Epilogo 20 anni dopo. 3° parte

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Colin camminava avanti e i indietro nel suo ufficio, era in vestaglia e stava sorseggiando dello sherry.
Penelope entrò vestita già di tutto punto.
"Sei ancora in vestaglia? E bevi?"
"È solo sherry...abbi pietà di me Penelope sono molto nervoso. Sei stata tu a chiamare Agatha? Mi vuoi mettere con le spalle al muro così che tu sia sicura che non aggredisca quel...quel.."
"Lord Barnett....no non l'ho chiamata io...ha detto che doveva dirci qualcosa di importante...su allacciami la collana."
Penelope si girò verso il marito ammiccando e tirando su i capelli di lato.
Colin si avvicinò a lei più del dovuto, con il dorso della mano accarezzò il collo di Penelope e prese a chiudergli il moschettone della collana regalatagli proprio alla nascita di Agatha. Poi non resistette baciò il collo perlaceo di Penelope trattenendosi li nell'angolo che lui adorava quando facevano l'amore. Dove sentiva il suo battito.
"Ricordami....lo abbiamo mai fatto qui?..."
"Se non te lo ricordi non deve essere stato memorabile...."disse cercando di allontanarsi da lui.
"Magari.. " stringendosi contro di lei " un promemoria sarebbe fantastico..."
"Beh qui abbiamo concepito Jane e trovo fantastico che tu voglia rifarlo qui magari chissà potremo concepire di nuovo..." disse ridendo Penelope
"Ohh santi nubi e rivivere di nuovo tutto il dolore del parto e poi crudele come sei mi daresti un'altra figlia e tra 20 anni rivivrei lo stesso trauma di abbandonarla ad un altro uomo!!"
Penelope si girò fronteggiandolo.
"Sono io che ho sofferto le pene dell'inferno non tu, Colin Bridgerton "
"E io soffrivo vedere te soffrire" disse baciandola sul naso.
"Colin... non hai perso Agatha e non perderai Jane. Ti adorano e tu le hai straviziate fino all'inverosimile."
"Lo so ma Agatha mi manca così tanto...e sono sicura che anche Lord....come si chiama mi porterà via Jane..."
"Barnett!! Ti prego dimmi che te lo ricorderai quando lo vedi! Sono molto importanti nell'alta società, ti prego"
"Ci proverò.." disse sorridendo " vado a prepararmi "
"Bene" disse Penelope "ahh una cosa...." disse appoggiandosi alla porta " la veranda...non lo abbiamo mai fatto in veranda.." disse strizzando l'occhio.
Colin sputò l'ultimo sorso di sherry ...non sapeva neanche che sua moglie sapesse strizzare l'occhio.

Due ore dopo Agatha e Albert fecero l'ingresso a casa Bridgerton con tanto di valletti e valige, Colin e Penelope si guardarono senza capire.
"Papà Papà!" urlo Agatha saltando nelle braccia di Colin. Penelope accettò con più calma il bacio tranquillo di Albert, Agatha stravedeva per suo padre e Penelope non ne era per niente gelosa.
Penelope vide Colin emozionato mentre teneva abbracciato sua figlia.
Agatha Eloise Bridgerton Webber era una Penelope in miniatura, arrivava allo sterno di Colin capelli rosso rubino e occhi verdi sfavillanti. Arrossiva facilmente, proprio come la madre ma aveva l'ironia e l'animo da viaggiatrice come il padre.
"Tesoro sei bellissima, vuol dire che Albert ti tratta bene...Jeffrey puoi riporre il mio spadino" disse scherzando al maggiordomo
"Sarà fatto signore, il the e il rinfresco è il salotto, Miss Agatha è un piacere riaverla tra noi"
"Grazie Feffi..." usando il nome storpiato con cui chiamava il maggiordomo da piccola.
"Vi fermerete per molto?" Disse Colin guardando sconcertato le 8 valige.
Albert sorrise alla moglie.
"Vedi cucciola che dovevamo avvertirli prima di arrivare, non si preoccupi Colin non le invaderemo casa."
"Ho avvertito zio Anthony ci darà il manero fuori città finché non troveremo una casa, torniamo a Londra!"
Penelope non riuscì a trattenere un grido di gioia, avere una figlia il Scozia non gli era mai piaciuto, ma i terreni di Albert erano lì.
"Come mai tornate a Londra? " chiese Colin
"Venite parliamone davanti ad una tazza di the, tra un pò arriverà Jane con una sorpresa."
Una volta seduti Agatha guardò Albert che fece cenno di si con la testa.
"Papà, mamma vi devo dare una notizia...aspetto un bambino...diventerete nonni"
Penelope guardò Colin e poi scoppiò a piangere correndo dalla figlia.
"Divento nonno ma ...ma ho solo 50 anni...ora si che mi sento vecchio" disse alzandosi dando un goffo abbraccio ad Albert e abbracciano la figlia.
"Ho pensato che Agatha avesse bisogno della sua famiglia più di qualsiasi altra cosa, così ho lasciato parte delle incombenze a mio fratello e penso che riprenderò in mano la mia laurea di avvocato qui a Londra "
"Sai Albert...sono contento di non averti infilzato con il mio spadino" disse Colin con un braccio sulle spalle del genero.
"Anche io signore"
"Se disposto a farmi da spalla per una cosa?"
"Certamente"

Nei panni dell'altro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora