si poggiarono sui miei fianchi bloccandomi. La mia schiena premette contro il suo petto, e a quel contatto le miei guance si tinsero di un rosso acceso.
Il mio corpo andò a fuoco sentendo il caldo respiro scontrarsi contro il mio collo.

«Mattheo...» sussurrai, non riuscivo a muovermi o forse non volevo.
«Megan» disse fermamente. Sentivo le gambe tremare e le serrai.
«Dimmi Megan...Sei forse eccitata

La sua mano scese fino all'anca per poi spostarsi lentamente verso l'interno coscia, chiusi gli occhi mordendomi il labbro inferiore così forte da sentire il sapore metallico del sangue sulla lingua.
Espirai lentamente e quel profumo di colonia alla menta mi inondò i polmoni.

Avrei perso il controllo.

Mi staccai e scacciai via le sue mani, mi voltai verso di lui e lo fissai. Aveva un sorriso arrogante sul viso. Scossi la testa, poi fissai la scopa intenta a chinarmi per prenderla.

«Non farlo...» la sua voce suonò nelle mie orecchia rauca e lenta.
«Cosa?» dissi voltando il viso verso di lui.
«Non chinarti...» lo vidi premere una mano contro la parte bassa dei pantaloni, e a quel punto arrossii nuovamente.

Abbassai lo sguardo verso la scopa, sorrisi al pensiero di farlo andare un po' in tilt. Allora, divenni stronza per un paio di minuti e mi chinai dinanzi a lui.
Afferrai la scopa e mi rialzai lentamente, incanstrando lo sguardo nel suo.

Premette la mano sul cavallo dei pantaloni facendo fatica a nascondere il rialzamento che c'era dietro.
Respirava più affannato mentre si massaggiava con la mano sopra i pantaloni.

«Cosa c'è che non va? Mh? Sembri nervoso» risi mentre mi avvicinavo a lui in modo seducente.
Poggiai una mano sul fianco e feci schioccare la lingua, mantenendo il cantatto visivo.

«Non sono nervoso, ti sbagli» disse, nella sua voce potevo sentire un pizzico di eccitazione, il suo sguardo si soffermò sul mio petto.
Deglutii quando lo vidi calmarsi e accennare un sorriso.
«Non provocarmi pasticcino» sussurrò alzando lo sguardo verso il mio.

Si avvicinò pericolosamente al mio viso, poi lentamente tirò fuori il pacchetto delle sigarette lo avvicinò alle labbra, e ne tirò fuori una con i denti. Sostenendo lo sguardo incastrato nel mio.
«Idiota...» sussurrai a malapena sentii io la mia voce.

Non volevo che mi baciasse...Non volevo mi usasse come le altre...O forse volevo essere sua e basta...

Quando si allontanò tirando fuori l'accendino, ripresi a respirare, afferrai la scopa e iniziai a pulire.

***

Alla fine Mattheo non ha ceduto a pulire, quindi feci tutto da sola, nella stanza non era volata una parola per tutto il tempo.
Ma per fortuna, qualche minuto dopo la McGranitt arrivò dicendo che la punizione era finita.

Mancava un'ora all'inizio della festa, e quando arrivai in camera mi gettai velocemente sotto il getto dell'acqua.
Feci una doccia veloce e mi avviai velocemente all'armadio cercando qualcosa da mettere.

Di certo non avrei messo la divisa né un paio di semplici jeans. Dal mondo babbano non amavo andare in discoteca, ma avevo molti bei vestiti da indossare.
Per questa volta optai per un semplice tubino nero e un paio di scarpe bianche.

Spruzzai un po' della mia colonia alla vaniglia e in mezz'ora ero pronta, mi truccai leggermente, con un filo di mascara e un po' di gloss.
Prima di uscire mi fermai davanti allo specchio qualche istante per accettarmi fosse tutto in ordine, poi scesi in nella Sala Comune.

                                                                                    
AUTRICE.
Ci siamo, ho pubblicato la storia partendo già con alcuni capitoli pronti, a dire il vero avrei voluto pubblicarla tutta una volta appena finita, poi ci ho ripensato quindi eccoci.

Siamo arrivati alla famosa festa e credo fi riuscire a pubblicare presto perché ho tante idee.

So kiss kiss girls💋💋
~shaa✨

light blue eyes~||Mattheo Riddle||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora